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Violenza sulle donne: ok unanime del Consiglio comunale di Modena all’odg sottoscritto da tutti i gruppi

Foto di gribouille334700 da Pixabayolenza

Rafforzare le azioni per prevenire la violenza sulle donne e promuovere iniziative per accompagnare fuori dalle situazioni violente le donne che le subiscono e gli uomini maltrattanti. È l’invito espresso dall’ordine del giorno sottoscritto da tutti i gruppi consiliari e approvato all’unanimità dal Consiglio comunale, nella seduta di giovedì 26 novembre, in occasione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne.

Presentato da Federica Venturelli (Pd), l’ordine del giorno rileva che l’emergenza causata dal Covid-19 ha ulteriormente aggravato il rischio per la vita delle donne che subiscono violenza maschile all’interno della famiglia, “molte di queste donne, costrette in casa dalle restrizioni, non hanno neppure la possibilità di chiedere aiuto, come dimostra il drastico calo delle telefonate arrivate al numero del Telefono rosa nazionale”. Il documento ribadisce inoltre, il ruolo dei centri antiviolenza per sostenere e proteggere le donne che subiscono violenza e sottolinea che a Modena, da alcuni anni, opera il primo centro per accompagnare in un percorso di cambiamento gli uomini maltrattanti.
Nel dibattito che ha preceduto l’approvazione, Elisa Rossini (Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) ha sottolineato la necessità di lavorare sulla figura maschile “per frenare il fenomeno della violenza”, ricordando che la legge prevede “la rieducazione culturale e relazionale degli uomini accusati di violenza a cui è stata concessa la sospensione della pena”.
Ferdinando Tripi (Pd) ha rilevato come il fenomeno della violenza domestica trovi spazio in un contesto discriminatorio verso il genere femminile che si concretizza in ambiti diversi, come per esempio il divieto a praticare sport, specialmente per le ragazze di origine straniera. “È necessario, perciò, lavorare maggiormente per l’integrazione”.
Camilla Scarpa (Sinistra per Modena) ha ricordato che ancora oggi “la narrazione della violenza arriva a colpevolizzare le vittime. Come istituzione, quindi, dobbiamo lavorare per la prevenzione, rafforzando l’identità di genere con l’obiettivo di contrastare le discriminazioni di ogni tipo”.

















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