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Modena: adolescenti, accessi agli sportelli scolastici in aumento

Le difficoltà dovute al persistere dell’emergenza sanitaria e i periodi di didattica a distanza non hanno fermato la ripresa dell’attività degli Sportelli scolastici nelle scuole secondarie di primo e secondo grado, che aveva subito una brusca frenata nell’anno scolastico precedente a causa delle chiusure dovute alla pandemia.

Anzi, durante l’anno scolastico 2020/2021 sono aumentati gli accessi agli sportelli in entrambi gli ordini di scuole, medie e superiori, arrivando a livelli anche superiori al periodo pre-Covid. L’opportunità, di cui beneficiano soprattutto gli studenti, è stata colta in parte anche dai genitori e dai docenti.

A dirlo sono i resoconti delle coordinamento del Progetto Sportelli scolastici per la prevenzione dedicata e attiva, di cui fanno parte il Centro per le famiglie del Settore Politiche sociali e il Centro educativo Memo del Settore Istruzione. Gli Sportelli d’ascolto psicologico vengono infatti attivati in tutti gli Istituti comprensivi e in 14 Istituti superiori della città grazie a un finanziamento del Comune di Modena.

I risultati raggiunti, l’attività degli Sportelli d’ascolto e le questioni poste dai ragazzi e dalle ragazze che si rivolgono al servizio, le azioni intraprese per rispondere al disagio saranno al centro dell’incontro on line in programma martedì 30 novembre a cura del Centro per le famiglie del Comune di Modena.

La conferenza “Gli sportelli scolastici: altri sguardi sui bisogni psicologici degli adolescenti” è organizzata nell’ambito del ciclo di incontri “Adulti significativi al fianco degli adolescenti”, in collaborazione con la Rete di prevenzione per la promozione del benessere in adolescenza. Interverranno: Maria Corvese e Giorgia Cacciari psicologa psicoterapeuta U.O. del Centro Adolescenza Ausl di Modena, Ruben Lazzerini consigliere dell’Ordine degli Psicologi ER e coordinatore delle commissioni Deontologica e Tutela, Marcella Stermieri coordinatrice del Centro per le Famiglie, Meris Bolognesi operatrice del coordinamento sportelli psicologici e Federica Rinaldi psicologa psicoterapeuta.

Per partecipare all’incontro occorre iscriversi (https://forms.gle/ARB8a3bc6kkU3q2b9)

Per ulteriori informazioni: Centro per le Famiglie, via del Gambero 77, tel. 059 8775846, (email: centroperlefamiglie@mediandoweb.it).

Sono demotivazione e difficoltà scolastica, ansia scolastica, problemi relazionali e a comunicare con i genitori, scarsa autostima le motivazioni di maggior disagio che nell’anno scolastico 2020/2021 i ragazzi hanno portato agli psicologi degli Sportelli scolastici attivati nelle scuole secondarie di primo grado grazie al progetto finanziato dal Comune di Modena.

Gli operatori fanno notare che “rispetto all’anno precedente è molto più accentuato l’elemento della demotivazione e anche nelle riflessioni condivise durante gli incontri di coordinamento, emerge l’elemento dello scarso interesse dei ragazzi verso la scuola legato alle difficoltà create dal covid, come discontinuità nella didattica, periodi di didattica a distanza e utilizzo in presenza di dispositivi medici”. Oltre alle difficoltà di relazione con gli adulti, emergono inoltre difficoltà dei ragazzi a relazionarsi tra di loro sia all’interno della scuola che al di fuori. Ma alla voce “altro” sono segnalati anche: lutto, trasferimento famigliare, ansia sociale, fobie, agitazione, dispersione scolastica, ritiro sociale, insonnia.

I dati, per quanto riguarda gli Istituti Comprensivi, parlano anche di accessi decisamente aumentati nell’anno scolastico 20/21: le schede compilate dagli operatori per ciascun utente sono state 346 contro le 231 dell’anno precedente e le 284 dell’anno prima (pre-Covid). Nonostante le difficoltà poste dall’emergenza sanitaria, l’opportunità offerta dallo sportello è stata dunque ampiamente colta e in larga misura (oltre il 70%) nella modalità in presenza; solo il 18% degli accessi sono stati gestiti completamente on line. Ad utilizzare il servizio sono stati soprattutto studenti (83%), anzi studentesse: sul totale di 271 studenti utenti, si continua infatti a registrarsi un numero di accessi nettamente più alto da parte delle ragazze (68,4%) che dei ragazzi (31,3%); a seguire genitori o nonni (14%).

Se si guarda Istituti superiori, dove è il servizio di Sportello scolastico è stato attivato soprattutto in modalità on line a causa dei periodi di chiusura, la maggior parte delle richieste degli studenti, sempre nell’a.s. 20/21 è ancora riconducibile a demotivazione-difficoltà scolastica (39%), seguono ansia scolastica (30%) e scarsa autostima (20%). In questo caso le coordinatrici del Progetto parlano di un “trend generale abbastanza in linea con i dati dell’anno precedente, con un leggero aumento per quanto riguarda i problemi relazionali con altri studenti sia a livello individuale che di gruppo classe”. E mentre calano i conflitti al di fuori dell’ambito scolastico, aumentano quasi del doppio i casi riportati di conflittualità intra-domestica e sono aumentati più del doppio gli attacchi di panico, “tutti dati che rispecchiano in pieno l’ansia generalizzata degli studenti” dicono i coordinatori del Progetto.

Sono 14 gli Istituti superiori dove è attivo lo Sportello psicologico e 596 le schede compilate dagli psicologi registrando un generale aumento degli accessi in quasi tutti gli istituti. Più della metà dei colloqui è avvenuto a distanza, cioè online o al telefono, segno che laddove è stata attivata la modalità a distanza, si è continuata a usufruire del servizio anche in periodi di chiusura, inoltre in molti casi la possibilità di fare colloqui a distanza ha semplificato l’accesso dando la possibilità di evitare spostamenti

Nell’anno scolastico 20/21 si sono rivolti allo sportello 394 studenti, più ragazze (65,5%) che ragazzi (34%) anche se c’è stato un aumento della popolazione maschile rispetto allo scorso anno; 118 genitori e 82 docenti; rispetto al precedente anno scolastico si è registrato un notevole aumento da parte degli adulti. Nel loro caso le motivazioni più ricorrenti sono i problemi relazionali con i figli, mentre rimangono sullo sfondo i problemi relazionali con i docenti.

















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