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Caro energia, Sunia Emilia-Romagna: L’ennesima mazzata per i cittadini.

Si sta aggravando la condizione di molti nuclei famigliari che, anche per la situazione economica venutasi ad aggravare a causa della pandemia, in questo periodo fanno fatica a pagare l’affitto. Ne sono testimonianza i dati relativi alla crescita delle situazioni di morosità incolpevole e il numero di domande avanzate per il contributo affitto nell’ultimo anno.

A questa pesante condizione si sta sommando l’incremento dei costi legati all’aumento per le fonti energetiche dei condomini e delle abitazioni.

Le misure messe in campo dal governo, e la disponibilità di alcune aziende fornitrici a rateizzare l’aumento delle bollette per i servizi erogati, sono una parziale risposta e possono aiutare una fascia di nuclei che hanno però un reddito medio.

Resta però una fascia di famiglie che, a causa di questi aumenti per le fonti energetiche, sta davvero andando in grave difficoltà, tanto da decidere cosa non pagare con le conseguenze giuridiche del caso. È questa fascia che deve essere aiutata con l’abbattimento degli aumenti, almeno in forma parziale in ragione del reddito.

Chi sono e quanti sono questi nuclei? Sono tutte quelle famiglie che hanno un reddito Isee sotto i 17.000 euro, per questi le spese fisse per la casa si portano via oltre un terzo del reddito e a queste spese si aggiungono luce, riscaldamento acqua e gas.

Servono assolutamente misure urgenti, a sostegno di questi nuclei, superando le logiche del bonus, per intervenire progressivamente in ragione dei redditi e della loro condizione socio economica con risorse nazionali, regionali e comunali.

Il SUNIA Emilia Romagna, oltre a sostenere la necessità che siano rilanciati in tutti i distretti della nostra regione i bandi per la rinegoziazione degli affitti, grazie alle risorse destinate dalla Regione, accompagnati da una adeguata campagna di informazione, chiede unitamente alle confederazioni sindacali impegnate nella contrattazione sociale territoriale, che i Comuni costituiscano fondi con risorse adeguate per l’aiuto alle famiglie riducendo l’impatto degli aumenti delle bollette.

















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