“Con l’emergenza Covid tutto si è fermato tranne gli infortuni sul lavoro.
L’ultimo è avvenuto il giorno di Natale dove un lavoratore rider, mentre si recava a
consegnare il pranzo di Natale ad un cliente, è stato travolto e trasportato in ospedale.
Mentre siamo travolti da roboanti dichiarazioni su come far ripartire l’economia del nostro
Paese, continuiamo invece ad avere lavoratori che lavorano senza diritti, per pochi euro e
rischiando quotidianamente la propria salute.
Questa è la condizione dei rider”. Così la Segreteria della CGIL di Modena.
“Vogliamo ricordare alle grandi piattaforme, che in questi mesi drammatici del Covid hanno
aumentato notevolmente i loro profitti, ed ai consumatori, che sono gli utilizzatori finali di
questo servizio, che dietro ogni consegna c’è una lavoratore che non ha un contratto
nazionale, che non ha tutele, che non ha una retribuzione adeguata e che deve correre
velocemente per misurarsi con un algoritmo per poter ”meritare’ qualche consegna in più
da fare.
Tutto gira velocemente intorno al mercato ed a causa di ciò si rischia di essere travolti,
come purtroppo è successo al lavoratore rider il giorno di Natale. Un meccanismo, come
quello attuale, che mette in competizione lavoratori contro altri lavoratori, che spinge a
prendersi dei rischi per avere perfomance sempre migliori è la causa principale degli
incidenti”.
“La Cgil da tempo sta chiedendo diritti e tutele per questi lavoratori, a partire da un ccnl che materializzi un rapporto di lavoro oggi immateriale e che sia in grado di garantire un giusto salario e tutte quelle tutele tipiche di un rapporto di lavoro dipendente.
Per queste ragioni – conclude la nota – la Cgil di Modena ha condiviso le ragioni alla base dello sciopero dei
rider del 30 ottobre e nelle settimane scorse ha inviato, al comune di Modena, una
richiesta per aprire un tavolo sindacale, dove poter affrontare il tema delle condizioni di
lavoro dei rider, sulla quale ci aspettiamo in tempi rapidi una convocazione”.