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Sicurezza a Modena, sugli organici primi rinforzi. Il Sindaco: “Ne attendiamo altri”

I sette agenti assegnati in più la scorsa estate alla questura di Modena, per un incremento dell’organico al netto del turnover di personale, “rappresentano un passo concreto verso gli adeguamenti degli organici delle forze dell’ordine: ma è necessario andare oltre, con ulteriori arrivi e una maggiore presenza strutturale dello Stato, con l’obiettivo di rispondere meglio alle esigenze di sicurezza del territorio e dell’economia”, anche col contributo del posto di polizia centro che di recente è stato potenziato. Intanto, pure “il corpo di Polizia locale continua a crescere”, con cinque nuove assunzioni entro fine anno e un’ulteriore selezione per altri nove operatori.

Lo ha affermato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli rispondendo, nella seduta di giovedì 21 ottobre del Consiglio comunale, a due interrogazioni sui temi delle sicurezze presentate da Antonio Carpentieri (Pd) e Piergiulio Giacobazzi (Forza Italia). In particolare l’istanza del Pd, prendendo spunto dalla visita istituzionale della ministra dell’Interno Luciana Lamorgese dello scorso 21 maggio, chiedeva chiarimenti sui numeri dell’organico della Polizia di Stato a Modena, sulla possibile elevazione della questura in fascia ‘A’ e sul contributo della Polizia locale al posto integrato di polizia centro. Anche l’interrogazione di Forza Italia sollecitava aggiornamenti sui possibili rinforzi da destinare alla questura, domandando inoltre se la ministra abbia comunicato “un cronoprogramma entro cui raggiungere gli obiettivi di incremento di agenti”, pure per quello che riguarda la Polizia penitenziaria in servizio nel carcere di Sant’Anna, e se si sia affrontato il tema dell’immigrazione “e relative criticità”.

Nella risposta, il sindaco ha sottolineato innanzi tutto il significato della visita della ministra Lamorgese, avvenuta nella fase cruciale di ripartenza dopo le restrizioni dell’emergenza Covid, spiegando che la presenza di un esponente del governo all’inaugurazione del Diurno di piazza Mazzini, “ovvero di un esempio di sicurezza e rigenerazione urbana”, costituisce un valore aggiunto per Modena, “una città abituata a essere da esempio virtuoso per il resto del Paese”. Prendendo spunto dall’incontro di maggio, e ricordando anche le richieste avanzate al precedente ministro degli Interni, Muzzarelli ha messo poi l’accento sulla necessaria collaborazione tra enti locali e Amministrazione dello Stato: “Quando un sindaco, in nome della comunità, chiede risposte e coinvolgimento al governo, agisce a livello istituzionale e con senso di responsabilità. Modena deve avere la giusta e dovuta considerazione, indipendentemente dall’identità o dalle provenienze di chi ricopre i ruoli di responsabilità”.

Le istanze del territorio, soprattutto in materia di sicurezze urbane, costituiscono infatti “una priorità assoluta, certo non legate alle dinamiche politiche nazionali”, e hanno unicamente l’obiettivo di sollecitare una risposta: come nel caso dell’allarme lanciato nei giorni scorsi sul fronte del crescente arrivo di minori stranieri non accompagnati. L’appello è nato dall’esigenza di segnalare a Roma questa necessità della comunità modenese “che, in un contesto di accoglienza, riconosce l’esistenza di limiti da non superare se si vuole continuare a garantire opportunità di integrazione concrete”. Il sindaco ha spiegato che l’allarme è maturato “nella consapevolezza di possibili strumentalizzazioni politiche finalizzate ad attaccare la ministra”, rilevando però l’assenza di dichiarazioni di sostegno all’Amministrazione comunale, mentre sarebbe necessaria “massima collaborazione dei nostri rappresentanti nazionali in Parlamento, senza distinzione di partito, nell’interesse di Modena”.

Riprendendo i temi delle istanze, quindi, il sindaco ha spiegato in aula che l’organico della Polizia di Stato a Modena e provincia, tra questura e commissariati, comprende 365 figure effettive, una cifra che l’Amministrazione auspica che vengano riviste al rialzo: “La ministra aveva preso impegni concreti – ha precisato – e le assegnazioni di quest’estate rappresentano una prima risposta positiva in vista di un incremento del personale in servizio. Ora aspettiamo nuovi arrivi; nel frattempo, continueremo ad attivarci in tutte le sedi politiche e istituzionali per l’adeguamento degli organici e delle dotazioni, anche attraverso l’elevazione della questura in fascia ‘A’ che da tempo chiede l’Amministrazione” e come sottolineato pure con un documento di indirizzo votato dal Consiglio comunale. Nel frattempo, ha proseguito Muzzarelli, è stato potenziato il posto di polizia della stazione delle corriere, collocato nella stessa struttura che ospita l’ufficio del Centro storico della Polizia locale, dove operano in maniera integrata sei operatori della Ps e tre ufficiali della Polizia locale. Proprio alla struttura di via Fabriani, infatti, sono stati assegnati quattro dei sette poliziotti destinati la scorsa estate a Modena per aumentare gli organici.

“Modena e la sua provincia – ha spiegato il sindaco – non solo contano più di 700mila abitanti, ma soprattutto hanno visto profondi cambiamenti economici, demografici e sociali dall’inizio degli anni 90, anno a cui per troppo tempo hanno fatto riferimento le piante del personale delle forze dell’ordine”. La revisione degli organici, dunque, non riguarda solo la Polizia di Stato, ma anche le altre forze dell’ordine: Carabinieri, Guardia di finanza, Polizia penitenziaria oltre ai vigili del fuoco, “tutti corpi fondamentali per garantire le ‘sicurezze al plurale’ della comunità”, un compito a cui contribuisce pure la Polizia locale che oggi conta 215 operatori. L’organico della polizia penitenziaria del carcere di Modena, ha concluso il sindaco rispondendo a uno dei punti dell’interrogazione di Forza Italia, è costituito da 257 unità: a fronte di un contingente di 236 unità, la forza operativa è di 224 unità, compreso il nucleo traduzioni e piantonamenti. Nel dettaglio, operano tre dirigenti aggiunti, 11 ispettori, sette sovrintendenti e 203 agenti e assistenti (171 uomini e 32 donne).

IL BENVENUTO DEL SINDACO ALLA NUOVA QUESTORA

Un augurio di “buon lavoro” alla nuova questora di Modena, Silvia Burdese, proveniente da La Spezia. La notizia è giunta durante la seduta del Consiglio comunale e il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, rispondendo alle due interrogazioni sui temi delle sicurezze trattate nella seduta di giovedì 21 ottobre, ha colto l’occasione per un messaggio di benvenuta.

La dottoressa Burdese si insedierà in questura nelle prossime settimane: “La aspettiamo a Modena prima possibile – ha affermato Muzzarelli – per ricoprire questo ruolo importante e impegnativo”. Il sindaco ha ricordato anche la figura del vicario del questore, Sabato Riccio, che nelle ultime settimane, dopo il trasferimento dell’ex questore Maurizio Agricola, “ha assunto le redini della questura garantendo una continuità ineccepibile nell’interesse della comunità”.

















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