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Giorno del Ricordo, il sindaco Muzzarelli alla cerimonia di piazzale Natale Bruni

Celebrare il Giorno del Ricordo, dedicato al dramma delle vittime delle foibe e dell’esodo giuliano dalmata, significa “riaffermare l’importanza dei principi di pace, uguaglianza e dignità delle persone”: diritti e valori alla base dell’Unione europea, che ci unisce tutti consentendo “di superare i confini e le visioni del passato”.

Lo ha affermato il sindaco di Modena Gian Carlo Muzzarelli intervenendo alla cerimonia che si è svolta nella mattinata di oggi, mercoledì 9 febbraio, in piazzale Natale Bruni, con la deposizione di corona d’alloro e la benedizione del monumento di pietra carsica intitolato “Ai figli di Istria, di Fiume, di Dalmazia, italiani per stirpe lingua e cultura, martiri in foiba in mare in prigionia, esuli nel mondo per amor di patria”, e nel Tempio dei caduti, con la messa celebrata dal vicario generale dell’Arcidiocesi di Modena e Nonantola monsignor Giuliano Gazzetti.

La cerimonia, a cui hanno partecipato anche il presidente del Consiglio comunale Fabio Poggi e le autorità civili e militari, è stata promossa dal Comune insieme all’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia e fa parte del programma di appuntamenti in corso in questi giorni, curato dal “Comitato comunale per la storia e le memorie del Novecento”, dedicati appunto al Giorno del Ricordo che ricorre il 10 febbraio (per i dettagli delle celebrazioni: www.comune.modena.it). La solennità del Giorno del Ricordo è stata istituita nel 2004 per conservare e rinnovare la memoria della tragedia degli italiani e di tutte le vittime delle foibe, dell’esodo dalle loro terre di istriani, fiumani e dalmati nel Secondo dopoguerra e della più complessa vicenda del confine orientale.

Intervenendo durante la cerimonia, Muzzarelli ha citato le parole di Papa Francesco: “Quando il pontefice dice che ‘la guerra è un antisenso della creazione, la guerra è sempre distruzione, mentre fare una famiglia e portare avanti la società vuol dire costruire’, riassume una vita di impegno per la pace e per i veri valori. Valori alla base di un’Europa che nacque proprio dopo i giorni drammatici della guerra, tra massacri e persecuzioni. È quindi importante coltivare quell’ideale alla base dell’attuale istituzione – ha concluso il sindaco – perché, come aveva spiegato il presidente Ue David Sassoli, un uomo di pace che ci ha lasciato troppo presto, l’Europa è apertura e deve essere un modello di democrazia, libertà e prosperità. Giornate come questa sono uno sprone per insegnare ai giovani che un mondo migliore è l’unico vero grande ideale che può riempire la vita e il futuro”.

Il programma di iniziative prosegue giovedì 10 con l’apertura straordinaria del campo di Fossoli a Carpi (informazioni: www.fondazionefossoli.org) e col seminario on line “La tragedia delle foibe e l’esodo giuliano-dalmata tra verità storica e conservazione della memoria” con interventi di Chiara Sirk, presidente dell’Associazione nazionale Venezia Giulia e Dalmazia; Guido Rumici, storico e giornalista; Maria Luisa Molinari, storica e docente; Marzia Luppi, direttrice della Fondazione Fossoli. Sempre a Carpi si può visitare la mostra “Profughi nel silenzio” dedicata alla vicenda del Villaggio San Marco che tra il 1954 e il 1970 ospitò i profughi giuliano-dalmati (ex Sinagoga di via Rovighi, aperta dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 fino a giovedì 10 febbraio, ingresso gratuito senza prenotazione, a cura della Fondazione Fossoli e dell’Istituto storico).

Domenica 13 febbraio (ore 17.30, Santa Scolastica, chiostro di San Pietro a Modena) si svolge il concerto “Intrecci” dedicato al Giorno del Ricordo. Si esibiscono Roberto De Grandis (flauto), Antonio Carretta (tromba), Nazario La Piscopia (pianoforte) in un appuntamento a cura di Salotto culturale e Acli Arte e spettacolo.

Il programma prosegue con due appuntamenti dell’Istituto storico. Martedì 15 febbraio alle 21 (sala Giacomo Ulivi, in via Ciro Menotti 137 a Modena) “Il confine orientale e l’esodo giuliano-dalmata” con introduzione di Enrico Miletto dell’Università di Torino, con il docufilm (ore 21.45) “La città vuota. Pola 1947. Il suo esodo e la sua storia” di Miletto e Giulia Musso. Mercoledì 16 febbraio, alle 9, incontro in line per le scuole superiori, con una lezione del professor Miletto su “Novecento di confine: l’Istria, le foibe, l’esodo”.

















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