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Disagio abitativo, il Comune di Modena cerca alloggi per l’affitto

Il Comune di Modena cerca alloggi da destinare alla locazione per nuclei familiari residenti che hanno difficoltà a trovare un appartamento in affitto pur avendo un reddito. I canoni applicati non dovranno superare il valore minimo del canone concordato e il contratto sarà stipulato direttamente dal gestore con la famiglia segnalata dai Servizi sociali. Al gestore che aderirà alla proposta, l’amministrazione comunale riconoscerà, a titolo d’incentivo, 85 euro al mese per ogni alloggio; tale cifra comprende anche le spese per l’attivazione di interventi di accompagnamento e educazione all’abitare e l’assunzione del maggior rischio per mancati interventi di ripristino di competenza dei locatari.

L’Avvisto pubblico per la ricerca di immobili ad uso abitativo da affittare a nuclei familiari segnalati dal Comune è on line sul sito Internet istituzionale da lunedì 6 dicembre e rientra nell’ambito delle misure adottate, anche d’intesa con altri enti e istituzioni, associazioni e organizzazioni di categoria, per rispondere al disagio abitativo.
Il bando nasce, in particolare, dalla consapevolezza che in città ci sono diversi alloggi sfitti e dalla persistente situazione di criticità che caratterizza il mercato delle locazioni e la generale difficoltà per determinate fasce della popolazione, in particolare per famiglie di lavoratori dipendenti monoreddito, a reperire alloggi in affitto ad un canone di locazione sostenibile, situazione ulteriormente aggravata dalla crisi economico sociale conseguente alla pandemia.
Accanto a misure come i contributi per l’affitto o gli incentivi alle rinegoziazioni, il Comune sta quindi percorrendo anche diverse strade per rafforzare il suo ruolo di intermediario tra la domanda e l’offerta di alloggi, attraverso un processo di condivisione e trasparenza che veda la collaborazione tra pubblico e privato.
Con l’avviso, l’amministrazione punta a mettere a disposizione, previa raccolta di disponibilità da parte di soggetti privati, complessivamente 50 alloggi. Le famiglie con cui il soggetto gestore stipulerà il contratto di locazione saranno scelte però dal Comune all’interno della lista di coloro che hanno fatto domanda attraverso Agenzia casa, strumento grazie a cui i proprietari possono conferire il proprio immobile ricevendo dal Comune garanzie sul pagamento dell’affitto.
Nel caso del nuovo avviso, invece, al soggetto gestore che mette a disposizione gli immobili viene chiesto anche di gestire i rapporti con l’inquilino individuato dall’amministrazione comunale, cioè il rapporto di locazione e l’attività manutentiva sugli alloggi, l’attività di sostegno e accompagnamento all’abitare quella legale e assicurativa.
L’amministrazione comunale, da parte sua, operando attraverso un fondo di garanzia, si farà carico di alcuni oneri: nel momento in cui si concluderà il rapporto di locazione, potrà rimborsare al gestore il pagamento fino a sei mesi del canone di locazione e spese condominiali in caso di morosità dell’inquilino, così come il pagamento delle spese condominiali a carico dell’inquilino e del canone di locazione fino a tre mesi in caso di alloggio in manutenzione a seguito del cambio tra un inquilino e l’altro.
Il canone di locazione, definito sulla base dei parametri minimi degli accordi territoriali, si aggirerà in media indicativamente sui 460 euro mensili, pur variando a seconda della zona in cui è ubicato l’alloggio e di fattori quali, per esempio, metratura, tipologia di riscaldamento e raffrescamento, presenza di giardino e garage.
La raccolta di disponibilità di alloggi rimarrà valida fino al 28 gennaio 2022.

















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