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I consiglieri PD in merito alla rimozione delle casette dell’acqua

Come consiglieri di opposizione cercheremo di capire le ragioni che hanno portato alla scelta di non rinnovare l’accordo con la ditta Pro Acqua di Rovereto relativamente alle casette dell’acqua il cui obiettivo è ridurre il consumo e lo smaltimento delle bottiglie di plastica, nonché le emissioni inquinanti dovute al trasporto dell’acqua in bottiglia e presenteremo un’interrogazione al Consiglio Comunale del 1 febbraio 2021.

Ci fanno infatti riflettere le parole dell’Assessore all’ambiente Ugo Liberi della Giunta Menani a proposito della rimozione delle casette di distribuzione dell’acqua: “Il servizio era poco utilizzato, tanto che la ditta ci ha detto esplicitamente che non riusciva a far quadrare i conti. Nonostante noi abbiamo stanziato un contributo per avviarlo, confidando nella possibilità che potesse diventare autosufficiente. In questi anni però gli utenti non sono stati evidentemente abbastanza e la ditta aveva chiesto un ulteriore sovvenzionamento per pareggiare i costi e andare avanti. Sgp ha allora deciso di interrompere i rapporti […]”.

Questo servizio era stato attivato nel marzo 2014 dalla giunta Caselli quando la ditta Pro Acqua vinse la gara di appalto, completamente a costo zero per l’Amministrazione comunale, impegnandosi a istallare e manutenere le quattro casette dell’acqua che avrebbe offerto un servizio “sia all’ambiente che alle tasche dei cittadini” (cit. Assessore Buffagni). L’installazione delle stesse venne poi continuata e terminata dalla Giunta Pistoni che promosse l’attività di erogazione dell’acqua ad un costo di 0,05 centesimi al litro (ora 0,06) coinvolgendo gli alunni di alcune scuole in brevi “lezioni di riciclo e differenziazione dei rifiuti”, facendo così comprendere ai giovani cittadini sassolesi l’importanza della riduzione del consumo e lo smaltimento delle bottiglie di plastica, nonché delle emissioni inquinanti dovute al trasporto dell’acqua in bottiglia.

In un’intervista del 2016 all’allora Assessore Sonia Pistoni si leggono i dati emersi rispetto all’erogazione di acqua gasata e di acqua naturale che indicavano un risparmio di 5.943 kg di plastica PET e 5.955 kg di CO2 non emessi in atmosfera. “Un risultato sicuramente importante, che andremo ulteriormente ad incrementare con questa quarta casetta, nell’ottica di un risparmio sia economico che di emissioni di anidride carbonica ed inquinamento”.

Ora nel 2020 si decide d’interrompere il servizio e il progetto perché considerato “oneroso”, seppur apprezzato dai fruitori. Allora viene da domandarsi: cosa è stato fatto dal 2019 ad oggi per promuovere i vantaggi di questo servizio? Quali azioni comunicative sono state intraprese affinché il valore green dell’attività fosse visibile alla cittadinanza e fosse un valore condiviso? Nessuna.

Si sa che per preservare l’ambiente occorre fare uno sforzo maggiore che è ripagato dal benessere comune, che non è cosa di poco conto. Ma ancora una volta si sceglie di non sostenere le azioni quotidiane per stimolare la cittadinanza alla cura del proprio ambiente (come invece fanno i ragazzi di Fridays For Future attivandosi con numerose attività). Fortunatamente c’è una politica regionale che va in direzione opposta e che aiuta anche i comuni meno illuminati a intraprendere una strategia green attraverso contributi economici: ma una buona amministrazione non dovrebbe dipendere solo da un buon governo regionale ma dovrebbe rendersi proattiva e protagonista in un contesto dove i cambiamenti climatici sono un’emergenza per tutti, pure per Sassuolo.

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