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Il fruitore dei festival cinematografici in regione è giovane, laureato, impiegato e ama i social media

Giovane, laureato, consumatore abituale di cultura, attivo sui social media: è il profilo medio dello spettatore di festival cinematografici del territorio, emerso da un’indagine sui pubblici svolta dalla Regione Emilia-Romagna.

Tra febbraio e dicembre 2019, nell’ambito delle attività di Osservatorio dello spettacolo regionale, svolte in collaborazione con Ater Fondazione, Emilia-Romagna Film Commission e DamsLab-Università di Bologna hanno indagato 25 festival cinematografici sostenuti dalla Regione, per favorire la riflessione sul settore attraverso uno strumento di analisi dell’offerta e delle caratteristiche di fruizione, utile a orientare le scelte degli operatori e degli enti coinvolti e a progettare nuove strategie istituzionali. 1851 questionari, compilati dagli spettatori delle diverse manifestazioni, hanno così consentito di tracciarne il profilo socio-demografico, la partecipazione culturale e le modalità di fruizione dell’evento, nonché di conoscere la loro opinione sulla qualità del servizio offerto.
Presentata oggi in diretta streaming sulle pagine Facebook di DamsLab e di Emilia-Romagna Film Commission, l’indagine ha fornito l’identikit di chi ama il buio in sala, con risvolti interessanti.

Il 56,5% dei partecipanti ai festival è un pubblico costituito da giovani e da giovani adulti, con la predominanza della fascia d’età che va dai 25 ai 34 anni. Esiste un bilanciamento tra pubblico maschile e femminile per ogni classe di età, con l’unica eccezione negli over 55, in cui le donne sono più rappresentate. I dati rilevano anche un elevato capitale culturale, evidenziando come il 53% degli intervistati abbia una laurea e l’11% un dottorato di ricerca. Le categorie professionali più rappresentate sono quelle degli impiegati (30,6%), seguite dagli studenti (15,1%) e dai liberi professionisti (9,6%), confermando una partecipazione non correlata a una tipologia di professione strettamente collegata al settore culturale, quanto più a un interesse specifico coltivato dai singoli.

Il pubblico dei festival è un onnivoro culturale, con uno stile di consumo che spazia dai prodotti di nicchia a quelli più popolari e tecnologicamente avanzato: utilizza Internet e il web per finalità culturali e fruisce contemporaneamente di mezzi tradizionali e di piattaforme. È inoltre informato dalla lettura di giornali quotidiana e dalla lettura di libri.

I dati confermano anche una stretta relazione tra gli spettatori dei festival cinematografici e l’uso dei social network. Sono decisamente in numero superiore coloro che ne fanno utilizzo almeno una volta al mese (87,1%) nei confronti di chi non li adopera o lo fa saltuariamente (12,9%). Spicca nettamente la quota (72,7%) di coloro che fanno dei social network un’attività di consumo quotidiana, soprattutto se confrontati con i dati regionali (solo il 51,5% dei residenti sul territorio utilizza Internet tutti i giorni).

Interessanti anche i dati sulla fruizione e la fidelizzazione alle manifestazioni, che sono considerate un’esperienza condivisa ad alto contenuto relazionale. Attestato che a frequentare le manifestazioni sono particolarmente residenti e domiciliati in Emilia-Romagna (la percentuale si aggira sull’80%), il 54,5% degli intervistati segue la manifestazione dai 2 ai 3 giorni e, accorpando le percentuali di coloro che hanno già partecipato ai festival l’anno precedente a chi lo ha fatto più volte, è possibile riportare il dato di fidelizzazione totale, che si attesta al 62%. Chi costituisce un “nuovo pubblico” è, invece, il 38% dei casi, prevalentemente introdotti alla manifestazione da amici. Dati questi che, da un lato confermano l’indicazione di un lavoro di qualità e dall’altro impongono un coinvolgimento maggiore degli eventi nella fascia.
Questa analisi offre l’occasione per riflettere sulle strategie di incremento del pubblico, con particolare attenzione ai cittadini di origine straniera, alle nuove generazioni e al pubblico residente nelle periferie e nelle aree interne.

Per quanto riguarda la programmazione dell’evento, la qualità dei film, l’accoglienza, gli incontri proposti, il confronto con persone stimolanti, l’incremento del proprio bagaglio culturale, il 91,5% si dichiara infine soddisfatto dell’esperienza di visita rispetto i propri interessi personali. /vm

L’indagine completa è online ed è consultabile alla pagina https://spettacolo.emiliaromagnacreativa.it/it/osservatorio/studi-e-ricerche/il-pubblico/

















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