PECHINO (CINA) (ITALPRESS) – Notte quasi insonne per l’adrenalina, la medaglia tenuta stretta lì accanto e festeggiamenti rinviati al ritorno in Italia, assieme alle famiglie che li hanno sostenuti da casa. Per Stefania Costantini e Amos Mosaner il giorno dopo il trionfo al Cubo di ghiaccio è quello della consapevolezza. Undici partite, undici vittorie e il titolo olimpico nel doppio misto, primo podio assoluto nella storia dei Giochi per il curling italiano. La coppia azzurra fa tappa a Casa Italia a Pechino per ricevere il giusto tributo: flash, interviste, foto anche col personale cinese dell’albergo che si è appassionato alle loro imprese. “Non siamo abituati ad avere questa visibilità”, confessa il 26enne trentino che già al mattino è tornato sul ghiaccio per iniziare gli allenamenti con la squadra maschile. In Italia si parla ormai di “curlingmania” e Amos e Stefania sono pronti ad assolvere al loro ruolo di testimonial. “Speriamo che il movimento si ampli anche in vista di Milano-Cortina”, l’auspicio di Amos e Stefania concorda: “Quello che abbiamo fatto è stato importantissimo, il curling in Italia aveva bisogno di questa spinta. I Giochi del 2026? In questo momento è difficile guardare quattro anni avanti ma dall’altro lato un’Olimpiade in casa capita una volta nella vita, non vedo l’ora di poter rappresentare l’Italia in casa, dovremo rimanere sul pezzo”. “Abbiamo 4 anni a disposizione per arrivare lì pronti, speriamo bene” dice Violetta Caldart, co-allenatore della coppia assieme a Claudio Pescia. C’è tempo per pensarci, insomma, oggi è il momento di godersi un’impresa partita da lontano. “E’ un oro strameritato – esulta ancora Andrea Gios, presidente della Fisg – alla cui base c’è il talento straordinario dei ragazzi, due atleti strepitosi sotto tutti gli aspetti, fisico, atletico, mentale, di lettura tattica. Come Federazione abbiamo solo messo a disposizione gli strumenti per sfruttare questo talento che noi e i nostri tecnici avevano visto sette anni fa. Abbiamo creato una squadra e Stefania e Amos ne sono una parte”.
(ITALPRESS).
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