Dal primo marzo entrerà nel vivo il progetto del Comune di Bologna a supporto dei caregiver familiari. Nell’ultima riunione della Giunta guidata dal sindaco Virginio Merola è stata approvata la delibera proposta dall’assessore al Welfare Giuliano Barigazzi che contiene le linee guida del progetto.
La figura del caregiver familiare, definita da una legge della Regione Emilia-Romagna come la persona che volontariamente, in modo gratuito e responsabile, si prende cura di una persona cara consenziente, in condizioni di non autosufficienza, ha bisogno di trovare sostegno attraverso politiche pubbliche. Per questo motivo che il Comune ha deciso di finanziare con un milione di euro il progetto, condividendone pratiche e obiettivi con le organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.
“Sono molto orgoglioso di questa progettualità, unica in Italia per quanto riguarda un Comune e che riusciamo a far partire dopo lo stop determinato dallo scoppio della pandemia– afferma l’assessore Barigazzi – . Stiamo realizzando un grande sforzo organizzativo che permetta di valorizzare e riconoscere, anche dal punto di vista culturale, quello che i caregiver fanno e le tante opportunità che offre un territorio molto attivo come il nostro. C’è una necessità di alleviare le fatiche di chi accudisce un familiare non autosufficiente, molti caregiver sono infatti donne che sommano questo al lavoro di cura tradizionale e il Covid non ha certo migliorato la situazione. Il progetto verrà ulteriormente sviluppato nei prossimi mesi secondo le linee condivise con i sindacati”.
Sportello telefonico
Dal primo marzo 2021 attraverso il risponditore automatico del numero unico degli sportelli sociali si potrà selezionare il progetto caregiver per avere informazioni e orientamento sulle modalità di accesso alle prestazioni sociali, socio-sanitarie e sanitarie e sulle diverse opportunità e risorse, che possono essere di sostegno all’assistenza e alla cura o che possono essere di aiuto e supporto al caregiver stesso: dall’orientamento ai servizi sociali e socio-sanitari, pubblici o gestiti da altri soggetti; alle informazioni sull’incrocio domanda e offerta per le assistenti familiari; ai bandi e contributi esistenti; a tutte le informazioni sulle attività e risorse offerte dalle associazioni attive sul territorio. Sempre attraverso lo sportello telefonico si potrà essere orientati sulle pratiche Inps, si potrà avere supporto per ottenere le credenziali Spid, per l’Isee e per altre pratiche di natura burocratica.
Sempre dal primo marzo sarà attivo anche il modulo online per il riconoscimento del caregiver in base alle linee guida regionali, un passaggio fondamentale per la valorizzazione di questa funzione svolta da sempre più persone nella nostra città e per il riconoscimento dei suoi diritti.
Interventi a supporto del caregiver
A chi sarà riconosciuto come caregiver verrà offerta una serie di interventi gratuiti per offrire supporto e sollievo quando non ha la possibilità di prendersi cura della persona cara. Gli interventi possono essere attivati, ad esempio, in caso di assenza del caregiver per malattia, cure e terapie, in caso di quarantena, durante le ferie o in caso di assenza per altri impegni personali o familiari.
Gli interventi saranno operati dai professionisti del consorzio Aldebaran nell’ambito del contratto di servizio tra Comune e ASP Città di Bologna, e prevedono sette prestazioni: cinque interventi domiciliari di cura della persona o di supporto educativo (a seconda dei bisogni dell’assistito), un intervento di consulenza relazionale, cioè di supporto emotivo o psicologico sulla gestione
della fragilità familiare, un intervento di consulenza sulla movimentazione della persona assistita e l’adattamento dell’ambiente domestico ai suoi bisogni, svolto da un fisioterapista.
Il progetto sarà oggetto di un monitoraggio semestrale che l’Amministrazione comunale realizzerà con le organizzazioni sindacali e la rete delle associazioni. Nei prossimi mesi verrà ulteriormente implementato attraverso opportunità che riguardano le consulenze sulle demenze, il trasporto delle persone assistite, le piccole manutenzioni domestiche e altre attività svolte anche in collaborazione con Asp e le associazioni di volontariato.