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L’economia dell’Emilia-Romagna mette il turbo

dipendente officina meccanica (autore e copyright: Brancolini Roberto)

Gli scenari delle economie locali diffusi a ottobre da Prometeia ed elaborati dal Centro studi di Unioncamere Emilia-Romagna evidenziano un’economia regionale in forte accelerazione e posizionata in corsia di sorpasso rispetto ai competitor europei.

La crescita del PIL per il 2021 è prevista al 6,5 per cento, confermandosi più sostenuta rispetto all’incremento nazionale (+6 per cento), maggiore di quella di tutte le altre regioni italiane e, come certificato dai dati appena pubblicati dal Fondo Monetario Internazionale, superiore anche all’aumento stimato in tutti i Paesi dell’area Euro, a eccezione di Irlanda ed Estonia. Nel 2021 il Pil mondiale dovrebbe crescere del 5,9 per cento.

A crescere di più nel 2021 sarà il comparto delle costruzioni per il quale si attende una variazione positiva del 20,9 per cento, stimolata dagli incentivi che interessano il settore dell’edilizia. Bene anche l’industria che con un incremento del 10,5 per cento recupererà quasi completamente quanto perso causa pandemia. Ripresa più contenuta per il settore dei servizi, + 4,2 per cento.

 

Investimenti ed export sembrano essere i principali artefici della forte crescita dell’Emilia-Romagna. Per gli investimenti è previsto un aumento del 18,2 per cento, per il commercio verso l’estero l’incremento dovrebbe attestarsi al 13,4 per cento.

 

La nota più positiva riguarda l’occupazione. A differenza di quanto ipotizzato negli scenari diffusi a luglio, secondo i quali occorreva attendere il 2022 per una ripresa occupazionale, le stime più recenti indicano un’inversione di tendenza già nel corso del 2021. A fine anno l’occupazione in Emilia-Romagna registrerà un incremento dello 0,5 per cento, equivalente a circa 10mila occupati in più. La crescita dell’occupazione acquisirà maggior forza nel 2022, +1,5 per cento pari in valori assoluti a un aumento superiore alle 30mila unità.

Alla ripresa economica si associa anche una crescita della forza lavoro, per cui il tasso di disoccupazione, nonostante l’aumento occupazionale, passerà dal 5,8 per cento del 2020 al 6,4 per cento del 2022, per poi tornare a scendere nel 2023.

 

I dati previsionali trovano conferma nei dati rilevati da Unioncamere Emilia-Romagna nelle sue indagini congiunturali. Emerge una fase espansiva che sta interessando tutti i settori e un diffuso ottimismo tra gli imprenditori.

Un ottimismo parzialmente offuscato da alcune dinamiche che andranno tenute sotto stretta osservazione: l’evoluzione della pandemia, le turbolenze che stanno agitando l’approvvigionamento delle materie prime e dei semilavorati, la difficoltà nel reperire le risorse umane con le competenze richieste; un mismatch tra domanda e offerta di lavoro che ormai riguarda il 40 per cento delle figure professionali cercate.

















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