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Imola: trasferisce denaro all’estero servendosi del documento d’identità di una donna deceduta

La Compagnia della Guardia di Finanza di Imola, nel corso di un’attività ispettiva svolta nei confronti di un agente per i servizi di pagamento, cosiddetto money transfer, ha scoperto che da oltre un anno un cliente aveva trasferito denaro all’estero servendosi del documento d’identità di una donna deceduta nel 2014.

Dopo aver acquisito i dati relativi alle transazioni effettuate dal 2020 in quel money transfer, le Fiamme Gialle imolesi hanno analizzato le posizioni dei singoli mittenti, per verificare se gli stessi erano stati correttamente identificati e per individuare eventuali episodi riconducibili a fenomeni di riciclaggio. Nel corso di tale esame, è emerso che uno dei mittenti più abituali era in realtà deceduto nel 2014; nonostante ciò, dal 2020 lo stesso
avrebbe effettuato più di 20 operazioni, di trasferimenti di cospicue somme di denaro, nei confronti di beneficiari residenti in Romania.
Vista la frequenza dei trasferimenti, ai Finanzieri è stato sufficiente attendere pochi giorni per cogliere sul fatto il reale mittente, risultato poi essere il figlio della defunta, un quarantenne di Imola.

Da una prima ricostruzione, l’Istituto di pagamento aveva inibito l’uomo dalla fruizione dei servizi di pagamento, pertanto lo stesso aveva deciso di servirsi del documento della madre per trasferire il denaro.
Dopo aver sequestrato il documento d’identità, i Finanzieri hanno deferito il quarantenne alla Procura della Repubblica di Bologna per la violazione dell’art. 494 c.p. (sostituzione di persona).

Il titolare del money transfer, inoltre, è stato sanzionato – con una multa fino a 20.000 euro – per inosservanza dell’obbligo di identificazione della clientela, avendo permesso che il trasferimento di denaro venisse effettuato per conto di terzi, e per non aver conservato le ricevute delle operazioni eseguite. Allo stesso, infine, è stato contestato il fatto di aver
precedentemente permesso a stranieri irregolari di trasferire denaro all’estero senza informare la locale autorità di pubblica sicurezza.

















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