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Legge di Bilancio, Cgil, Cisl e Uil da Reggio a Bologna per la mobilitazione

“Dalla legge di bilancio ci aspettiamo risposte adeguate a contrastare le diseguaglianze sociali, economiche e geografiche del Paese. Riteniamo che i contenuti della manovra possano essere migliorati nel solco della piattaforma unitaria, per questo da Reggio Emilia andremo a Bologna a manifestare” così i segretari generali Christian Sesena, Cgil Reggio Emilia, Rosamaria Papaleo, Cisl Emilia Centrale, Luigi Tollari, Uil Modena e Reggio annunciano la mobilitazione unitaria prevista per mercoledì 1° dicembre a Bologna in piazza Unità, dalle ore 10, con interventi di delegate e delegati e le conclusioni di Domenico Proietti, segretario nazionale Uil.

“Questa sarà solo una delle tappe che ci porteranno in piazza, convinti che il governo debba ascoltare anche le ragioni delle parti sociali a tutela di 24 milioni di lavoratori in Italia, di cui 247.000 a Reggio Emilia in larga misura dipendenti”, commentano i sindacalisti.
Nel merito dei contenuti, i sindacati ritengono inadeguata “quota 102 che prevedendo per il 2022 come requisito anagrafico minimo di accesso i 64 anni, è una misura che testimonia una non volontà di metter mano seriamente alla Legge Fornero. Noi chiediamo invece una uscita flessibile da 62 anni in poi o con 41 anni di anzianità contributiva a prescindere dalla età; una pensione di garanzia per i giovani e per chi svolge lavori ‘poveri’, riconoscimento del lavoro di cura per le donne e i disoccupati, valorizzazione della diversità dei percorsi lavorativi delle persone che non sono tutti ugualmente usuranti; riconoscimento ai fini contribuitivi dei periodi di maternità per le donne”.

Sempre i sindacati in materia fiscale rivendicano gli 8 miliardi accantonati che “sono ripartiti fra imprese e lavoratori/pensionati: alle imprese verrebbe tagliata l’Irap, ai lavoratori l’Irpef. Riteniamo debbano, invece, essere interamente destinati a favore dei lavoratori e dei pensionati, con uno sgravio inversamente proporzionale ai redditi (chi percepisce meno deve avere di più in busta paga). Per raggiungere tale obiettivo l’intervento deve realizzarsi prevalentemente sulle detrazioni e non sull’aliquota, concentrando il risparmio fiscale nelle fasce di reddito più basse. Riteniamo anche che vada rilanciata l’azione di contrasto alla evasione e alla elusione fiscale e contributiva (100 miliardi anno), unico strumento per aumentare le entrate e ridurre il carico fiscale sui contribuenti”.

Non ultimo per i sindacalisti è necessario “rafforzare le politiche industriali e di sviluppo. Sbloccare gli investimenti in ricerca, innovazione e formazione. Affrontare le sfide della transizione ambientale e digitale. Risolvere le tante crisi aziendali ferme da troppo tempo al Mise”.

















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