Il Comune di Bologna continua ad assicurare la continuità e l’efficienza dell’azione amministrativa nel rispetto delle misure di contenimento della pandemia del coronavirus, garantendo il lavoro a distanza a tutti i dipendenti impegnati nelle attività che possono essere svolte con questa modalità e adeguandosi di volta in volta alla situazione epidemiologica del nostro territorio. Per questa ragione, come prevede la circolare firmata dal Direttore Generale del Comune, Valerio Montalto, lo scorso 12 novembre, dal 15 novembre (data a partire dalla quale la Regione Emilia-Romagna entra in zona arancione) i dipendenti effettueranno la loro prestazione lavorativa in presenza per almeno due giorni alla settimana.
Se la Regione Emilia-Romagna tornerà nella zona gialla, la prestazione lavorativa in presenza salirà ad almeno tre giorni alla settimana.
Qualora poi la situazione epidemiologica configuri per la nostra regione uno scenario di massima gravità e un livello di rischio alto (zona rossa), la presenza del personale del Comune nei luoghi di lavoro sarà limitata alle sole attività indifferibili e che richiedono necessariamente la presenza, come avvenuto durante il lockdown.
Sempre garantita la massima flessibilità in entrata per garantire lo scaglionamento degli ingressi, rispondendo così alla necessità di limitare la presenza contemporanea sui mezzi pubblici.
I dipendenti del Comune di Bologna, compreso il personale a tempo determinato impegnato nei servizi educativi e scolastici e nei servizi sociali, sono oggi 4.518 unità. Il 100 per cento dei dipendenti impegnati nelle attività che si possono svolgere a distanza sono stati autorizzati a farlo: si tratta di quasi 2.200 persone, che si alternano in sede nel rispetto delle misure di contenimento e in condizioni di sicurezza.
Riguardo alla sorveglianza negli ambienti di lavoro per la salute dei lavoratori, l’Amministrazione comunale ha sottoscritto la convenzione con l’Azienda USL di Bologna e sta lavorando secondo le prescrizioni dettate per l’emergenza sanitaria dalle autorità competenti in materia di sanità pubblica. Il Comune di Bologna ha inoltre concordato con le organizzazioni sindacali le modalità di attuazione e verifica del “Protocollo condiviso di regolazione delle misure per il contrasto ed il contenimento della diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro” sottoscritto il 3 aprile 2020 dal Governo e dalle organizzazioni sindacali Cgil, Cisl e Uil.
Per salvaguardare la salute dei dipendenti, il Comune si è dotato di misure organizzative, di misure di sanificazione degli ambienti di lavoro e di fornitura di presidi di protezione individuale, che hanno consentito di limitare la diffusione del virus.
I casi di dipendenti positivi al coronavirus sono noti e mappati, in quanto i singoli datori di lavoro, a fronte delle diverse segnalazioni devono attivarsi secondo le istruzioni fornite dall’autorità sanitaria pubblica. Alla data del 12 novembre 2020, su un totale di 4.518 dipendenti, risultavano positivi al virus 51 dipendenti (1,1%).