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Cgil Cisl Uil Modena, 25 novembre giornata mondiale contro la violenza alle donne, iniziativa on line “Discriminazioni e violenze ai tempi del Covid 19”

Foto di Engin Akyurt da Pixabayrt

E’ promossa dai Coordinamenti femminili di Cgil Cisl Uil insieme al Comitato per la promozione dell’imprenditoria femminile di Modena e con il patrocinio del Comune di Modena l’iniziativa “Discriminazioni e violenze ai tempi del Covid-19” nella giornata mondiale del 25 novembre contro la violenza alle donne.

L’iniziativa  si tiene in videoconferenza a partire dalle ore 15 sulla piattaforma Zoom, per partecipare è necessario inviare una richiesta entro il 23 novembre 2020 alle organizzazioni sindacali Cgil Cisl Uil.

L’incontro è presieduto da Eugenia Bergamaschi presidente Comitato imprenditoria femminile, l’introduzione è di Rosamaria Papaleo della segreteria Cisl Emilia centrale. Partecipano Francesca Arena responsabile Coordinamento donne Uil Modena e Reggio Emilia, Grazia Baracchi assessora alle Pari opportunità del Comune di Modena, Monica Dotti coordinatrice centro LDV per l’accompagnamento al cambiamento degli autori di violenza dell’Ausl di Modena e Valeria Moscardino consigliera di Parità Modena. Conclude Manuela Gozzi segretaria Cgil Modena.

La situazione in essere legata alla pandemia da coronavirus purtroppo ha imposto quest’anno alle promotrici di fare un’iniziativa non in presenza. Ma anche in periodo di coronavirus ci sono appuntamenti come la giornata internazionale contro la violenza alle donne che neanche l’epidemia può far passare in silenzio.

In coerenza con i temi delle discriminazioni e violenze nei luoghi di lavoro proposte negli ultimi anni per il 25 novembre, le organizzatrici pongono al centro dell’iniziativa di quest’anno i rischi di violenze e discriminazioni nei confronti delle donne sia nel mondo del lavoro che nella vita quotidiana che si sono accentuati con la pandemia da coronavirus. A partire dal lockdown della scorsa primavera le persone si sono trovate a condividere tempi e spazi di vita e di lavoro (si pensi allo smart working praticato spesso a casa) che hanno accentuato e accentuano i rischi di violenze e maltrattamenti sulle donne, nonché maggiore discriminazione nei luoghi di lavoro e nei percorsi di carriera e di affermazione lavorativa.

 

 
















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