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“Una sedia per Zaki” in Cgil a Modena

E’ stata presentata stamattina la campagna “Una sedia per Zaki” che ha visto il collocamento nel salone Corassori della Cgil di Modena di 2 sagome di Patrick Zaki, lo studente egiziano dell’ateneo di Bologna incarcerato da un anno in Egitto con l’accusa di propaganda sovversiva.

Erano presenti Daniele Dieci della segreteria Cgil e Federica Rocchi direttrice del Collettivo Amigdala che ha diffuso la campagna sul territorio modenese. La campagna è stata promossa dall’artista Gianluca Costantini che ha ideato le sagome dello studente egiziano.

La Cgil di Modena ha approvato il progetto con l’ordine del giorno “Libertà per Patrick Zaki” approvato all’unanimità il 3 febbraio 2021 dall’Assemblea Generale.

 

CGIL MODENA    Assemblea Generale

Ordine del giorno

“Libertà per Patrick Zaki”

 

Il 7 febbraio 2020, Patrick Zaki, studente e ricercatore presso l’Ateneo di Bologna ed attivista politico, membro dell’associazione egiziana per la difesa dei diritti umani “Egyptian Initiative For Personal Rights”, viene tratto in arresto all’aeroporto del Cairo dalle autorità egiziane, con l’accusa di propaganda sovversiva, la cui pena secondo la legge egiziana può arrivare fino a 25 anni.

Oggi siamo quasi a un anno dall’inizio della sua detenzione nel carcere di Tora, tristemente noto per i sistemi di torture usati verso i prigionieri e per le condizioni di detenzione al limite della dignità umana. Purtroppo, l’udienza di lunedì si è conclusa con la decisione di un prolungamento per ulteriori 45 giorni della custodia cautelare in carcere, ennesimo atto di un susseguirsi estenuante di rinvii.

Come nel caso di Giulio Regeni, torturato e ucciso dai servizi segreti egiziani nel 2016 e tuttora senza giustizia, si tratta ancora una volta di un caso di persecuzione verso attivisti politici, in un Paese in cui, evidentemente, le idee di libertà e di diritti umani e civili non sono tollerate.

L’assemblea generale della Cgil Modena è toccata da vicino dalla vicenda di Patrick Zaki, per la violenza utilizzata (gli avvocati di Patrick hanno denunciato le torture che ha subito per ben 17 ore) e per l’insopportabile volontà di repressione delle libertà individuali e politiche perpetrata dalle autorità egiziane.

Tutto questo viene scatenato sulla pelle di un ragazzo, di un prigioniero di coscienza, che dal carcere continua a sognare il suo ritorno in Italia e la ripresa dei suoi studi. Scrive infatti lo stesso Patrick in una lettera datata 12 dicembre ed indirizzata ai famigliari: “Continuo a pensare all’Università, all’anno che ho perso senza che nessuno ne abbia capito la ragione. Voglio mandare il mio amore ai miei compagni di classe e agli amici a Bologna. Mi mancano molto la mia casa lì, le strade e l’università”.

L’assemblea generale della Cgil Modena ritiene fondamentale mobilitarsi con l’obiettivo di sensibilizzare il più possibile l’opinione pubblica e di chiedere che venga fatto tutto quanto necessario e in proprio potere da parte delle istituzioni e del Governo affinché Patrick Zaki venga liberato. Per questo, l’assemblea generale della Cgil Modena aderisce alla campagna “Una sedia per Zaki” promossa sul territorio dall’Associazione Amigdala al fine di predisporre, nei prossimi giorni, la collocazione della sagoma di cartone di Patrick presso la Camera del Lavoro di Modena, come simbolo dell’impegno dell’organizzazione in questa battaglia di civiltà e di libertà.

 

 

 

 

















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