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Nonantola: il punto dell’Amministrazione Comunale a due mesi dall’alluvione

L’informativa del Sindaco Federica Nannetti al Consiglio Comunale di Nonantola del 9 febbraio è stata l’occasione per fare il punto, a due mesi dall’alluvione, sull’assistenza alla popolazione e sull’iter dei rimborsi. Il testo sarà pubblicato integralmente sul sito istituzionale.

Il 22 di gennaio si è conclusa la fase di ricognizione dei danni: presso i tre sportelli attivati dal Comune sono state raccolte 2584 moduli relativi alle abitazioni, 226 relativi alle imprese, oltre a 834 schede di danno ai veicoli, approntati autonomamente dall’Amministrazione per portare alla luce l’impatto dell’alluvione sul parco veicoli e fare pressione affinché questo genere di danni, solitamente non considerato, sia incluso nei rimborsi. L’accesso agli sportelli è stato regolare, al punto che negli ultimi giorni vi erano appuntamenti disponibili.

Complessivamente i danni sono stimati oltre gli 80 milioni di euro, che dovranno essere confermati in una seconda fase con l’attestazione delle spese effettivamente sostenute. A questi si aggiungono 2 milioni già stimati necessari al ripristino dei principali edifici pubblici colpiti, cui andranno sommati gli interventi su strade ed arredo urbano.

A questo proposito, si è ricordata la regolare ripresa dell’anno scolastico di tutte le classi le cui scuole sono state colpite dall’alluvione, il 7 gennaio, come anticipato al Consiglio, grazie al lavoro di tecnici comunali, operai ed anche genitori, che nel corso della pausa natalizia hanno reso agibili edifici dove si registravano centinaia di migliaia di euro di danni. Riprese regolarmente anche le attività presso gli altri servizi pubblici interessati (Scuola di Musica, Biblioteca, Anagrafe).

Parallelamente, sono stati effettuati i sopralluoghi congiunti con AUSL per fare sì che le famiglie la cui casa è attualmente inagibile potessero ricevere il Contributo di Autonoma Sistemazione (CAS): sono 53 i nuclei che ne hanno maturato diritto e non ci risultano richieste inevase. Per le famiglie non in grado di provvedere autonomamente, tutte incontrate personalmente dal Sindaco, sono stati trovati alloggi tra Nonantola e Modena, arredati con il contributo di alcune associazioni.

Tanto per il riconoscimento dei danni, a partire dai primi contributi parziali di 5mila euro per i privati e 20mila per le aziende, quanto per l’erogazione del CAS, servono atti normativi del Governo. Il 30 dicembre, con la visita del Capo Dipartimento di Protezione Civile Borrelli e del Ministro Boccia era stata convenuta la dichiarazione dello stato di emergenza e deciso un iter per i rimborsi simile a quello applicato a Bastiglia nel 2014. La crisi di governo ha bloccato tutto: siamo molto preoccupati per aver perso gli interlocutori con cui si era trovato l’accordo sul percorso legislativo e perché è da Roma che attendiamo le risorse per la ripartenza, come sempre avviene di fronte a simili calamità naturali.
Di fronte a calamità di questa portata, il Comune è una parte del meccanismo: l’Amministrazione deve fare i compiti che le sono attribuiti nei tempi previsti, come ad esempio la ricognizione dei danni privati e pubblici, o la quantificazione dei CAS, e questi sono stati fatti. Però occorre che anche gli altri ingranaggi girino: da settimane, quello più grande, da cui dipendono norme e risorse, è fermo. Ci aspettiamo di avere al più presto un nuovo Governo funzionante, in modo da riprendere, con il fondamentale aiuto della Regione, un percorso interrotto dalla crisi.

Venendo alle utenze, utilizzate in maniera eccezionale dopo l’alluvione, la situazione è complessa. Rispetto alle forniture idriche, essendo socia del gestore, Sorgeacqua, l’Amministrazione ha potuto incidere. Gas e luce, invece, sono soggetti al mercato libero, ed ogni cittadino ha il proprio contratto ed il proprio piano tariffario. Siamo in attesa di una risposta dal CDA di Sinergas per agevolazioni o almeno congelamenti e dilazioni dei pagamenti, ma in generale, proprio per la molteplicità di gestori nel mercato libero, servirebbe l’intervento di un’autorità nazionale.

Infine, una precisazione rispetto alla polemica delle ultime ore sulla presunta inesistenza del piano di Protezione Civile del Comune di Nonantola. Il piano esiste, è stato approvato all’unanimità dal Consiglio Comunale del 31 gennaio 2013, ed è attuato in ognuno dei tanti interventi di emergenza degli ultimi anni e nei controlli degli argini. Con la variazione di bilancio di novembre 2020, inoltre, è stato finanziato il suo aggiornamento. Abbiamo lodato tutti, cittadini e forze politiche, l’intervento immediato e massiccio della Protezione Civile, con centinaia di uomini presenti a Nonantola per una settimana: crediamo forse che ciò sarebbe potuto succedere in assenza di un piano? Senza la conoscenza e la consapevolezza delle azioni da mettere in campo?  E nonostante la rottura sia avvenuta in territorio di Castelfranco Emilia, ribadiamo che gli argini di Nonantola sono e saranno sempre soggetti ai controlli periodici, segnalando tutte le eventuali criticità alle autorità competenti, come le associazioni locali di Protezione Civile, che ringraziamo per la presenza competente e costante, da sempre impegnate possono confermare.

Questa comunità, tutta, ha subito l’alluvione. Sono stati coinvolti personalmente diversi consiglieri comunali, di minoranza e di maggioranza, nonché il Sindaco e quasi tutta la Giunta. L’Amministrazione non è un ente astratto e immune da qualsiasi sciagura, ma è fatto di persone che hanno subito l’alluvione tanto quanto i propri vicini di casa. Tutti condividiamo gli stessi problemi, dai muri impregnati d’acqua al mobilio danneggiato, dai ricordi persi ai consumi delle utenze impennati. Tutti abbiamo interesse a conoscere cause e responsabilità del cedimento dell’argine e ad ottenere il massimo risarcimento possibile. Continueremo a lavorare per assolvere al meglio alle nostre responsabilità, continueremo a premere perché gli altri soggetti, a partire da Roma, facciano altrettanto. Non possiamo accettare invece lo stillicidio di polemiche interessate che qualcuno diffonde, non certo a giovamento della comunità. Siamo un’istituzione e come tale ci rapportiamo nei modi dovuti perché crediamo che i comportamenti corretti paghino più delle azioni eclatanti fini a se stesse, senza strillare ed accusare prima di avere certezze, ma lavorando ogni giorno a testa bassa per portare a casa fatti (e rimborsi) non titoli sui giornali.

 

















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