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Geriatria a Baggiovara: numeri in crescita, ma l’approccio resta personalizzato

A fronte del crescente numero di anziani e delle problematiche legate alle loro cronicità, la Geriatria di Baggiovara potenzia l’approccio personalizzato e olistico al paziente. Guidata dal professor Marco Bertolotti, la Struttura Complessa conta abitualmente, al di fuori dei periodi di criticità, 59 posti letto, di cui 27 acuti, 10 di ortogeriatria, 19 di riabilitazione ortogeriatrica e 3 di cure palliative. “Ciò che offriamo ai cittadini modenesi sono le competenze di una gestione dell’anziano a 360 gradi in tutto il suo percorso ospedaliero”, spiega il direttore. “Le criticità che investono infatti gli anziani in questi anni riguardano anzitutto la pluralità di patologie, tra cui in particolare quelle cognitive, che ciascuna persona può presentare, motivo per cui ogni paziente è diverso dall’altro. Questo richiede un approccio personalizzato, che è alla base di tutte le attività del nostro reparto”.

Nel 2021 le dimissioni si sono attestate sulle 1800 unità con tendenza in aumento. Anche l’attività ambulatoriale in ambito psicogeriatrico, che vede pazienti con demenza, e cardiogeriatrico per anziani con problemi cardiologici e cardiovascolari ad ampio raggio, è in crescita. “Quasi tutti i nostri pazienti superano i 75/80 anni”, specifica Bertolotti. “La casistica media dei pazienti ricoverati e ambulatoriali è di circa 80 anni. Consideriamo che per l’OMS e per i servizi sanitari l’indicazione è quella di considerare anziano il paziente dai 65 anni in su, anche se la comunità scientifica geriatrica è concorde nell’innalzare questa soglia di almeno 10 anni”.

Negli ultimi due anni l’ortogeriatria dell’OCB ha visto una decina di pazienti ultracentenari operati, tutti con buon decorso post operatorio. Nel complesso, nell’anno appena trascorso sono stati quasi 500 i pazienti seguiti per frattura del femore, cifra in aumento rispetto a quella degli anni precedenti. Si tratta di un’attività d’urgenza che non è mai stata interrotta nonostante le esigenze dettate dalla pandemia. “A questo proposito – precisa Bertolotti – le conseguenze del Covid-19 le abbiamo vissute sia direttamente, ospitando letti Covid, sia indirettamente, con alcuni dei nostri professionisti prestati all’attività d’emergenza e con gli effetti inevitabili sull’attività quotidiana della riorganizzazione ospedaliera nei mesi più pressanti. Ad esempio, nella situazione di emergenza attuale il personale di Reparto gestisce un numero variabile di posti letto aggiuntivi (ad oggi 14), dislocati presso altri spazi all’interno del nostro Ospedale allo scopo di aumentare la disponibilità per pazienti Covid in altre Unità Operative”.

La squadra della Geriatria di Baggiovara è composta da 13 medici strutturati, a cui si aggiunge un numero in costante crescita di medici in formazione (circa 30). Infermieri, Oss e personale amministrativo contano nel complesso 50 unità.

L’Unità Operativa svolge inoltre una importante attività a livello ambulatoriale: in ambito di disturbi cognitivi, fungendo da “hub” di riferimento provinciale, e di cardiologia geriatrica, con prestazioni di diagnostica avanzata. Inoltre, fornisce consulenze ai reparti dei due ospedali aziendali e anche quest’ultima attività ha subito un notevole incremento negli ultimi tempi.

Prosegue Bertolotti: “La nostra filosofia è l’attenzione sul paziente fragile e complesso. Il focus è incentrato sulla persona più che sulla singola patologia, anche perché spesso i nostri malati sono affetti da tante patologie e assumono diversi farmaci. Anche il trattamento in questi casi necessita di essere individualizzato. Resterebbe comunque difficile schematizzare in maniera rigida i trattamenti”.

Dal 2015 a Baggiovara è presente una “snoezelen room” o “stanza multisensoriale” per la cura dei pazienti affetti da demenza e delirium che prevede un’assistenza olistica e centrata sulla persona grazie anche alla strumentazione dedicata, che accoglie in modo continuativo il paziente ricoverato.

 

















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