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È il Vaccine Day: con le prime 150 vaccinazioni prende il via ufficialmente la Fase 1

150 lavoratori della sanità, tra OSS, infermieri, medici, ma anche assistenti sanitari, farmacisti, amministrativi e volontari: sono loro i protagonisti del Vaccine Day di oggi, domenica 27 dicembre, che segna l’avvio ufficiale della Fase 1 della campagna vaccinale contro il Covid-19. L’elenco dei destinatari delle prime vaccinazioni è stato stilato sulla base delle indicazioni regionali e nazionali. A vaccinarsi, presso il Centro Servizi Ausl di Baggiovara dove ha sede il Dipartimento di sanità pubblica, sono gli operatori che poi si occuperanno di tutta la macchina che gestirà la prima fase della campagna.

La prima a essere vaccinata è stata l’infermiera Alda Reggiani (scheda allegata), Coordinatrice infermieristica della nascente Unità Operativa vaccinale Covid-19. È stata scelta in rappresentanza di tutti gli operatori sanitari che stanno affrontando questa emergenza sanitaria in prima linea, con abnegazione e spirito di sacrificio.

Nella Fase 1 della campagna avranno diritto alla vaccinazione tutti gli operatori sanitari, socio-sanitari e socio-assistenziali degli ospedali e delle Case residenza anziani della provincia, il personale tecnico e amministrativo che lavora negli ospedali, e tutti coloro che, a vario titolo, hanno un contatto con i pazienti (compresi i servizi in appalto). E ancora, i volontari e dipendenti delle associazioni dell’emergenza-urgenza territoriale che collaborano col 118 e di quelle impegnate nel trasporto sociale.

Com’è noto, un percorso dedicato è stato disposto per operatori e personale delle Case residenza anziani che non dovranno recarsi presso il punto vaccinale ma saranno vaccinati direttamente in struttura da un’équipe Usca-vaccinale per ciascun distretto (e dedicata esclusivamente alla vaccinazione), secondo un calendario che terrà conto delle presenze e della situazione epidemiologica di ciascuna CRA.

La logistica ha un ruolo strategico fondamentale in questa campagna: definito già da tempo il luogo dove stoccare i lotti di vaccino, nei giorni scorsi è stata individuata l’area del “Centro vaccinale unico Covid-19” dove questo sarà somministrato a partire dai primi giorni di gennaio. Si tratta di un’area attigua all’Ospedale civile di Baggiovara, separata dal flusso di circolazione dei pazienti che accedono alla struttura. In questi giorni operatori delle aziende sanitarie hanno lavorato e stanno lavorando incessantemente per individuare i corretti percorsi e attrezzare l’area secondo le rigide indicazioni pervenute dal Governo.

Coordinatore operativo di tutta la campagna vaccinale Covid-19 è la dottoressa Barbara Borelli, infermiera, membro della Direzione assistenziale dell’Azienda USL di Modena, che sin dalla prima emergenza covid ha contribuito all’organizzazione dell’assistenza sul territorio provinciale. Il referente unico a livello provinciale nell’ambito della cabina di regia modenese è Silvana Borsari, direttrice sanitaria dell’Azienda USL di Modena.

 

I numeri

I potenziali destinatari della prima fase sono stimati in oltre 19.000 operatori tra sanitari, servizi in appalto, volontari e oltre 10.000 soggetti nelle Case residenza anziani tra pazienti e operatori, la vaccinazione è su base volontaria ed è legata all’arrivo effettivo delle dosi nei tempi e nei modi che saranno definiti su base nazionale.

L’obiettivo a livello provinciale è comunque di riuscire garantire la somministrazione di circa 1600 dosi di vaccino al giorno – 1050 nel Centro unico vaccinazioni e 550 nelle Case residenza anziani – vaccinando tutti i richiedenti nei primi 18 giorni per poi ripartire con la seconda dose (prevista nel vaccino in arrivo). La prima fase avrà una durata complessiva di circa 6 settimane.

 

La Task Force modenese

Già individuata e inviata in Regione la composizione della “Cabina di regia”, che riunisce al proprio interno rappresentanti delle tre aziende sanitarie modenesi, Ausl, Aou e Ospedale di Sassuolo, a partire dai tre direttori sanitari – Silvana Borsari, Luca Sircana, Silvio Di Tella – per arrivare a figure più tecniche come medici di Direzione sanitaria, medici di Sanità pubblica e di Cure primarie. Il presidente dell’Ordine dei medici provinciale, i responsabili della Direzione socio-sanitaria Ausl che si occupa, tra vari aspetti, anche del rapporto con le CRA, e delle Direzioni assistenziali (sia Ausl che Aou) che invece coordinano le professioni infermieristiche all’interno delle rispettive aziende. Un ruolo importante lo ha il Direttore del Dipartimento farmaceutico interaziendale che coordinerà l’hub dove saranno stoccati i vaccini in arrivo. Ancora, saranno presenti i servizi di ICT e la Protezione civile, la Sorveglianza sanitaria Ausl e Aou che gestiscono la sorveglianza sui dipendenti delle aziende.

 

Chi sarà vaccinato

Nella cosiddetta Prima Fase potranno richiedere la vaccinazione:

·         operatori sanitari / socio-sanitari / socioassistenziali dei presidi ospedalieri

·         operatori sanitari / socio-sanitari / socioassistenziali delle Case residenza anziani

·         personale in appalto a contatto con pazienti

·         ospiti delle Case residenza anziani

·         volontari / dipendenti associazioni di volontariato impegnate nell’attività del Servizio emergenza-urgenza

·         volontari / dipendenti associazioni di volontariato impegnate nel trasporto sociale

·         personale tecnico dei presidi ospedalieri

·         personale amministrativo dei presidi ospedalieri

 

Vaccine Day: il volontariato accanto alle Aziende sanitarie nella battaglia contro il covid-19

35 i volontari Anpas che si vaccineranno oggi; le prime 150 dosi trasportate da Bologna a Modena con un mezzo della Croce Rossa

Anpas e Croce Rossa Italiana accanto alle Aziende sanitarie modenesi nella campagna per la vaccinazione anticovid. Sono infatti 35 i volontari Anpas inseriti nella lista delle prime 150 persone destinatarie del vaccino, mentre altri volontari della Croce Rossa si vaccineranno nei primi giorni di gennaio. Ciò in virtù del fondamentale ruolo di queste associazioni, non solo nella collaborazione con la sanità nell’assistenza ai pazienti covid e non covid, ma anche nell’organizzazione della campagna stessa.

Nelle équipe vaccinali saranno presenti anche dei volontari che si occuperanno in particolare della fase iniziale di accoglienza e della fase finale della sorveglianza post-vaccinale, a fianco del personale sanitario.

Anche il mondo del volontariato è dunque inserito tra i destinatari della prima fase della vaccinazione che si rivolge a dipendenti e volontari impegnati nell’emergenza-urgenza e nel trasporto sanitario.

Ruolo di primo piano del volontariato, infine, anche nella giornata di oggi: accanto ai rappresentanti Anpas che si sono vaccinati è stata la Croce Rossa Italiana con un proprio mezzo a occuparsi del trasporto delle prime dosi del vaccino da Bologna a Modena, accompagnati dalla dottoressa Nilla Viani, direttrice del Dipartimento farmaceutico interaziendale AUSL-AOU di Modena.

 

È il Vaccine Day: con le prime 150 vaccinazioni prende il via ufficialmente la Fase 1

I Direttori Generali delle tre Aziende sanitarie: “Giornata storica, dall’alto valore simbolico”

“Quella di oggi è una giornata davvero storica per Modena, così come per il resto d’Italia – dichiara Antonio Brambilla, Direttore generale dell’Azienda USL di Modena –, dal grande valore simbolico ma con un impatto profondamente concreto. Essere qui, davanti alle prime vaccinazioni, a 10 mesi dall’inizio della pandemia è straordinariamente incoraggiante. Siamo consapevoli del grande sforzo richiesto a tutti nell’organizzare questa campagna in tempi così rapidi ma sappiamo anche che assicurare la giusta protezione al personale sanitario potrà essere di grande aiuto nella gestione di questa pandemia che purtroppo non è ancora finita. L’impegno delle Aziende sanitarie modenesi sarà altissimo per garantire poi che anche i nostri cittadini, in maniera progressiva in base alle dosi che via via verranno consegnate, possano accedere al vaccino in sicurezza”.

 

“Oggi è un giorno molto importante, perché abbiamo iniziato finalmente la lotta “attiva” contro il Covid-19 – commenta Claudio Vagnini, Direttore generale dell’Azienda Ospedaliero – Universitaria di Modena –. Desideriamo, anzi vogliamo fermamente che questa campagna vaccinale prosegua a ritmi serrati in tutta Italia. In gioco ci sono l’abbattimento del virus Sars-CoV-2 e, parimenti, la ripresa dei ritmi “normali” e routinari della pratica ospedaliera, perché le altre patologie non si sono certo arrestate in questo frattempo e necessitano della garanzia di venire trattate e curate in una normale quotidianità”.

“Anche l’Ospedale di Sassuolo partecipa a questa importante giornata di avvio delle vaccinazioni – aggiunge Bruno Zanaroli, Direttore Generale Ospedale di Sassuolo Spa –. Non solo perché propri operatori faranno parte della squadra che effettuerà i vaccini ma soprattutto perché si sente parte di un complessivo sistema sanitario provinciale che insieme sta cercando di sconfiggere il virus. Nessuno deve dimenticare che poter ricevere oggi il vaccino è, prima che un obbligo, soprattutto un grande privilegio”.

Presente alla prima vaccinazione anche Gian Carlo Muzzarelli, in qualità di Presidente della Conferenza territoriale sociale e sanitaria della provincia di Modena: “È una giornata importante per tutta la comunità – dichiara –. C’è il valore simbolico del Vaccine Day europeo, con l’inizio contemporaneo di tutte le vaccinazioni in Emilia-Romagna, ma soprattutto si vede finalmente l’uscita da un lungo periodo di lutti e sacrifici.

Ora ricordiamoci che siamo all’inizio della fine della pandemia ma quello di oggi è solo il primissimo passo. Anzi, questo è il momento di non mollare e rispettare scrupolosamente le regole. Arriva il vaccino, arriverà la primavera, teniamo duro e quando sarà possibile facciamoci vaccinare tutti per uscirne prima e meglio”.

 

Alda Reggiani: è un’infermiera la prima vaccinata a Modena

È l’infermiera Alda Reggiani, Coordinatrice infermieristica della nascente Unità Operativa vaccinale Covid-19, la prima operatrice sanitaria a Modena.

Nata a Modena nel 1970, ha conseguito il diploma di infermiera nel 1989. Ha iniziato la propria carriera acquisendo una grande esperienza in contesti socio-sanitari legati alle strutture residenziali per anziani e fragii, successivamente ha prestato la propria attività presso il servizio di Assistenza Domiciliare di Modena, specializzandosi nei percorsi di presa in carico delle persone affette da cronicità, con particolare attenzione alle cure palliative. Da inizio pandemia ha fornito un contributo fondamentale dapprima per l’apertura del primo Drive-through provinciale, successivamente ad attività avvitata ha prestato il proprio aiuto alla sorveglianza sanitaria attiva e da qualche giorno è impegnata nell’organizzazione legata all’apertura del Centro unico vaccinale Covid-19. Ha pertanto fornito un apporto fondamentale nell’apertura di nuovi contesti assistenziali necessari per la gestione pandemica.

Sposata, ha due figli, di 21 e 16 anni. Nella sua casa di Solara di Bomporto vivono anche i suoi amati animali, un cane, un coniglio e un pesce rosso. Da sempre appassionata di cucina e viaggi, nella vita extra lavorativa si è prodigata come volontaria nel mondo della scuola, dando una mano nella realizzazione di progetti di raccolta fondi per le attrezzature didattiche. Prima dell’inizio della pandemia, coltivava altre due grandi passioni: il canto e la recitazione, in un coro e in una compagnia teatrale a livello amatoriale.

“Ho sempre creduto molto nell’efficacia e nell’importanza del vaccinarsi, in generale, per qualsiasi malattia – afferma Alda Reggiani, nominata di recente coordinatrice infermieristica dell’Unità Operativa Vaccinale contro il Covid-19 –. Coerentemente con questo, ritengo che anche per questo vaccino sia molto importante che chi rientri nelle categorie da vaccinare, lo faccia. Soprattutto gli operatori sanitari: dobbiamo essere i primi a dare l’esempio e a credere nell’efficacia del vaccino, altrimenti non saremmo coerenti con il lavoro che svolgiamo quotidianamente. È una questione etica, per proteggere in primis i nostri pazienti ma anche noi stessi, per il ruolo fondamentale che ricopriamo nella società. In definitiva, credo che questa sia un’opportunità eccezionale: per dieci mesi abbiamo anelato il vaccino per superare questa pandemia e oggi è finalmente arrivato. Quando ho saputo che sarei stata la prima in assoluto a vaccinarsi nella provincia di Modena sono rimasta un po’ spiazzata: mi ha fatto sicuramente piacere, ma ciò che ritengo fondamentale è che ci sia una risposta forte e decisa alla chiamata del vaccino da parte di tutto il mondo sanitario”.

















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