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Chi ha paura della sala Operatoria? Nessuno se può guidare una macchinina elettrica

Chiunque si sia sottoposto a un intervento chirurgico, conosce l’ansia che lo precede. Il viaggio dalla stanza alla Sala, i lunghi corridoi, le strane luci. Se questa ansia la prova un adulto, possiamo immaginare come può vivere questo tragitto un bambino per il quale può costituire un vero trauma. Da questa considerazione parte il progetto che vede la partnership tra la Chirurgia Pediatrica del Policlinico, diretta dal dottor Pierluca Ceccarelli e l’AutoClub, storica concessionaria BMW di Modena che ha donato due BMW I8 Spyder Toy Car che accompagneranno il bimbo in sala operatoria.

La consegna è stata effettuata nei giorni scorsi direttamente nei locali dell’Autoclub alla presenza del Presidente Antonio Barbieri, di Mariangela Barbieri, responsabile Marketing, del Direttore Amministrativo dell’AOU di Modena, dottor Lorenzo Broccoli, del dottor Pier Luca Ceccarelli, Direttore della S.C, di Chirurgia Pediatrica, e del dottor Carlo Cappello, cardiologo del Policlinico che ha fatto da trait d’union tra Autoclub e Chirurgia Pediatrica.

Siamo grati ad Autoclub per la sensibilità – ha commentato il dottor Broccoliche va nella direzione di una continua umanizzazione delle cure, che ovviamente si applica con approcci ancora più multidisciplinari a bambino ricoverato in ospedale. Una bella idea al servizio dei più piccoli”

Il momento drammatico che stiamo attraversando – ha commentato Antonio Barbieri, Presidente di Autoclub – ha posto l’accento in particolare su tutto il personale sanitario e parasanitario e ai pericoli cui sono sottoposti e che stanno affrontando con grande spirito di servizio. Abbiamo avuto la conferma che ci sono tanti bravi medici, infermieri, autisti di ambulanze, volontari, persone speciali che mettono a repentaglio la propria vita con un senso umanitario che va ben oltre il rapporto lavorativo. Queste considerazioni ci hanno fatto già avvicinare al mondo sanitario, durante il lock down iniziato l’anno scorso, con iniziative mirate a dare piccoli aiuti per far sentire che la comunità civile era vicina e riconoscente a  chi  era impegnato ad alleviare il dolore e le sofferenze dei malati. Questa volta la proposta è rivolta ai pazienti più piccoli, ricoverati nel reparto di Chirurgia Pediatrica diretto dal DR. Ceccarelli Pier Luca, una eccellenza del nostro Policlinico costretti, con i loro genitori, ad affrontare a volte durissime prove al limite della sopportazione umana: vedere il proprio bimbo soffrire è certamente un dolore che non ha limiti. Una recente personale esperienza ci ha fatto venire questa idea: perché non rendere, anche se solo in piccola parte, un po’ meno traumatico il tragitto verso la Sala Operatoria? Per esempio salire su una piccola automobile elettrica e,  accendendo i fari , la radio e guidando, riuscire a far  allentare un po’ la tensione dei bimbi e, speriamo, anche  dei genitori prima dell’intervento”

“Per noi chirurghi non è semplice accompagnare un bambino, specie se molto piccolo in sala operatoria – racconta il dottor Ceccarelliun adulto, anche il più spaventato, capisce che le sofferenze alle quali si dovrà sottoporre, servono a guarirlo o, comunque, a migliorare la sua condizione clinica. Far comprendere questo concetto a un bambino è difficile e il rischio che il ricordo di un intervento sia per lui un trauma è presente. La donazione di Autoclub, quindi, è molto importante perché ci consente di far vivere il tragitto verso la sala operatoria come un gioco. Lo accogliamo alla porta come se stesse vincendo una gara e, visto il tipo di interventi che spesso facciamo, la metafora non è fuori luogo”.

La Chirurgia Pediatrica del Policlinico esegue, in elezione ed in urgenza, grazie alla stretta collaborazione con gli anestesisti dell’Anestesia e Rianimazione 1, diretta dal prof. Massimo Girardis, interventi chirurgici dal neonato prematuro (direttamente in termoculla) all’adolescente. In particolare, gli interventi si rendono necessari per correggere malformazioni congenite viscerali, uro-genitali e toraciche, ma anche per quadri di patologia acquisita dei medesimi distretti del corpo umano. “Grazie anche alle più recenti tecnologie a disposizione – conclude il dott. Ceccarelli riusciamo a dare un’aspettativa di vita normale a bambini che senza la chirurgia, a volte eseguita nelle prime ore dopo la nascita, non potrebbero certo raggiungere. E’ un’attività che garantiamo, quotidianamente, per un bacino di utenza di oltre 1.200.000 abitanti, coinvolgente le province di Modena e Reggio Emilia”.

















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