Nella mattinata di oggi Papa Francesco ha firmato, infatti, il Decreto che proclama don Alfonso Ugolini. Con questo Decreto papa Francesco riconosce che don Alfonso ha vissuto in modo eroico le virtù teologali e le virtù cardinali: l’ultimo passo nel processo di beatificazione cui manca, solamente, la certificazione di uno dei numerosi miracoli a lui ascritti e segnalati.
“Una notizia importantissima per la nostra città – sottolinea il Sindaco di Sassuolo Gian Francesco Menani – che negli anni ha amato questo piccolo parroco esile e all’apparenza debole ma forte di una fede che gli ha permesso di compiere cose straordinarie soprattutto per i deboli, gli ammalati ed i poveri. Un amore, quello della città nei suoi confronti, che sfocia in una riconoscenza enorme che ha portato a fondare un comitato che ringrazio per il grande lavoro fatto nel processo che ha portato alla proclamazione di oggi”.
Alfonso Ugolini nasce il 28 agosto 1908, a Thionville, da Enrico e Maria Anna Rondanelli, emigrati da Pianorso di Lama Mocogno. Nel 1915 si stabilisce a Sassuolo, la città adottiva.
A Sassuolo fonda la sottosezione Unitalsi e partecipa con entusiasmo ai pellegrinaggi a Lourdes e Loreto con i malati stessi. Anima di tale sorprendente e totale dedizione, in un uomo apparentemente tanto fragile, è un amore intenso a Dio e una devozione illimitata alla Madonna. La sua è una fede alimentata da ore di preghiera che si protraggono fino a tarda notte. Convinto che la dimensione spirituale fa parte dell’uomo, vorrebbe trasmettere agli altri tale esperienza di Dio.
A sessantacinque anni, diventa sacerdote: si sente pienamente realizzato. La Messa diventa il momento più forte della giornata. Ogni giorno passa ore e ore ad amministrare il sacramento della Riconciliazione. In questo ministero si ristora perché può realizzare il suo grande amore verso l’uomo: come intermediario del perdono di Dio, come saggio consigliere e come dispensatore di conforto e di fiducia.
La morte lo coglie a novantun anni, sereno e pienamente realizzato perché si è donato, senza riserve, a Dio e all’uomo.