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Modena, sede regionale della Fondazione Its Maker nella Stazione piccola: c’è l’accordo

(foto: Google Maps)

Realizzare a Modena, nella struttura riqualificata della Stazione piccola in piazza Manzoni, la sede regionale della Fondazione Its Maker, con aule e laboratori per l’attività dell’Istituto tecnico superiore di specializzazione post diploma. L’intervento si collocherà nell’ambito del progetto di rigenerazione di tutto il comparto, che prevede anche l’ampliamento del Parco della Resistenza, la trasformazione urbanistica dell’area ferroviaria e investimenti sulla linea Modena – Sassuolo, mentre per la riqualificazione dell’edificio, il cui costo è stimato in oltre due milioni e mezzo di euro, si fa riferimento alle misure del Pnrr, il Piano nazionale di ripresa e resilienza, e ai Fondi strutturali 2021-2027.

È l’obiettivo dell’accordo di collaborazione tra Regione Emilia-Romagna, Comune di Modena e Fer (Ferrovie Emilia-Romagna srl) approvato nei giorni scorsi e presentato alla stampa oggi, mercoledì 22 settembre, durante una visita all’area della Stazione piccola alla quale hanno partecipato il sindaco Gian Carlo Muzzarelli, gli assessori regionali Vincenzo Colla (Sviluppo economico e green economy, Lavoro, Formazione) e Andrea Corsini (Mobilità e trasporti, Infrastrutture), il responsabile del Patrimonio di Fer Geppino Toglia e il presidente della Fondazione Its Maker Ormes Corradini. Presente anche la direttrice generale del Comune Valeria Meloncelli e l’assessora comunale all’Istruzione Grazia Baracchi.
Il Pnrr assegna agli Its un ruolo significativo negli obiettivi di sviluppo nazionale puntando ad almeno il raddoppio degli allievi e in cinque anni prevede investimenti nell’ordine di 1,5 miliardi di euro: 300 milioni all’anno rispetto agli attuali 80, comprensivi anche delle risorse regionali.
Realizzando la sede di Its Maker alla Stazione piccola ci si inserisce quindi in questa strategia per sostenere una formazione in linea con le esigenze e i fabbisogni delle aziende del territorio in un’ottica internazionale di sviluppo puntando a realizzare aule e laboratori didattici tecnologicamente avanzati: oggi si utilizzano le strutture di scuole ed enti di formazione, ormai sature e sulle quali non è possibile programmare investimenti specifici. Inoltre, i laboratori del polo Its che si andrà a realizzare potranno essere messi a disposizione anche di altre Fondazioni Its e di istituzioni educative e formative locali, compresa l’Università.
Lo studio di prefattibilità alla base dell’accordo prevede di intervenire sul cosiddetto Edificio viaggiatori che risale agli inizia degli anni Trenta del Novecento riqualificando un’area di quasi 1.700 metri quadri (a piano terra, al primo e al secondo piano) realizzando una dozzina tra aule e laboratori, 7 uffici, un’area espositiva di un centinaio di metri quadri accanto all’atrio d’ingresso. L’area bar e biglietteria viene collocata sul lato sud-ovest, accanto all’edicola. Si interviene anche sul porticato che si sviluppa di fronte ai binari per tutta la lunghezza dell’edificio: sono previsti tavoli zone studio all’aperto. Sul lato est, accanto al percorso ciclabile, è previsto il posteggio per le bici.
L’intervento di riqualificazione, i cui lavori partiranno entro il prossimo anno, seguirà i criteri del restauro scientifico conservativo e l’accordo prevede che sia Fer, che ha in gestione l’edificio dalla Regione, a realizzare la progettazione definitiva e la documentazione di gara, mentre sarà la Regione a chiedere l’autorizzazione alla Soprintendenza; il Comune prenderà in carico l’immobile al termine dell’intervento e definirà gli accordi con Its Maker per la gestione.
Regione e Comune insieme si impegnano a ricercare le risorse economiche necessarie nell’ambito delle misure del Pnrr e dei Fondi strutturali 2021-2027. In particolare, la Regione si impegna a proporre l’ammissibilità degli interventi sulle sedi Its all’interno dell’OP5 dei Fondi strutturali e il Comune a proporre questo intervento nella sua strategia territoriale, cofinanziando la quota di propria competenza compatibilmente con le risorse disponibili a bilancio.

 

1000 DIPLOMATI DAL 2013, OCCUPATI AL 96 PER CENTO

Sono circa un migliaio gli allievi che, dal 2013 a oggi, hanno preso il diploma di tecnico superiore riconosciuto in tutta Europa attraverso uno dei corsi organizzati da Its Maker sul territorio regionale, con un’efficacia occupazionale a 12 mesi attorno al 96 per cento, cioè oltre nove ragazzi su dieci trovano lavoro entro il primo anno. E, se nel 2020 i corsi biennali attivati sono stati dieci, con 28 gruppi classe, 244 nuovi allievi ammessi, per quasi 16.500 ore di formazione effettuate (di cui 5.800 in stage), nel 2021 i corsi sono saliti a 13, per 26 mila ore di formazione previste e circa 325 nuovi studenti.

Sono i principali numeri dell’attività di Its Maker, la Fondazione istituto superiore meccanica meccatronica motoristica e packaging che troverà sede in città, alla Stazione Piccola, al termine dell’intervento di recupero.

Fondato nel 2013 dalla fusione delle preesistenti fondazioni Its di indirizzo meccanico di Modena Bologna e Reggio Emilia, Its Maker offre percorsi di formazione biennali post diploma ed è uno dei tre maggiori Its nazionali (complessivamente in Italia le fondazioni Its sono 111, con circa 350 corsi attivi nel 2020). La fondazione ha sede legale a Bologna ma, oltre a Modena, opera in vari altri comuni: a Fornovo di Taro (Pr), Reggio Emilia, Forlì e Rimini, con la previsione di apertura della sede di Piacenza a ottobre 2021.

In città, finora, non ha disposto di sede e laboratori stabili, svolgendo i corsi presso l’istituto Corni e, per il corso di tecnico superiore in Motori endotermici, ibridi ed elettrici (il più richiesto con 179 domande nel 2020, di cui quasi metà da fuori regione, per 25 posti) – anche presso l’istituto Ferrari di Maranello, nelle imprese e presso sedi occasionali. Gli altri corsi attivi in città per l’anno 2021 sono quelli di tecnico superiore in progettazione meccanica e materiali, tecnico superiore per la gestione commerciale internazionale di prodotti e servizi e tecnico superiore per la gestione di processi e impianti ceramici. In tutti i corsi è prevista didattica di tipo pratico e laboratoriale, con lezioni teoriche in aula e in azienda, esercitazioni e lavori di gruppo in laboratori, visite, tirocini didattici (anche nell’ambito del programma Erasmus+) e project work in azienda.

Più in generale i corsi di formazione post-diploma organizzati dalla Fondazione regionale sono tredici, nei settori Auto e motori, Digital industry 4.0, Automazione e meccatronica, Progettazione e materiali, e Tecnico commerciale. Consentono di acquisire il titolo di Tecnico superiore, riconosciuto in tutta Europa.

Alla Fondazione Its Maker che opera sul territorio partecipano come soci vari soggetti pubblici e privati: dodici istituti secondari pubblici tecnici o professionali, tra cui l’Istituto Fermo Corni di Modena, l’Istituto Ferrari di Maranello e l’Istituto Leonardo da Vinci di Carpi; le università Unibo, Unimore, Unipr; gli enti locali Città metropolitana di Bologna e i Comuni di Modena, Bologna, Bomporto, Imola, oltre alla Provincia di Reggio Emilia; dieci enti di formazione accreditati; 49 imprese di cui 20 attive sul territorio Modenese (Caprari spa, Cnh Case New Holland Italia spa, Cbm spa, Cms spa, Elettromeccanica Tironi srl, Fca Italy, Ferrari Auto spa, Galvanica Nobili srl, Hpe-Coxa spa, Ist srl, Malagoli Aldebrando srl, Marelli Europe spa, Margen srl, Maserati spa, Nexxta spa, Qonsult spa, S.c.e. srl, Salami spa, Tec Eurolab srl, Tellure Rota spa).

 

COME CAMBIERÀ VOLTO IL COMPARTO

L’area della Stazione Piccola in piazza Manzoni cambierà volto e vi troveranno spazio residenze, una vasta area verde in ampliamento del Parco della Resistenza e una modesta quota di commercio di prossimità. Saranno inoltre rilanciati gli spazi dell’ex circolo Sefta e si insedierà, appunto, la sede della Fondazione Its Maker.

Al posto delle aree e dei fabbricati della rete ferroviaria ormai dismessi, infatti, sorgerà un nuovo comparto che fungerà da nodo di collegamento tra il tessuto urbano del centro e la prima periferia storica di Modena a sud (Parco della Resistenza e zona Morane), costituendo una delle ‘piattaforme pubbliche’ del prossimo Pug, il Piano urbanistico generale

Comune di Modena, Regione Emilia-Romagna e Fer (società controllata in house della Regione concessionaria della rete ferroviaria regionale) nei mesi scorsi infatti hanno siglato un accordo procedimentale per la dismissione dell’area ferroviaria e l’attuazione di un intervento di riqualificazione, valorizzazione e rigenerazione dell’intero comparto attraverso una trasformazione urbanistica che darà vita a un mix di verde e nuove funzioni. Nell’ottica di una riorganizzazione complessiva della linea ferroviaria Modena-Sassuolo, viene confermato il ridimensionamento a semplice fermata della Stazione Piccola e non sarà più necessaria la presenza di un edificio adibito a stazione né di aree dedicate a stazionamento, scambio e formazione dei convogli ferroviari, né di attrezzature ed edifici di servizio connessi.

Nell’area sarà realizzata una nuova viabilità e verrà risolto il nodo del passaggio a livello di via Morane attraverso la realizzazione di un sottopasso carrabile e pedonale che collegherà trasversalmente via Morane con via Gobetti nell’area antistante la Stazione Piccola. La presenza della fermata della linea ferroviaria, delle fermate del trasporto pubblico locale su gomma, di parcheggi di interscambio, di depositi protetti per biciclette e delle biciclette gialle del servizio di noleggio gratuito comunale “C’entro in bici”, renderanno l’area un nodo urbano intermodale, come previsto nel Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile e nei documenti per il futuro Pug. Gli interventi di viabilità saranno finanziati dalla Regione, proprietaria dell’area, con risorse derivanti dall’alienazione della porzione di comparto destinata alla residenza. La stessa Regione investirà ulteriormente (almeno 8 milioni di euro) per aumentare la sicurezza dei passeggeri e l’ammodernamento della linea ferroviaria Modena-Sassuolo.

La porzione a ovest del comparto sarà ceduta al Comune di Modena per l’ampliamento del Parco della Resistenza. Oltre alla Stazione Piccola, potrà essere presa in carico dal Comune anche la Centrale di trasformazione elettrica, oltre a fabbricati dell’ex circolo Sefta (dei dipendenti dell’allora azienda di trasporto a controllo pubblico), attualmente utilizzati dal circolo “Parco della Resistenza”, su cui sarà possibile un rilancio attraverso una futura assegnazione.

Le residenze troveranno spazio in una porzione di circa 42 mila metri quadrati a nord-est del comparto, oggi adibita ad Attrezzature generali, e costituiranno la risposta alle esigenze abitative emergenti attraverso il riuso di aree già edificate e senza il consumo di suolo, in coerenza con gli obiettivi di rigenerazione urbana del Piano urbanistico generale in corso di definizione e della legge regionale. L’intervento consentirà, inoltre, di desigillare una significativa area oggi pavimentata: una quota significativa di area liberata consentirà infatti di ampliare il parco della Resistenza e di restituire alla città una parte rilevante di aree in posizione centrale.

















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