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Mirandola: servizio di emergenza territoriale h24 garantito dall’auto infermieristica

In occasione del Comitato di distretto dell’Unione comuni modenesi Area Nord che si è tenuto lo scorso mercoledì è stata condivisa con i sindaci la riorganizzazione dei servizi di emergenza-urgenza sul territorio di Mirandola per far fronte alla criticità di reperimento del personale sul fronte medico, problematica ben conosciuta e, purtroppo, di dimensione nazionale. L’obiettivo è garantire ai cittadini la qualità dell’assistenza, diurna e notturna, a partire dal Pronto soccorso, presidio fondamentale, fino ad arrivare al servizio territoriale.

Per questo motivo dal 13 dicembre nel servizio di emergenza-urgenza territoriale (costituito da ambulanze 118 e volontariato) l’automedica sarà sostituita da un’auto infermieristica h/24 che si avvarrà di equipaggi formati specificatamente per l’Emergenza Territoriale, a garanzia dei percorsi di centralizzazione e tempo-dipendenza (es. Infarto miocardico acuto STEMI, Stroke, Trauma grave). Il servizio sarà dunque presente e farà riferimento, per le necessità mediche, al Pronto soccorso di Mirandola, alle automediche limitrofe e all’elisoccorso che, secondo i dati (21 interventi nel 2020, pari a un quinto del totale provinciale di circa 100), è molto attivo sul territorio dell’area nord per la facilità di raggiungere anche le aree più lontane.

A supporto del Pronto Soccorso, nella fascia oraria serale/notturna (20-8), sarà inoltre integrato un nuovo ambulatorio di continuità assistenziale attiguo agli spazi del PS. Uno dei due medici di guardia medica presenti sul territorio verrà supportato da un infermiere dedicato per la gestione dei casi di minore gravità, che sono i più frequenti e che necessitano spesso di prestazioni infermieristiche: monitoraggio dei parametri dei pazienti, esecuzione prelievi ecc.

I dati di Pronto soccorso notturno a Mirandola evidenziano infatti che, prendendo a riferimento il dato stabilizzato del 2019 (ma l’andamento sugli anni successivi è pressoché sovrapponibile), sono circa 20 gli accessi per notte (h 20-8), di cui 16 con accesso in autonomia e 4 da ambulanza. Dei 20 accessi, la metà è di gravità minore e potrà dunque essere gestita con il supporto della continuità assistenziale.

La progettualità costruita su Mirandola ha puntato a lasciare il più possibile invariata l’attività del Pronto soccorso, e anzi a migliorare la gestione dei casi a maggiore prevalenza. Pur nelle difficoltà dettate dalla carenza nazionale di medici, non solo sarà garantita l’attività in PS h24 con doppia presenza medica h12 e la sola variazione del turno notturno a minor pressione, ma sarà aggiunta una reperibilità di un ulteriore medico esperto nei casi di iperafflusso e, a tutela dei cittadini, la Guardia medica sarà in grado di farsi carico di tutti i codici di minore gravità con l’obiettivo di migliorare le attese in PS.

Lo sforzo per il reperimento dei medici, da parte dell’Azienda USL, è continuo e prevede un impegno ingente e diversificato grazie alla pubblicazione costante di bandi di selezione di tutte le tipologie contrattuali attualmente previste dal mercato del lavoro: contratto di dipendenza, Libero Professionale, contratto MET e SUMAI, contratti rivolti ai medici in formazione. A testimonianza di questo impegno, l’Ausl ha espletato a fine novembre il concorso per medici di Emergenza Urgenza. Si sta inoltre concludendo l’iter di convenzione con l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Modena che prevede lo svolgimento di turni in libera professione di medici in formazione specialistica, da svolgersi presso i Servizi di PS e Medicina d’urgenza di tutta la rete aziendale.

“Il continuo impegno dell’azienda sanitaria è volto a garantire ai cittadini mirandolesi la migliore presa in carico possibile puntando a salvaguardare i servizi essenziali quali, appunto l’assistenza notturna – dichiara Stefano Toscani, direttore del Dipartimento di emergenza urgenza e del PS di Mirandola –. Nel frattempo abbiamo rimodulato i servizi di PS a partire dai dati di afflusso, allestendo un turno doppio diurno, mentre per la fascia notturna si è lavorato ad un progetto con i medici di Continuità assistenziale sulla gestione dei codici di minore gravità che sono purtroppo sempre troppo numerosi. Stiamo testando tutte le possibili soluzioni, con modifiche anche in corso d’opera. L’Ausl continuerà a lavorare per il reperimento del personale medico e sarà infatti possibile una rivalutazione della situazione, a partire dalla metà di gennaio, in relazione al reperimento di nuovo personale medico per i turni diurni di automedica”.

 

















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