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Covid-19, il Sindaco di Modena: “Crisi di Governo non ritardi ristori e sostegni”

“Siamo preoccupati che la crisi politica nazionale blocchi tutta una serie di provvedimenti fondamentali per il tessuto economico e sociale delle comunità locali. Il dato regionale sulla cassa integrazione 2020 è impressionante e mi preoccupa cosa potrà succedere terminati gli ammortizzatori sociali straordinari”.

Le preoccupazioni per i riflessi della crisi di governo sugli attesi provvedimenti economici di accompagnamento e sostegno alla pandemia sono state al centro della comunicazione sulla gestione dell’emergenza sanitaria del sindaco Gian Carlo Muzzarelli al Consiglio comunale di giovedì 28 gennaio.

Lo scostamento di bilancio da 32 miliardi che serve a coprire il Decreto Ristori quinques è stato approvato da Camera e Senato, ma il calendario dei lavori del Parlamento è saltato. Aspettiamo che il Consiglio dei Ministri si riunisca per approvare il testo del Decreto Ristori (speriamo nel week end) e anche l’ultima conversione del “Milleproroghe” deve ancora passare da Camera e Senato.

“Il 2021 non è un anno ‘covid free’- ha sottolineato il sindaco – bisogna continuare a lavorare con risposte immediate e scelte di prospettiva. Occorre fare un passo avanti e che la crisi venga risolta al più presto con un nuovo progetto politico di legislatura ed un nuovo esecutivo autorevole e di stampo europeista, capace di portare fuori l’Italia dalla pandemia”.

Muzzarelli ha quindi ricordato che a Modena sono già oltre 720 le domande giunte per il bando finanziato con fondi della Regione e pubblicato dalla Camera di Commercio il 20 gennaio (a livello regionale le domande sono 4.760). Questo primo bando che rimarrà aperto fino al 17 febbraio e assegna risorse a fondo perduto, è rivolto ai pubblici esercizi che hanno avuto un calo di fatturato almeno del 20% tra il 1 novembre ed il 31 dicembre 2020 rispetto allo stesso periodo del 2019. Dopo i passaggi con i sindacati, con il Tavolo Modena competitiva e con gli esercenti, il sindaco ha inoltre confermato, a livello locale, le risorse stanziate nel bilancio previsionale per accompagnare il periodo di emergenza e rilanciare gli investimenti, con l’ultima parola al Consiglio Comunale per l’approvazione al 31 marzo.

Per quanto riguarda invece i numeri dell’epidemia, nel Comune di Modena i casi sono stati complessivamente 10.637; di cui 377 deceduti, 9.145 guariti e 1.115 con malattia in corso. E anche a Modena si conferma il trend in calo di nuovi positivi, “ma la prudenza è d’obbligo così come il richiamo alla responsabilità e al rispetto di tutte le misure di prevenzione che dovranno accompagnare anche l’intera fase vaccinale”. A questo proposito il sindaco ha ricordato che è prevista per l’11 febbraio la conclusione del richiamo vaccinale in Cra e Casa famiglie. Hanno già terminato il ciclo Cialdini, Villa Margherita, Guicciardini, 9 Gennaio e l’Ausl sta calendarizzando le sedute di recupero per i positivi che nel frattempo si sono negativizzati (restano ancora casi positivi solo alla Vignolese e a Villa Anna).
Mentre procede la campagna di vaccinazione – nuovo impulso dovrebbe arrivare con il vaccino Moderna e la risoluzione dei ritardi di Pfizer – il contrasto al Covid-19 avviene anche attraverso nuove terapie. Il sindaco ha quindi sottolineato l’importanza dello studio Rescat, recentemente presentato al Policlinico di Modena, il primo in Italia che tratta i pazienti con le cellule staminali.

Infine, un riferimento ai dati forniti dall’Ufficio Statistica del Comune rispetto al saldo naturale, cioè il saldo nascite-decessi nell’ultimo triennio. Nel 2018 i nati sono stati 1.484 e i morti 2004; nel 2019 i nati sono stati 1.471, i morti 2.018; nel 2020 i nati sono stati 1.316 ed i morti 2.351. Confrontando il 2019 con il 2020, si nota un saldo naturale negativo di -1.035 unità dovuto alla contrazione delle nascite (-10,5%) ed all’aumento dei decessi a causa della pandemia (+16,5%). L’ultima volta che il saldo naturale aveva oltrepassato le mille unità è stato nel 1918, un anno di guerra e di epidemia di spagnola.
Per il sindaco si tratta di un ulteriore segnale “di un problema più grande, nazionale, se non europeo: ovvero che nel 2020 emergenza sanitaria ed emergenza demografica preesistente si sono sommate. Sono elementi fondamentali per una discussione politica seria e nel merito. Perché – ha affermato Muzzarelli – da questi dati occorre partire per impostare la ‘ripartenza’ e la ‘nuova normalità’.

















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