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Nel reggiano allarmi per botti e liti hanno caratterizzato l’inizio del nuovo anno

Il lockdown non “ammutolisce” il 112 che dopo lo scoccare della mezzanotte ha visto diverse chiamate giungere alla centrale operativa del comando provinciale carabinieri di Reggio Emilia. Gli uomini del Colonnello Cristiano Desideri, in servizio alla centrale operativa, questa notte hanno avuto giusto il tempo di fare un piccolo brindisi che immediatamente dopo la mezzanotte i centralini sono subito divenuti “incandescenti”: allarmi di esercizi pubblici e aziende collegate alla centrale che si attivavano improvvisamente.

La colpa dei falsi questi allarmi  dovuta proprio ai botti di capodanno. Un inizio anno avviatosi con chiamate pervenute al 112 dei Carabinieri del comando Provinciale di Reggio Emilia anche per liti tra vicini di casa (chiamate per rumori in conseguenza ai festeggiamenti del Capodanno che disturbavano chi voleva riposare) e tra familiari all’interno delle mura domestiche.

In alcuni casi l’escandescenza tra le persone coinvolte è stata ricondotta all’uso smodato di bevande alcoliche. Telefonate sono giunte anche da alcuni cittadini che hanno chiamato lamentandosi per l’esplosione dei fuochi d’artificio.

Sono poi giunte telefonate anche da parte di chi ha voluto fare semplicemente gli auguri ai Carabinieri reggiani ringraziandoli per il lavoro quotidianamente svolto.

Negli ospedali della provincia, secondo quanto accertato dai carabinieri, non hanno ricorso alle cure mediche persone ferite dallo scoppio di petardi in occasione dei festeggiamenti del Capodanno.

Da registrare infine l’intervento dei carabinieri e del 118 presso un’abitazione di Guastalla dove sono stati prestati i soccorsi a una famiglia italiana (marito e moglie 40enni e due figli minori) colti da malore per intossicazione da monossido di carbonio ricondotto al malfunzionamento della caldaia. I 4 intossicati, non gravi, sono stati condotti presso l’ospedale di Fidenza per il trattamento in camera iperbarica.
















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