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Gestione rifiuti, Severi (FI): ‘Nel 2020 più costi del 2019’

“Un incremento inaccettabile che rende il PEF, Piano Economico e Finanziario elaborato da Atersir per la gestione dei rifiuti urbani in discussione in Consiglio Comunale a Sassuolo, un documento invotabile, nel metodo e nel merito. La cifra di 141.000 euro di maggiori costi che emergono dal Piano Atersir in più rispetto a quelli applicati alle tariffe dell’utenza dell’anno 2019 in deroga al 2020, rappresenta una beffa che si aggiunge al danno per centinaia di utenze, soprattutto imprese e attività commerciali obbligate alla chiusura. Con il Comune che, ancora una volta, si trova a dovere semplicemente prendere atto della situazione”.

Così il Consigliere comunale di Forza Italia, e già assessore all’urbanistica del Comune di Sassuolo, Claudia Severi, nel merito del voto, in Consiglio Comunale, del Piano Economico Finanziario per la gestione dei rifiuti del Comune di Sassuolo.

“Alla luce dell’emergenza già scattata ad inizio dello scorso anno, risultava iniquo ed inadeguato prevedere a carico delle aziende, nel 2020, le stesse tariffe del 2019.

Lo è tanto più oggi nel momento in cui, a consuntivo dei costi minori del servizio sostenuti da parte del gestore nel 2020, derivanti dall’interruzione del servizio di raccolta per bar ed esercizi commerciali, negozi, aziende, ci si aspettava un conguaglio favorevole per le utenze. Da trasferire, in termini di riduzione, sull’utenza nel Piano per il 2021. Invece abbiamo scoperto che il saldo anziché negativo è positivo per 141.000 euro. Ovvero la gestione dei rifiuti a Sassuolo sarebbe costata, nel 2020, a cittadini e alle imprese di più, nonostante il servizio sia stato, per le settimane ed i mesi di chiusura parziale o totale delle attività, interrotto. Con utenze obbligate a pagare per un servizio che non è stato svolto e per una chiusura che è stata imposta. Con l’aggravante da non riuscire ancora una volta ad avere, da parte di Atersir, una trasparenza su dati e calcoli scorporati per potere valutare, nel merito, i valori e le ragioni che hanno portato all’aumento. Un fatto che il Comune ha dovuto ancora una volta subire. Un problema, quest’ultimo, che già denunciammo negli passati ma che permane e che, insieme all’aumento al posto di una riduzione, ha motivato la scelta di non votare il documento”.
















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