Prende il via, domenica 19 settembre, la caccia alla selvaggina stanziale, come lepri e fagiani, che nel modenese coinvolge circa tre mila cacciatori, ai quali si aggiungono oltre un migliaio di doppiette da fuori provincia.
Sul regolare svolgimento dell’attività , che prosegue fino al 31 gennaio, vigileranno 18 agenti della Polizia provinciale, tre in più rispetto allo scorso dopo le recenti assunzioni, coadiuvati da circa 70 guardia volontarie.
«I controlli – sottolinea Patrizia Gambarini, comandante della Polizia provinciale di Modena – riguardano soprattutto il rispetto delle regole sulle limitazioni ai carnieri, le specie cacciabili, le modalità di caccia e le norme relative alle distanze minime da abitazioni e strade, per garantire una maggiore sicurezza. Un problema quest’ultimo su cui riceviamo il maggior numero di segnalazioni da parte dei cittadini. L’attività venatoria – conclude Gambarini – oltre a essere severamente regolamentata, è funzionale, nell’ambito delle politiche faunistiche nazionali e regionali, a un corretto equilibrio della fauna, contro la proliferazione di determinate specie e a salvaguardia delle colture».
Nel calendario venatorio, disponibile nel sito della Regione, sono elencate tutte le regole e le limitazioni, compresi i due giorni di silenzio venatorio, previsti al martedì e venerdì.
Dai dati raccolti dalla Provincia di Modena emerge che il numero dei cacciatori è costante in calo negli anni: nel 2000 i cacciatori erano oltre diecimila; cacciatori in calo, quindi, con una età sempre maggiore che è di oltre 60 anni e un lento ricambio generazionale.
In questi ultimi anni, inoltre, sono cambiate le preferenze dei cacciatori: buona parte sceglie la caccia agli ungulati, rispetto alla tradizionale caccia a lepri e fagiani con il cane da ferma, partecipando anche, come cacciatori coadiutori, ai piani di controllo, coordinati dalla Polizia provinciale.
Dal 2 ottobre, infatti, parte la caccia collettiva al cinghiale con i metodi della “braccata”(minimo 15 persone con più cani) e della “girata” (minimo quattro cacciatori e un solo cane).
L’attività venatoria era stata anticipata il 1 settembre dalla preapertura, limitatamente ad alcune specie che la Regione inserisce nell’elenco delle specie cacciabili in deroga, allo scopo di contenere i danni all’agricoltura, in crescita anche a causa del rallentamento delle azioni di contenimento faunistico, dovuto all’emergenza sanitaria.
POSSIBILE SEGNALARE CRITICITÀ – DISTANZE DI SICUREZZA 50 METRI DA STRADE E 100 DA CASE
Per segnalare trasgressioni o problemi legati all’attività venatoria è possibile chiamare il numero 059 209525 gestito dalla Polizia Provinciale, attivo dalle ore 6,30 alle 18,30, inviare segnalazioni tramite mail, all’indirizzo poliziaprovinciale@provincia.modena.it, oppure attraverso il software regionale Rilfedeur.
E’ possibile segnalare situazioni di particolare criticità , legate soprattutto alla presenza di cacciatori vicino alle abitazioni e strade, ma anche episodi di fauna selvatica in difficoltà .
Le distanze di sicurezza sono di 50 metri dalle strade e 100 dalle case, per i trasgressori la sanzione prevista è di 206 euro.
I controlli della Polizia provinciale sono garantiti con la collaborazione delle Polizie locali e delle forze dell’ordine e riguardano anche il rispetto del calendario venatorio, l’utilizzo dell’indumento ad alta visibilità , le norme sul tesserino regionale, fin all’osservanza delle regole sull’anagrafe canina, la tutela del benessere animale e la caccia in aree vietate.
In base a una convenzione il Centro fauna selvatica “Il Pettirosso” gestisce per conto della Provincia il recupero delle carcasse di animali selvatici in aree pubbliche e strade.
Gli agenti della Polizia provinciale controllano un territorio vasto approssimativamente 250 mila ettari, di cui circa 160 mila ettari di superficie cacciabile, 60 mila ettari di aree protette e aree vicine ai centri abitati dove è vietato cacciare.