Si è tenuta stamattina a Bologna l’edizione 2020 dell’Ecoforum Emilia-Romagna, conclusasi con la contestuale premiazione “Comuni Ricicloni” della regione, che premia i migliori risultati conseguiti dalle amministrazioni comunali in tema di gestione dei rifiuti urbani nel corso del 2019. Una tredicesima edizione con molti ospiti e che si è svolta interamente online in forma di talk show trasmesso in diretta sulle pagine Facebook e YouTube di Legambiente Emilia-Romagna, con la presenza in studio dell’Assessore Regionale all’Ambiente Irene Priolo.
Una mattinata di approfondimento, utile a fare il punto sulla corretta gestione dei rifiuti in Emilia-Romagna con un focus sulla definizione del nuovo Piano Rifiuti Regionale (quello vigente scade a fine anno) e le buone pratiche di raccolta e prevenzione dei Comuni.
Tanti i comuni virtuosi che hanno raggiunto con un anno di anticipo i risultati fissati dalla legge regionale sull’Economia Circolare (cioè meno di 150 kg/abitante mandati a smaltimento ed il 73% di raccolta differenziata): si tratta di quasi 130 amministrazioni per circa 2 milioni di abitanti.
Tra le zone virtuose vanno citate l’intera provincia di Parma e Ferrara, seguite da Reggio Emilia. I singoli comuni che svettano nelle classifiche si trovano nella bassa modenese e nell’area del forlivese recentemente passata alle modalità di raccolta porta a porta. Proprio in questi comuni si registrano gli scostamenti positivi più alti registrati nel corso del 2019. (si vedano le tabelle di seguito). Un percorso che ha ridotto di circa 100.000 t i rifiuti ulteriori da avviare agli inceneritori della regione.
Tuttavia la situazione mostra ampie differenze in regione, sia tra le province, che tra capoluoghi, che tra aziende gestrici (si vedano le tabelle di seguito).
Secondo Legambiente è evidente che alcuni territori non raggiungeranno gli obiettivi fissati dalla Regione nemmeno a fine 2020, per l’immobilismo nella gestione. Tra questi sicuramente la provincia di Ravenna, profondamente in ritardo in tutti i comuni e nel Capoluogo. Proprio per questo l’associazione ha voluto conferire simbolicamente il “Sacco Nero” a quest’area.
A livello di capoluoghi, forti ritardi anche a Bologna, Piacenza e Modena.
“Si tratta di situazioni che ancora non stanno mettendo in atto politiche di vera innovazione nei sistemi di gestione – evidenzia Legambiente – e che pesano sul fabbisogno di impianti di incenerimento e discarica”.
Durante la mattinata Legambiente ha anche avviato il dibattito sul futuro Piano Rifiuti, evidenziando che se tutta la regione arrivasse ai risultati dei territori più avanti, in 2-3 anni si potrebbero risparmiare altre 300.000 tonnellate altrimenti destinate all’incenerimento, portando così allo spegnimento di altri due impianti.
Un richiamo anche alla necessità di chiudere definitivamente le discariche ormai esaurite e a stimolare maggiori politiche di riciclo e prevenzione anche per i rifiuti speciali, quelli del mondo produttivo.
“Sui rifiuti urbani i cittadini stanno facendo grandi sforzi – segnala Legambiente – servono risultati analoghi anche per gli scarti dell’industria”.
I PREMIATI
Tra i Comuni sotto i 5000 abitanti, Civitella di Romagna (FC) è il primo per minor quantitativo pro capite di rifiuti avviati a smaltimento (34,1 kg/ab/anno), seguito da Camposanto (MO) con 48 kg/ab/anno di rifiuti avviati a smaltimento e Bastiglia (MO) con 50,5 kg/ab/anno di rifiuti a smaltimento. Per la migliore % di RD primo è il comune di San Possidonio (MO) con 92,1%.
Nella categoria dei Comuni tra 5000 e 25000 abitanti, si aggiudica il primo posto per i minori quantitativi di rifiuti a smaltimento San Prospero (MO) con 41,4 kg/ab/anno, seguito da Concordia sulla Secchia (MO) con 51,8 kg/ab/anno e Medolla (MO) con 54,4 kg/ab/anno di rifiuti a smaltimento. Sulle performance per la migliore % di RD si aggiudica il primo posto il comune di Medolla (MO) con 92,3% di RD.
Infine, per la categoria dei comuni oltre i 25 mila abitanti abbiamo al primo posto Castelfranco Emilia (MO) con 61,5 kg/ab/anno di rifiuto avviato a smaltimento seguito da Carpi (MO) con 71,8 kg/ab/anno e Vignola con 87,7 kg/ab/anno di rifiuti a smaltimento. Sulla migliore % di RD il primo posto è assegnato sempre al comune di Castelfranco Emilia (MO) con 86,6% di RD.
Per la classifica relativa ai comuni che hanno registrato un maggiore incremento della quota di %RD dal 2018 abbiamo sempre Civitella di Romagna (FC) (+60,6 %) seguito da Predappio (FC) che registra un +53,5% e Galeata (FC) con +53,4%
Per i comuni capoluogo ad essere premiato è Ferrara con 82,1% di RD e 110,2 kg/ab/anno di rifiuti avviati a smaltimento insieme ad una menzione speciale sugli acquisti verdi nella pubblica amministrazione.
Sacco nero infine alla provincia di Ravenna: nessun comune scende sotto i 200 kg/abitante a smaltimento.
Quest’anno l’Ecoforum continua con la sessione pomeridiana AMBIENTE E SOCIALE, l’Economia Circolare del Terzo Settore, che partirà dalle ore 14:30. Si parlerà di iniziative dal basso, del ruolo del mondo della cooperazione nel settore rifiuti, riuso e preparazione al riutilizzo e di strategie per il futuro dei green jobs.
L’Ecoforum vede, tra gli altri, la partecipazione del progetto ECCO – Economie Circolari di COmunità, promosso da Legambiente e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali. Il progetto ha visto nascere 15 hub in 13 regioni italiane con l’obiettivo di sviluppare filiere verdi formando ai green jobs anche i soggetti più fragili. L’Emilia-Romagna è parte della rete con Legambiente L’Arboreto, che nel quartiere bolognese del Pilastro è impegnato nel promuovere la lotta alla plastica monouso, grazie alla costituzione di una stoviglioteca, e nella diffusione di pratiche di apicoltura urbana.
Sempre in tema di Economia circolare, anche Metti in circolo il cambiamento – un progetto nazionale di Educazione alla Cittadinanza Globale attraverso laboratori di comunità per l’attivazione di soluzioni in chiave di sostenibilità sociale, economica e ambientale – partecipa all’Ecoforum, attraverso la partecipazione di giovani provenienti da questa regione che hanno partecipato al progetto e sono stati formati tramite percorsi personalizzati ideati e promossi dai partner di progetto e soggetti che sui territori si stanno già muovendo nel circuito circolare.