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La ‘Scuola Diffusa’ diventa elemento centrale nella didattica della fascia 6-14 anni a Reggio Emilia e modello per il Paese

La scuola reggiana continua a fare scuola. Lo dicono i fatti. Il progetto ‘Scuola Diffusa’, avviato lo scorso anno sull’onda dell’emergenza sanitaria, basato in altre parti del Paese su presupposti logistici dettati dal distanziamento (semplice delocalizzazione di scolaresche in sedi idonee ma abitualmente non utilizzate per l’insegnamento), a Reggio Emilia si era da subito caratterizzato per i contenuti didattici innovativi, per le opportunità che poteva offrire ben oltre l’emergenza sanitaria. Non solo dislocazione di alunni, insegnanti e personale ausiliario in sedi ‘decentrate’, fra le quali prestigiosi e affascinanti edifici della città, risolvendo così tempestivamente le problematiche legate alla pandemia, ma anche, e soprattutto, tracciare con la scuola e la comunità una nuova strada del percorso educativo e scolastico per la Primaria e la Secondaria di primo grado, in cui i luoghi e i loro ‘contenuti’ entravano a far parte e stimolavano la didattica e l’esperienza scolastica, qualificandole.

La scuola al centro della comunità, la scuola come luogo di cittadinanza e quindi al centro della città, la scuola che non abdica ma anzi rilancia l’ascolto di bambine e bambini, ragazze e ragazzi per costruire il futuro, per creare conoscenza e relazione fra le persone e fra esse ed i luoghi di vita: una risposta forte e creativa di prossimità, anche sul piano socio-culturale e simbolico, nell’epoca del pur necessario ‘distanziamento’. Una risposta che trae linfa dai 100 linguaggi dei bambini, che vanno ben oltre la fascia 0-6 anni.

Gli spazi e i luoghi, in questa prospettiva, non sono ‘posti qualunque’.

Il fare scuola immersi nella campagna e nell’attività agricola all’agriturismo La casa del gufo oppure a tu per tu con le collezioni del Palazzo dei Musei, fra gli scaffali della Biblioteca delle Arti o nelle sale a fianco degli spazi espositivi di Palazzo da Mosto, per fare qualche esempio, significava fare nuova esperienza didattica, significava scoprire e apprendere in maniera ‘diversa dal solito’, attingendo e interpretando quei luoghi, i loro significati, il loro portato.

Questo a riprova, se ve ne fosse bisogno, delle tesi di Maria Montessori e Loris Malaguzzi. La prima definiva lo spazio scolastico non come una struttura statica e limitata, ma come una struttura vivente, accuratamente organizzata e preparata per offrire esperienze di apprendimento autonome. Il secondo sosteneva che lo spazio fisico è talmente importante nel processo di apprendimento da intendersi come terzo insegnante, dove il primo è l’adulto, il secondo è il gruppo dei pari. Ogni spazio educativo è luogo di apprendimento e di riconoscimento di comunità, non è mai un luogo neutro.

NUOVA SEDE AL ‘MALAGUZZI’ – Nell’anno scolastico 2021-22, l’Amministrazione comunale non ha potuto che riproporre il modello di Scuola Diffusa, apprezzato da docenti, alunni e famiglie, consolidandone i contenuti, aprendolo al coinvolgimento di 1.050 studenti in 17 sedi e arricchendolo con una ulteriore sede al Centro internazionale Loris Malaguzzi, che ospiterà una classe della primaria Collodi dell’Istituto comprensivo Galilei.

Questa nuova sede di Scuola Diffusa si realizza grazie alla collaborazione con la Fondazione Reggio Children che mette a disposizione lo Spazio Scintillae, con Reggio Children srl che rende disponibili i sette Atelier del Centro internazionale e con l’Istituzione Scuole e Nidi dell’infanzia che, insieme con la stessa Reggio Children srl, rende disponibile un’aula all’interno del Centro internazionale.

La collaborazione fra Comune e Fondazione Reggio Children prosegue nel prossimo anno scolastico anche nell’ambito dei tre progetti sperimentali ‘Nuovi paesaggi di apprendimento’ a beneficio dei ragazzi delle scuole secondarie di primo grado Galileo Galilei e Marco Polo, che hanno vissuto e vivranno di nuovo un’inedita esperienza didattica tra spazi interni ed esterni alla scuola. Costruiti da Officina Educativa e dalla stessa Fondazione Reggio Children, questi progetti hanno declinato alcuni spazi di passaggio, esterni agli edifici scolatici, in nuovi contesti educativi di qualità e nascono dall’esperienza maturata nel progetto ‘Fare Scuola’, che fa dialogare architettura e pedagogia, realizzato da Fondazione Reggio Children con Enel Cuore Onlus.

A questi progetti già in corso si aggiungono, in questo prossimo anno scolastico due nuove sperimentazioni, nelle scuole secondarie di primo grado Amedeo d’Aosta e Carlo Alberto Dalla Chiesa, supervisionate dalla Fondazione Reggio Children, dall’architetto Oliver Forghieri e dagli studi di progettazione ‘Lascia la scia’ di Milano e ‘Lapis’ di Reggio Emilia.

La progettazione degli ambienti nasce dall’idea di scuola come ‘grande laboratorio’ in cui ogni singolo spazio o ambiente è ancora una volta interlocutore attivo ed educativo nella didattica quotidiana. Le soluzioni progettuali non nascono in modo provvisorio, in base al solo obbligo del distanziamento sociale, ma – nella filosofia di Scuola Diffusa – vogliono offrirsi come strumenti in grado di potenziare le possibilità di acquisire e scambiare conoscenze in modi diversi. La ‘sicurezza’ diventa quindi un’opportunità per ricercare soluzioni qualificanti che possano continuare ad accompagnare e supportare la scuola alla sperimentazione di nuove modalità di didattica e apprendimento. Mantenendo il distanziamento, ma in ambienti belli e confortevoli, interattivi, il contesto permette di salvaguardare elementi fondamentali dell’educazione: l’inclusione, l’integrazione, il benessere psico-fisico, le relazioni, la cooperazione. Nello stesso tempo è il contesto stesso ad offrire supporti di apprendimento, come il contatto con la natura o l’apprendimento digitale.

L’INTESA CON IL MINISTRO – La Scuola Diffusa in chiave reggiana non è passata inosservata, al punto che il ministero dell’Istruzione e il Comune di Reggio Emilia sottoscriveranno un Protocollo d’intesa per una più stretta collaborazione sul tema, per rafforzare il progetto, svilupparlo e, ove ritenuto possibile dal Ministero, proporlo ad altre realtà italiane.

Per questo, l’anno scolastico 2021-22 vivrà una ‘introduzione’, il 10 e l’11 settembre al teatro Ariosto, con il convegno ‘Scuola Diffusa – La città che si fa scuola’, con la partecipazione del ministro dell’Istruzione Patrizio Banchi. (il programma del Convegno nella nota allegata)

 

HANNO DETTO – “La nostra scuola riapre con nuovi spazi e nuovi contenuti, servizi e un’organizzazione del trasporto pubblico con le necessarie cautele di prevenzione, dopo un lavoro complesso fra istituzioni e grazie alla stretta collaborazione con insegnanti e famiglie. Questa relazione incide in maniera più ampia sulla città, sia sul piano fisico degli spazi, sia sul modo di costruire insieme: è un valore aggiunto del progetto Scuola Diffusa e fa di questo modello, come volevamo che fosse, un elemento da tenere vivo anche nel dopo-Covid”, ha detto il sindaco Luca Vecchi nel corso della conferenza stampa di presentazione di azioni e progetti per la didattica 6-14 anni al Centro internazionale Loris Malaguzzi.

“Tendiamo a pensare all’innovazione come elemento qualificante dei beni materiali, in realtà essa incide altrettanto se non di più sui beni immateriali, sulle ‘infrastrutture’ culturali, sociali ed educative – ha aggiunto il sindaco – Scuola Diffusa ne è un esempio e questo è stato chiaro al ministro dell’Istruzione Patrizio Banchi, che domani ospiteremo in un importante convegno, che offrirà una sintesi e una riflessione su questo nostro lavoro. Reggio Emilia è da molti anni sinonimo di eccellenza nell’educazione 0-6 anni; è invece la prima volta che un ministero dell’Istruzione ci riconosce un livello di eccellenza in un progetto ampio e innovativo nella didattica 6-14 anni, un progetto che trova radicamento nelle intuizioni e nella filosofia del Reggio Emilia Approach. Una sede di Scuola Diffusa non a caso quest’anno sarà qui, al Centro internazionale. Ciò testimonia questa connessione, questa continuità. E ci fa molto piacere”.

“Nonostante le difficoltà di questa fase storica, la città e la sua scuola non abdicano all’essere comunità educativa e solidale, con un modello di Scuola Diffusa che non significa solo maggiore sicurezza, ma diventa innovazione didattica orientata al futuro, in cui gli spazi con le loro peculiarità e contenuti divengono veri e propri ‘partner dell’apprendimento’ – ha detto l’assessora a Educazione e Conoscenza Raffaella Curioni – Il percorso avviato lo scorso anno ci porta oggi a una scuola ancora più accogliente, a cui tanti attori della città hanno contribuito.

“Vi sono sedi di Scuola Diffusa  – ha aggiunto – già attivate lo scorso anno e quindi confermate e ve ne sono di nuove, come quella che ospiterà classi a rotazione al Centro internazionale, potendo interagire con i suoi diversi Atelier: un’opportunità di grande interesse, che apre ulteriormente il patrimonio di conoscenze della fascia 0-6 anni agli ordini di scuola successivi. Abbiamo lavorato, come emergerà dal convegno di domani, per una scuola non solo ‘possibile’, ma anche ‘auspicabile’”.

L’assessora Curioni ha poi presentato i servizi per il diritto allo studio, sottolineando fra l’altro l’arricchimento dei menù delle mense scolastiche con la reintroduzione di cibi che nell’emergenza dello scorso anno erano stati sospesi; il potenziamento dei progetti educativi pomeridiani, che avranno una ulteriore nuova sede nel palazzo ex Banca d’Italia (per una cinquantina di alunni); il personale educativo per bambini con diritti speciali con un monteore accresciuto del 14%; il servizio di Scuolabus con 450 posti e il trasporto di bambini e ragazzi disabili.

Il Trasporto pubblico locale, ha spiegato l’assessora alla Mobilità, Carlotta Bonvicini, “in questo inizio d’anno scolastico osserva la norma di una capienza massima dell’80% dei posti disponibili su ciascun mezzo. E’ una misura di distanziamento a cui si associa l’attivazione degli staff, in tutto 37 addetti, alle fermate degli autobus più frequentate dagli studenti, ovvero personale che accompagnerà e ordinerà salite e discese dai mezzi, evitando resse e favorendo una fruizione più ordinata. Come stabilito nel tavolo di lavoro coordinato dalla Prefettura, avremo un aumento del numero degli autobus e un potenziamento delle linee maggiormente utilizzate dagli studenti. Da ricordare la gratuità dell’uso dei mezzi pubblici, resa possibile dalla Regione Emilia-Romagna, per gli studenti, estesa quest’anno agli under 19.

“Invitiamo – ha concluso l’assessora – gli studenti all’uso anche della bicicletta nei percorsi casa-scuola: è un mezzo salutare, funzionale e indicato nei percorsi di breve e media percorrenza, rispettoso dell’ambiente e della qualità dell’aria. Un buon numero di studenti reggiani lo utilizza, come dimostrano le ricerche svolte. Auspichiamo che questo numero aumenti. Con la collaborazione preziosa gli Istituti scolastici e in particolare dei loro mobility manager, l’Amministrazione comunale svolgerà anche quest’anno una campagna di promozione e informazione sull’uso della bici nei diversi Istituti”.

Paolo Bernardi, dirigente dell’Ufficio scolastico provinciale di Reggi Emilia, ha sottolineato che “fare scuola a Reggio Emilia è molto sfidante, perché qui l’eccellenza è nella norma” e, in tema di nomine dei docenti, ha aggiunto che ad oggi sono state già assegnate circa 2.000 cattedre nelle scuole primarie e secondarie, 120 delle quali diventeranno a tempo indeterminato, con il passaggio di ruolo dei docenti: un dato elevato rispetto agli altri anni scolastici, grazie al nuovo sistema di assegnazione.

 

SCUOLA DIFFUSA: DOVE

Come già lo scorso anno, anche per il 2021-22 è stata significativa la risposta di enti pubblici, parrocchie e soggetti privati che hanno messo a disposizione sedi per la scuola.

Le sedi utilizzate per l’anno scolastico 2021-22 sono:

  • Palazzo dei Musei che ospiterà 3 classi per circa 75 alunni, della scuola primaria Ada Negri e della secondaria Manzoni;
  • Chiostri di San Pietro – edificio del Laboratorio Aperto con 2 classi della secondaria Leonardo da Vinci per una cinquantina di studenti;
  • Polo creativo S.D. Factory con 2 classi della primaria Leopardi per circa 50 alunni;
  • Palazzo da Mosto, che ospiterà 2 classi della primaria Zibordi (circa 50 studenti);
  • Banca d’Italia, 3 classi della scuola primaria Bergonzi;
  • Vecchia scuola primaria di Bagno, che ospiterà 2 classi della secondaria di Bagno;
  • Scuola secondaria Dalla Chiesa, che accoglierà 6 classi delle primarie San Giovanni Bosco e Calvino;
  • Centro internazionale Loris Malaguzzi, con una classe della primaria Collodi;
  • Agriturismo La casa del gufo ospiterà una classe della primaria di Ghiarda;
  • Parrocchia di San Michele Arcangelo a Pieve Modolena: 2 classi della primaria Verdi con 50 studenti;
  • Parrocchia Regina Pacis: 3 classi della primaria Dante Alighieri;
  • Teatro parrocchiale di Sant’Agostino: una classe della primaria Sant’Agostino;
  • Scuola secondaria Amedeo d’Aosta: una classe della scuola primaria Matilde di Canossa;
  • Parrocchia di Sant’Anselmo: 7 gruppi classe del CPIA Reggio Sud per circa 130 studenti;
  • Oratorio Don Bosco con 2 classi della primaria Agosti;
  • Ex sede Università in via Guido Riccio Fogliani con 6 classi della scuola secondaria Manzoni con circa 150 studenti.

Elemento positivo è che il sistema delle sedi scolastiche ‘classiche’ esistente in città sostanzialmente ha retto alle necessità di distanziamento e prevenzione, grazie anche ad ampiezza e caratteristiche degli edifici. Questo ha comportato l’attivazione di un numero contenuto, rispetto ad altre realtà, di nuove sedi.

In particolare sono interessati:

  • 17 plessi scolastici su 53 (appartenenti a 9 istituti comprensivi su 12);
  • 44 classi su 428 totali presenti nel territorio comunale;
  • 050 alunni su 12.160 studenti complessivi tra scuole primarie e secondarie di primo grado.

 

I SERVIZI

L’ora del pranzo. Delle 17 scuole a tempo pieno, in cui si svolge abitualmente il pranzo nella sede scolastica, 7 utilizzeranno le sale da pranzo, mentre nelle altre 10 proseguirà il servizio di refezione interna, con distribuzione delle vivande tramite carrello, aula per aula: ogni scolaro a turno si recherà al carrello e riceverà il cibo su un vassoio, tornerà al banco e potrà consumare il pasto. Al fine di garantire l’adeguata sicurezza sanitaria dei supporti e al contempo di ridurre l’impatto ambientale, verranno utilizzati vassoi e piatti realizzati in materiale compostabile, che saranno quindi monouso ma non incideranno sui volumi di rifiuti in plastica prodotti. Questa soluzione è resa possibile grazie a un ulteriore investimento del Comune di circa 50mila euro per l’intero anno scolastico.

Il servizio di ristorazione scolastica sarà attivato, in tutte e 17 le scuole a tempo pieno della città, a partire dal 20 settembre prossimo.

Dal punto di vista della qualità del menù, la proposta per quest’anno scolastico recupera pienamente la qualità di offerta e la varietà delle proposte settimanali previste dal servizio in era pre-Covid.

Tempi e orari ‘extrascolastici’. Sulla base delle richieste pervenute dalle famiglie, per la scuola primaria sarà possibile anche per quest’anno scolastico attivare il servizio di pre e post scuola, ovvero la possibilità di lasciare a scuola i bambini anche in orario extra didattico per permettere ai genitori di coprire i tempi di percorrenza da e per il lavoro. I bambini che necessiteranno del servizio di anticipo e posticipo dell’orario saranno custoditi insieme (in locali facilmente aerabili e sanificabili come ad esempio le palestre). Per tutto il tempo di attesa – stimato in massimo 45 minuti in entrata e 30 in uscita da scuola – dovranno però indossare la mascherina. Il servizio sarà attivato dal 27 settembre.

Anche i progetti educativi pomeridiani delle scuole, come Sei e Get, riprenderanno dal 27 settembre nel rispetto delle normative anti-Covid in vigore.

Educatori per bambini e ragazzi con diritti speciali. Dal 13 settembre saranno operativi in tutte le scuole primarie e secondarie di primo e secondo grado gli educatori per l’integrazione scolastica per bambini e ragazzi con diritti speciali. Il Comune di Reggio Emilia ha nei giorni scorsi assegnato a ciascuna Istituzione scolastica un monteore di servizio settimanale incrementato del 18% rispetto allo scorso anno,  che garantirà la presenza a scuola del personale educativo a prescindere da periodi di assenza dei bambini con diritti speciali, offrendo così alle scuole presenze educative stabili che collaboreranno, per le proprie responsabilità e funzioni, con il personale docente per la qualità complessiva della proposta didattica.

Emersione di casi positivi al Covid 19. In caso di emersione di contagi, entreranno in vigore le procedure normate a livello nazionale, con l’intervento del personale medico di base e dell’Ausl, oltre che dell’autonoma autorità scolastica. Ogni Istituto comprensivo ha individuato un responsabile Covid e dotato ogni plesso di un referente Covid appositamente formato dall’Ausl per attivare le corrette procedure di trattamento dei casi sospetti.

Ogni mattina bambini e ragazzi saranno invitati alla sanificazione delle mani e ad indossare regolarmente le mascherine a protezione delle vie respiratorie.

Mobilità interna. Il capitolo mobilità interna alla sede scolastica prevede alcune misure di accesso e uscita, volte ad evitare il più possibile assembramenti e contatti fra classi diverse. Nei diversi plessi scolastici, ciascuno a seconda delle proprie caratteristiche, sono stati individuate soluzioni che vanno dall’apertura di un numero aggiuntivo di accessi (ad esempio tramite portefinestre che mettano in collegamento le aule al piano terra con l’esterno), alla diversificazione dei percorsi, allo scaglionamento delle entrate e delle uscite dei ragazzi, con orari variabili ad esempio tra le 7.45 e le 8.05 per l’ingresso.

Mobilità casa scuola e ritorno. Oltre alle buone pratiche in materia di mobilità sostenibile, il Comune di Reggio Emilia attiverà per quest’anno 2 navette per gli studenti frequentanti i plessi Bergonzi e Agosti per raggiungere le sedi di Scuola Diffusa, rispettivamente Banca d’Italia e Oratorio Don Bosco.

Sono garantiti inoltre il servizio di Scuolabus (450 posti) e il trasporto di persone disabili nel rispetto della capienza massima consentita per la prevenzione del Covid.

Trasporto pubblico locale. L’Amministrazione comunale, con altre istituzioni ed enti del territorio, ha partecipato al tavolo sul Trasporto pubblico locale promosso e coordinato dalla Prefettura, in vista della riapertura delle scuole. Il Comune si è occupato in particolare dell’area urbana di Reggio Emilia – di forte complessità poiché lì si movimentano, oltre ai passeggeri della città, anche quelli, numerosi, provenienti dalla provincia – per assicurare la copertura dei percorsi casa-scuola, realizzata da Seta con il coordinamento dall’Agenzia per la Mobilità.

Si è avuta in generale la conferma dei servizi già in campo lo scorso anno e il loro potenziamento, complessivamente con 42 mezzi in più e uno staff di 37 ‘accompagnatori’ che gestiranno il movimento dei passeggeri in salita e discesa dai mezzi, moderando i flussi ed evitando eventuali assembramenti.

In particolare, da lunedì prossimo, sono state aggiunte circa 90 corse di potenziamento nelle fasce orarie più critiche, con attenzione speciale alle linee con un afflusso maggiore. Tutte le linee urbane vengono potenziate, ad eccezione della 11 e dei Minibù che non presentano necessità, per il tipo di utenza e di percorso.

I potenziamenti sono stati programmati in fascia oraria di entrata e uscita da scuola, in entrambe le direttrici di percorrenza. In diversi casi, il potenziamento è mirato su segmenti previsti delle tratte, ovvero quelli maggiormente utilizzati dagli studenti (ad esempio: Centro storico-Istituto Zanelli di Coviolo; direzione scuole secondarie di primo grado di Rosta Nuova e via Bolognesi; centro storico-Polo scolastico Sud-Iodi; Pratofontana-Roncocesi). Particolare attenzione anche alle corse per lavoratori della mattina e per il rientro dal Polo scolastico Makallè e dal Polo scolastico di Rivalta, oltre che, al mattino, per la direzione Palazzo di Giustizia. Le corse ‘Bis’ saranno effettuate da macchine di Seta o da privati identificati dalla scritta Trasporto pubblico.

Sul servizio urbano di base viene confermato l’utilizzo di mezzi più capienti, da 18 metri: quattro mezzi da 18 metri che gireranno in linea tutto il giorno dalle 6 alle 21 (uno sulla linea 1, due sulla linea 2, uno sulla linea 5), più cinque mezzi da 18 metri utilizzati per le corse Bis in orario di punta al mattino e al pomeriggio.

Oltre ai servizi urbani, sono potenziate le navette scolastiche, che collegano il Centro di interscambio della della Mobilità (Cim) di piazzale Europa con i Poli scolastici a Sud della città: 10 corse aggiuntive rispetto alle 32 di linea, anche per i collegamenti pomeridiani richiesti da alcuni Istituti.

L’intero impianto è stato studiato sull’orario definivo delle scuole, in orario provvisorio molte scuole avranno orari ridotti quindi non vi sarà la suddivisione degli studenti nelle tre diverse fasce orarie (12, 13 e 14).

L’Agenzia per la Mobilità e Seta stanno lavorando per reperire le informazioni dagli Istituti sui diversi orari provvisori per valutare la fattibilità di apportare eventuali correttivi temporanei agli orari delle corse.

In osservanza delle norme sul distanziamento e per limitare le possibilità di assembramento, sui Bus urbani da 12 metri i posti saranno ridotti a 76 (contro i 96 previsti normalmente); sui Bus da 18 metri i posti saranno da 96 a 112 (contro i 120-130 previsti normalmente). Anche sui Minibù si scende dai 25 ai 20 posti.

Alle fermate degli autobus – dalle ore 7 alle 8.30 e dalle ore 12 alle 14.30/15 – torna il personale di staff (tutor): sarà presente alle fermate Tribunale-Polo via Paterlini, Polo scolastico di via Makallè, piazza Giovanni Paolo II, porta Santa Croce direzione stazione Fs, Tondo Polo scolastico Aldo Moro, Polo scolastico di via Rosselli, Autostazione Zucchi-Università, Stazione Fs centrale (piazzale Marconi), Centro di interscambio della Mobilità (piazzale Europa).

Da ottobre infine sarà operativa su tutto il servizio Bus urbano la modalità operativa Emv per il pagamento del biglietto a bordo con carta di credito.

 

In bicicletta. L’Amministrazione comunale attiva anche quest’anno una campagna di informazione e sensibilizzazione all’uso della bicicletta nei percorsi casa-scuola, con manifesti e la diffusione di depliant e materiale informativo. Infatti, se il trasporto pubblico collettivo è una buona carta, in tema di mobilità sostenibile, salute e tutela dell’ambiente, l’utilizzo della bicicletta è una carta assai valida. La bici è agile, consente risparmio sia economico che di tempo, è concorrenziale all’auto in termini di velocità di percorrenza nei tragitti fino a 4-5 chilometri ed è il mezzo ideale nella ‘Città dei 15 minuti’, dove la scuola di fatto è abbastanza vicina se non vicinissima a casa.

 

















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