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Green pass per lavorare, Cisl: “Niente forzature, serve dialogo tra parti sociali”

«La proposta di Confindustria non ci scandalizza, perché la priorità è fermare la pandemia e il vaccino è l’unica arma a nostra disposizione per non essere costretti a un nuovo lockdown. Però sarebbe meglio evitare forzature».

Lo afferma il segretario generale della Cisl Emilia Centrale William Ballotta commentando la mail interna inviata dal direttore generale di Confindustria Francesca Mariotti ai direttori del sistema industriale in cui si propone il green pass per andare a lavoro.

«Non saremmo qui a discutere se, come chiedevamo, fosse stata approvata subito una legge sull’obbligatorietà della vaccinazione – dichiara Ballotta – A questo punto nessuno può chiamarsi fuori. Bisogna informare e convincere gli scettici, ma l’obbligatorietà della vaccinazione può essere stabilita solo da una legge, senza la quale nessun datore di lavoro può sospendere o allontanare un lavoratore, tanto meno licenziarlo».

Poiché la priorità è vaccinare in fretta tutta la popolazione, il segretario Cisl auspica un impegno comune delle parti sociali.

«Siamo pronti a favorire le vaccinazioni nelle fabbriche e uffici – sottolinea Ballotta – Servono procedure accelerate mettendo in campo sia i medici di famiglia che i medici competenti (cioè quelli nominati dai datori di lavoro). Il fattore tempo è essenziale, serve una sinergia tra sanità pubblica e privata. Per evitare le carte bollate la via più efficace sono gli accordi tra le parti sociali», conclude il segretario generale della Cisl Emilia Centrale William Ballotta.
















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