Una macchina rumorosa, tante luci, la necessità di stare immobili, tenuti fermi da maschere di contenzione appositamente sagomate e in assenza dei genitori accanto a loro. La Radioterapia è una procedura che può avere sui bambini un importante impatto traumatico e che spesso necessita di essere eseguita con il paziente sedato soprattutto nei pazienti più piccoli. Per questo motivo da qualche anno, al Policlinico “Ospedale a Misura di Bambino” c’è un percorso dedicato ai pazienti in età pediatrica, mirato alla preparazione dei bambini e degli adolescenti alla terapia radiante per ridurre al minimo il disagio emotivo associato, in un viaggio insieme ai personaggi dei cartoni animati. Il percorso evita la sedazione del bambino e quindi è meno invasivo.
Il progetto è portato avanti grazie alla collaborazione tra il servizio di Radioterapia, diretta dal prof. Frank Lohr, l’Oncoematologia Pediatrica, diretta dal prof. Lorenzo Iughetti e il Servizio Psicologia Ospedaliera, diretto dalla dottoressa Paola Dondi.
A seguito del percorso di preparazione psicologica rivolto ai bambini e alle loro famiglie, che coinvolge oncologo pediatria, psicologo e radioterapista, che si articola in diversi incontri di avvicinamento alla macchina e alla conoscenza del nuovo contesto di cura, i tecnici della radioterapia si occupano di addobbare l’apparecchiatura e trasformare le maschere di contenimento nei personaggi dei cartoni animati con i loro costumi variopinti per rendere l’accesso alla terapia radiante un viaggio insieme ai personaggi conosciuti : Batman, l’Uomo ragno, Elsa di Frozen. Le abili mani degli operatori del Policlinico trasformano la fredda tecnologia in un gioco.
“Il percorso – spiega la dottoressa Monica Cellini, Referente dell’Oncoematologia Pediatrica – è nato da alcuni anni ed è dedicato ai bambini che necessitano di terapia radiante. Lo scopo principale di questo percorso è quello di ridurre, quando possibile, la necessità di sedazione nei bambini più piccoli limitando l’impatto traumatico della procedura. L’approccio studiato non si limita solo al costume, sarebbe riduttivo pensarlo, ma fa parte del percorso integrato medico-psicologico dedicato alla cura del paziente in età evolutiva e della sua famiglia caratteristico della pediatria. Un bambino ammalato curato in un ospedale non esclusivamente pediatrico può trovare grande beneficio dalla realizzazione di progetti mirati al suo benessere quando si trova al di fuori della Pediatria. Il progetto portato avanti insieme ai colleghi della radioterapia risponde a questo bisogno.” L’Oncoematologia Pediatrica del Policlinico segue circa 20 nuovi casi all’anno; sono 5-6 bambini quelli che si sottopongono alla Radioterapia al Policlinico. La Radioterapia prevede di solito 5 settimane di sedute, dal lunedì al venerdì; si tratta, inoltre, di una terapia in cui i genitori non possono rimanere in stanza col bambino.
“Quando un bambino inizia la terapia presso di noi – aggiunge Carla Piani, coordinatrice dei tecnici di radiologia della Radioterapia diretta dal prof. Frank Lohr – ci raccordiamo con i famigliari, gli oncologi pediatrici e gli psicologi ospedalieri per costruire, quando possibile, un percorso di gioco intorno alla terapia del bambino. L’equipe tecnica è molto abile nei lavori manuali che compiono piccoli miracoli, trasformando le maschere di contenimento in vere opere d’arte con le fattezze dei personaggi dei cartoni. Inoltre, anche l’acceleratore lineare viene addobbato a tema”