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Casa delle Donne di Modena: “Aprire un confronto “vero” su come costruire un cambiamento culturale necessario”

Nel 2021, ad oggi, sono state 367 le donne accolte dal Centro antiviolenza di Modena (erano 289 nel 2020 e 355 nel 2019), delle quali le italiane sono il 57%, le straniere il 40,5%. Le donne con figli sono il 68% del totale e di queste il 58,2% dei figli subisce violenza assistita e/o diretta. Per quanto riguarda gli autori della violenza, rimane preponderante la violenza ad opera dei partner, ma si nota un aumento, rispetto al 2019, della violenza da parte dei familiari.

Rispetto al periodo pre-pandemia, si registra un generale impoverimento delle donne accolte che per questo motivo portano richieste diverse rispetto agli anni precedenti, sempre più spesso di aiuto economico (buoni spesa, fondi economici per l’autonomia, borsine con alimenti per le emergenze, vestiti, mobili per case nuove o nuovi alloggi). L’impoverimento comporta un aumento della difficoltà a rendere realizzabile un progetto di vita lontano dal maltrattante, difficoltà che ci sono da sempre ma in aumento in questi ultimi due anni. A causa delle restrizioni Covid alle attività in presenza, inoltre, c’è stata una drastica riduzione delle donne migranti accolte, che sono state solo 70, contro le 140 degli anni precedenti. Le donne migranti che si rivolgono all’associazione Casa delle Donne contro la violenza chiedono accesso ai corsi di lingua e socializzazione, aiuto nelle pratiche online, per la ricerca di un lavoro e di una casa.

L’Associazione Gruppo Donne e Giustizia nel corso del 2021 ha continuato a sostenere e a tutelare le donne italiane e migranti in difficoltà personale e familiare attraverso la consulenza legale e psicologica nel territorio di Modena, Castelfranco Emilia e Nonantola. Le donne che hanno usufruito della consulenza legale e consulenza psicologica nel corso del 2021 sono state circa 350. Secondo il monitoraggio sull’affluenza delle utenti, realizzato annualmente dal 1982 al 2020, le donne che hanno usufruito della consulenza legale sono state 6855, mentre la consulenza psicologica conta 1174 colloqui diretti svolti dalle psicologhe. Per poter informare un maggior numero di persone sono state realizzate anche alcune dirette facebook relative al Codice rosso e normative sulla violenza, Congedi e smart working ai tempi del Covid, Orfani di femminicidio, 50 anni dalla legge sul divorzio e sulla salute/prevenzione. Inoltre per rispondere alle diverse richieste delle donne in merito alla situazione economica, è stato inaugurato lo sportello di consulenza fiscale a cura di commercialiste volontarie che offrono informazioni inerenti agevolazioni economiche, contratti di lavoro, corsi di specializzazione in ambito lavorativo.

La Casa delle Donne offre un panorama assai ricco, con sei diverse realtà attive in ambiti molto diversi tra loro; oltre alle già citate Associazione Gruppo Donne e Giustizia e Associazione Casa delle donne contro la violenza – impegnate più direttamente nel contrasto alla violenza sulle donne – ci sono: Associazione Differenza Maternità; UDI-Unione Donne in Italia di Modena; Centro documentazione donna; Associazione Donne nel Mondo.

Quelli forniti sono solo alcuni dati che cercano di dare una visione del grande lavoro di rete portato avanti dalle singole realtà associative che compongono la Casa delle Donne, ognuna nel proprio ambito specifico. In occasione della Giornata mondiale contro la violenza sulle donne 2021, la Casa ha deciso di utilizzare come parole chiave “Libere di…”: «La questione riguarda tutti e tutte da molto vicino: la cultura della violenza maschile sulle donne, nasce da lontano, dall’educazione che si riceve fin dall’infanzia, dai modelli e dai ruoli stereotipati con cui tutti e tutte dobbiamo fare i conti – commenta la presidente della Casa delle Donne di Modena Giovanna Zanolini – Vorremmo aprire un confronto “vero” su come costruire il cambiamento culturale necessario. Per ascoltare la voce dei cittadini e delle cittadine e delle istituzioni, in particolare degli uomini a partire da sé e come rappresentanti della comunità modenese, per capire cosa intendono mettere in campo per “fare di più”, per migliorare le politiche di contrasto e prevenzione della violenza nella nostra città e nella nostra provincia».

Rispetto al fenomeno strutturale della violenza maschile contro le donne, nel corso di quest’ultimo anno, l’UDI – Unione donne in Italia di Modena ha fatto sentire la propria voce in varie occasioni e attraverso precisi progetti quali la V Edizione di “Educare alle differenze per promuovere la cittadinanza di genere” realizzata attraverso laboratori didattici in scuole primarie e secondarie nonostante i gravi limiti imposti dalla pandemia; presentazioni di libri e promozione di confronti pubblici nella cornice dell’esito disastroso che ha avuto il processo per stupro in cui UDI era costituita parte civile e relativamente al quale UDI ha denunciato forme di vittimizzazione secondaria nei confronti della donna che aveva denunciato la violenza; monitoraggio dell’applicazione piena della legge 194  e costante denuncia del problema dell’alta percentuale di obiettori di coscienza; avvio del progetto “Mai state zitte” per mettere in collegamento alcune tappe significative della storia dell’UDI di Modena con le lotte attuali e tracciare un filo rosso. Grande il lavoro politico per far modificare il decreto legislativo 81, che regolamenta la Sicurezza sul lavoro, e far introdurre un capitolo ad hoc sulla prevenzione delle molestie sessuali nei luoghi di lavoro. Si precisa che questa iniziativa politica, ora diventata Campagna nazionale dell’UDI, è nata a Modena grazie a una richiesta di intervento in azienda da parte di una giovane lavoratrice, ex studentessa e fruitrice dei laboratori didattici dell’UDI “Immagini amiche”, che avevano lo scopo di prevenire la violenza contro le donne a partire dalla messa in discussione della comunicazione pubblicitaria di tipo sessista.

Il contrasto alla violenza sulle donne, intesa come fenomeno culturale che attraversa la società, non può prescindere da un’azione coordinata che coniughi strategie integrate di sostegno alle donne e azioni di prevenzione, sensibilizzazione ed educazione ad una cultura della parità e della non discriminazione.

Nel 2021 l’Associazione Donne nel Mondo ha realizzato un importante convegno “Mutilazione Genitali Femminili. Conoscerle per contrastarle” ed è partner dell’associazione “Filo D’Arianna” con cui partecipa al progetto Europeo “4 Women” relativo all’inclusione delle donne migranti per il quale l’associazione si recherà a Berlino per 5 giorni a dicembre con l’azione “Migrant women life and group coaching” in rappresentanza dell’Italia.

Nel corso del 2020 molte delle iniziative pubbliche del Centro documentazione donna – che si sono sempre caratterizzate per la molteplicità di tipologie, tra convegni e seminari, dibattiti e tavole rotonde, spettacoli, mostre, letture animate e camminate – sono state giocoforza riconvertite e sono state realizzate 60 iniziative, di cui 46 on line.

È poi motivo di orgoglio, il recente posizionamento del CDD al terzo posto nella graduatoria dei 288 soggetti candidati al contributo annuale che il Ministero della Cultura stanzia a favore degli istituti nazionali. Un risultato importante che premia la proposta culturale e di ricerca del Centro e del sistema Modena, basato su una modalità di lavoro condivisa attraverso una progettazione continua all’interno del Comitato per la storia e le memorie del Novecento del Comune di Modena, che ha visto anche l’Istituto storico, con il quale collaboriamo nel progetto Rivoluzioni, collocarsi al primo posto.

Il Centro documentazione donna, come associazione culturale, ha messo al centro del proprio impegno la prevenzione della violenza maschile sulle donne, attraverso percorsi laboratoriali nelle scuole di ogni ordine e grado. Nell’anno scolastico 2020/21 (nonostante la pandemia e la didattica on line) sono stati coinvolti 500 studenti di 25 classi per oltre 120 ore nelle scuole di Modena (Wiligelmo, Calvino e Carducci), Fiorano, Prignano, Montefiorino, Frassinoro, Palagano e San Cesario s/P, riuscendo comunque a lavorare prevalentemente in presenza.

Nell’anno scolastico in corso (2021/22), verranno svolti 53 laboratori in 14 scuole del territorio provinciale che coinvolgono i comuni di Modena, del Distretto ceramico, quelli montani e Castelnuovo Rangone, per una stima di oltre 1.300 studenti e studentesse coinvolte, dalle scuole primarie a quelle superiori.

L’Associazione Differenza Maternità nei primi mesi del 2020 quando le attività in presenza erano sospese causa pandemia, attraverso i mezzi di comunicazione telefonica e mediatica, ha continuato a sostenere, confortare e rassicurare le donne in gravidanza, le puerpere e le mamme, e a sostenere le donne con uno ascolto attivo e di scambio in un periodo di isolamento. Le attività in presenza sono riprese dopo la pausa estiva, con iniziative per promuovere la lettura alle bimbe e ai bimbi fin dai primi mesi di vita e tante altre attività e corsi (accompagnamento alla nascita per coppie, massaggio infantile 0/ 6 mesi e ginnastica perineale) proseguiti nel 2021, a sostegno di future e nuove mamme. Tra le collaborazioni portate avanti, si segnala quella con le associazioni Mam Beyond Borders e Le nostre mani scaldano i bimbi, che ha visto l’esposizione di coperte in lana a ottobre 2020 in piazza Matteotti a Modena, realizzate a mano e gratuitamente dal gruppo “Le nostre mani scaldano i bimbi”, composto da donne in tutta Italia. Il ricavato è stato devoluto in parte a Differenza Maternità per l’avvio di uno sportello gratuito per il sostegno alla depressione post-partum e in parte all’ampliamento di una scuola in Etiopia per evitare che 360 bambini rimangano senza istruzione.

















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