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Fiorano, regolamento di videosorveglianza comunale: documento approvato all’unanimità durante l’ultimo Consiglio

Durante lo scorso Consiglio Comunale di giovedì 25 febbraio 2021, è stato approvato all’unanimità il “Regolamento Comunale per la disciplina e l’utilizzo degli impianti di Videosorveglianza”, a cui l’ente si atterrà da qui in futuro. Questo Regolamento tende a stabilire chiaramente i principi e le finalità della videosorveglianza del Comune, oltre ai doveri cui devono adempiere sia l’Amministrazione che la Polizia Locale nel trattare i dati, i diritti e le tutele del cittadino.

Recependo il GDPR sulla privacy (Regolamento generale sulla protezione dei dati, emanato dall’Unione Europea), viene così instaurato un equilibrio tra le esigenze di salvaguardia del patrimonio pubblico, la sicurezza della comunità e gli obblighi di tutela della privacy. Neanche a dirlo, equilibrio essenziale in uno Stato di Diritto.

Il Regolamento definisce altresì le procedure per la pianificazione dello sviluppo della videosorveglianza anche in una logica di sicurezza integrata, ossia di collaborazione con le forze dell’ordine, individuando il miglior punto di equilibrio tra le ragioni di sicurezza e gli interessi dei cittadini. Tutto ciò a favore di una pianificazione che tenga conto del parere della Polizia Locale, dei Carabinieri, e che nei casi più complessi si avvalga del parere del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica.

In ultimo, nel documento viene descritto l’impianto di videosorveglianza della sicurezza urbana e di lettura targhe – dispositivi già operativi sul territorio – e in aggiunta alcuni sistemi di sorveglianza mobile (quali foto-trappole, dash cam, bodycam) non ancora utilizzati dalle forze dell’ordine locali, ma che costituiscono i mezzi che con maggiori probabilità verranno attivati nel prossimo futuro.

“Con il Regolamento della Videosorveglianza – commenta l’assessore Davide Branduzzi – si è colta l’occasione di dotarsi di uno strumento normativo vicino alle nostre esigenze, evitando una mera trasposizione di norme nazionali. Si tratta del primo passo per una più generale riflessione sulla videosorveglianza nel nostro territorio, che successivamente riguarderà anche le tecnologie da impiegare e le aree da controllare con maggiore scrupolo”.

 
















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