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Quando Regione e Terzo settore generano innovazione, tra esperienza e progettualità

Copyright e autore immagine: Roberto Brancolini

La capacità innovativa del Terzo settore, da sempre parte integrante del welfare in Emilia-Romagna, nel creare nuove occasioni di crescita a beneficio di tutta la collettività. E poi la collaborazione fra Regione, associazionismo e volontariato, a partire dai progetti attivati sul territorio, specialmente in questa lunga fase di emergenza sanitaria.

Questi i temi principali al centro del convegno, che si è svolto ieri pomeriggio a Bologna, su “La capacità generativa dei progetti del Terzo Settore”, promosso dalla Regione in occasione della 36° Giornata Internazionale del Volontariato istituita dall’Onu, che si celebra domenica 5 dicembre.

Ad aprire e coordinare i lavori, la vicepresidente della Regione con delega al Welfare, Elly Schlein, e Fausto Viviani, Portavoce del Forum Terzo Settore.

“Siamo da sempre vicini al mondo del Terzo Settore, che ricopre un ruolo cruciale di sostegno della comunità regionale e svolge un’azione indispensabile di aiuto alle persone più vulnerabili- ha affermato la vicepresidente Schlein-. Per il futuro confermiamo il nostro pieno supporto alle tante realtà che operano sul territorio garantendo continuità alle attività che portano avanti, insostituibili per il welfare dell’Emilia-Romagna. Una conferma avuta anche durante i mesi durissimi dell’emergenza sanitaria, dove il Terzo settore è stato quotidianamente a fianco di chi ha avuto e continua ad avere più bisogno. Siamo convinti- conclude la vicepresidente- che avrà un ruolo fondamentale anche per la ripartenza, questo è un investimento sul futuro e sul nostro tessuto sociale”.

Nel corso del convegno si è anche parlato del ruolo e del futuro del volontariato, e in particolare di quali cambiamenti questo mondo variegato, che in regione – da Piacenza a Rimini- conta quasi 3mila realtà iscritte nell’apposito albo regionale, metterà in atto alla luce delle recenti esperienze dettate dalla pandemia. Si va dai metodi di partecipazione, anche da parte dei giovani, alla formazione dei volontari, fino alla capacità innovativa dei progetti realizzati grazie ai bandi regionali per finanziarli.

Nella giornata sono state poi presentate le ricerche “Prima valutazione degli esiti delle progettazioni di rilevanza locale finanziate dai bandi regionali” curata dall’Istituto Iress (Istituto regionale emiliano romagnolo per i servizi sociali e sanitari, la ricerca applicata e la formazione) su commissione del Forum Terzo Settore, e “L’evoluzione del rapporto Pubblico-Privato alla luce del Nuovo Codice del Terzo settore” del Centro Studi Aiccon, promosso dall’Università di Bologna; oltre ad una prima mappatura delle iniziative di Innovazione sociale realizzate in Emilia-Romagna.

La Regione per il Terzo settore

La Regione, in questi anni, ha adottato provvedimenti a sostegno dei soggetti del Terzo settore per oltre 17,9 milioni di euro, che si configurano come risposta alle istanze provenienti da questo settore e alle difficoltà legate alla pandemia. Attualmente la Regione sta supportando il ministero del Lavoro e Politiche sociali per i procedimenti relativi alla ripartizione delle risorse del Fondo straordinario per il sostegno degli enti del Terzo settore che ammonta a 210 milioni su base nazionale. Il bando on line è stato aperto il 29 novembre e chiuderà l’11 dicembre. La Regione è tenuta a svolgere le verifiche per l’ammissione degli enti con sede sul territorio che presenteranno domanda di contributo tramite piattaforma informatica nazionale e a liquidare le somme concesse agli stessi ad avvenuto trasferimento delle necessarie risorse sul bilancio regionale.

















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