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A Guastalla un prelievo multiorgano a cuore fermo consente la donazione di fegato e cornee

Grazie all’immensa generosità della famiglia di una paziente deceduta è stato effettuato per la prima volta all’Ospedale Civile di Guastalla (la settima in provincia di Reggio Emilia) un prelievo multiorgano a cuore fermo con circolazione extracorporea. Coinvolta una squadra di 30 professionisti tra medici, infermieri e tecnici dell’Azienda Usl IRCCS di Reggio Emilia, dell’Ospedale Bufalini di Cesena e dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Bologna.

Il prelievo è stato eseguito da una donatrice il cui cuore si era fermato, attraverso l’impiego dell’Ecmo (in inglese ExtraCorporeal Membrane Oxygenation), una particolare apparecchiatura che consente la circolazione sanguigna extracorporea e quindi l’ossigenazione degli organi. Dalle preparazione alla conclusione dell’intervento il team di professionisti ha operato dalle 6.30 del mattino alle 19.

Nella procedura eseguita più frequentemente il prelievo di organi è effettuato a cuore battente, su un donatore in morte encefalica. In questo caso invece l’intervento è eseguito a cuore fermo e dopo l’accertamento del decesso viene preservata la vascolarizzazione degli organi grazie alle procedure di perfusione extracorporea con Ecmo. Grazie all’intervento sono stati donati fegato e cornee.

“Non avremmo mai pensato di arrivare a eseguire questa procedura all’ospedale di Guastalla – spiega la dottoressa Uliana Ferrari, coordinatore locale donazioni organi e tessuti -, ma ci siamo riusciti ed è una soddisfazione. A riprova che non si è mai troppo piccoli per fare la differenza. Dietro a questo tipo di intervento c’è un processo complicato per cui è necessario che alcune condizioni si verifichino in contemporanea e altre in maniera consequenziale. Tutti i professionisti coinvolti hanno dedicato enorme impegno e attenzione perché quello che ci muove è  la grande motivazione e perché dietro c’è il pensiero di  contribuire con il nostro operato a dare nuova speranza, grazie al dono e alla generosità di alcune persone, a qualcuno che attende. Un sentito ringraziamento a tutti coloro che hanno collaborato a vario titolo a questo evento”.

L’intervento, che è di un’eccezionalità assoluta (a Reggio fino a due anni fa non era mai stato eseguito in questa modalità. La prima volta fu nel 2019) ha coinvolto l’ECMOTEAM, una squadra organizzata per la regione Emilia-Romagna dalla Rianimazione dell’Ospedale di Cesena composta da cinque specialisti e un’equipe per il reimpianto degli organi sul ricevente giunta da Bologna. Per Guastalla erano presenti: 3 infermieri professionisti di Terapia Intensiva e 4 di Sala Operatoria, 2 medici rianimatori,  1 tecnico di laboratorio, 1 medico di  laboratorio, 1 tecnico di Radiologia e 1 medico radiologo, 2 infermieri TPM (Transplant Procurement Manager) oltre ad Alessandro Grandi (coordinatore referente aziendale per donazioni organi e tessuti), il coordinatore medico locale e aziendale Elisa Becchi e il referente locale donazioni organi e tessuti Uliana Ferrari.

“Tempo e sinergia tra tutti i vari specialisti – spiega Grandi – sono due fattori fondamentali. E’ essenziale la rapidità di impianto dell’Ecmo, per garantire la circolazione del sangue e l’ossigenazione degli organi addominali. È fondamentale inoltre il coordinamento tra gli operatori perché il mantenimento degli organi è un tassello della filiera che porta al prelievo e da questo al trapianto. Il team ha lavorato in maniera minuziosa e instancabile, grazie davvero a tutti”.

















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