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Fonderie cooperative, “area strategica di rigenerazione”

“L’area delle Fonderie cooperative alla Madonnina è individuata anche nel Pug come strategica per la rigenerazione e, a livello di rione, dovrà assolvere ad alcuni obiettivi: offrire un mix funzionale con connessioni alla Diagonale e alla zona sul lato opposto. Alla luce delle indicazioni del nuovo Piano sono state sviluppate alcune prime ipotesi di massima per offrire un contributo alle prospettive di valorizzazione dell’area”.

Ad affermarlo è l’assessora all’Urbanistica Anna Maria Vandelli dopo la comunicazione di Arpae arrivata nei giorni scorsi sulla non prorogabilità dell’Autorizzazione integrata ambientale per l’attività delle Fonderie oltre la scadenza, insieme alla diffida e alla sospensione dell’attività dell’azienda per inadempimenti in tema di gestione rifiuti. La società di via Zarlati aveva infatti fatto richiesta di proroga appellandosi alla normativa sull’emergenza sanitaria da Covid 19. “Esprimiamo soddisfazione – ha proseguito Vandelli – per la decisione di Arpae di non concedere proroghe in virtù degli accordi di interruzione dell’attività già presi da tempo, che conferma il parere espresso con una lettera all’Agenzia dalla stessa Amministrazione comunale nei giorni scorsi. Ma siamo preoccupati per il nuovo mancato rispetto dell’ordinanza sui rifiuti”.

L’assessora ricorda quindi che “come già stabilito le Fonderie dovranno dismettere l’attività di fusione entro il 31 gennaio. Attraverso il Consorzio aree produttive – aggiunge – il Comune continua a dare disponibilità a monitorare quelle che possono essere le localizzazioni possibili per le attività che l’azienda ha annunciato di voler tenere sul territorio e, al tavolo regionale, ha sempre posto attenzione sulla vicenda anche per garantire e tutelare il lavoro e le diverse maestranze presenti”.

Vandelli sottolinea che “l’Amministrazione è pronta ad attivare, su proposta del privato, le procedure di accordo operativo per valorizzare l’area. Questo iter può anche viaggiare parallelamente alla chiusura del progetto di dismissione. Sono previste delle premialità, anche in termini volumetrici, per la rigenerazione dell’area attraverso la dismissione degli immobili, eventuali bonifiche e tutto quello che concorre a determinare la sostenibilità dell’intervento”.

















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