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Coronavirus. Esiti in un quarto d’ora, parte in Emilia-Romagna la distribuzione del primo milione di tamponi antigenici rapidi

Sapere se si è positivi al Covid-19 in un quarto d’ora dall’effettuazione del tampone. La lotta al Coronavirus in Emilia-Romagna può contare su un nuovo strumento: è iniziata, e sarà terminata per la maggior parte della dotazione entro la fine della prossima settimana, la distribuzione di quasi un milione di tamponi antigenici rapidi, capaci di fornire un risultato in circa 15 minuti. Ed è solo il primo lotto di una fornitura complessiva che si avvicina ai 2 milioni di test.

L’obiettivo è riuscire a circoscrivere, e quindi contenere, in maniera ancora più efficace e veloce la diffusione del contagio: tra gli usi previsti ci saranno i controlli sui contatti stretti dei positivi per la chiusura, dopo 10 giorni, della quarantena, gli screening a scuola in caso di una positività, i controlli sui pazienti che accedono ai Pronto soccorso; e ancora, nelle strutture sociosanitarie come le Cra, per lo screening periodico di operatori e ospiti e per i visitatori, oltre che per indagini epidemiologiche sulle categorie professionali o le fasce d’età più a rischio. Inoltre, per i test sui viaggiatori in arrivo all’aeroporto Marconi di Bologna

Anche il Patto per il lavoro sarà coinvolto in questa grande campagna di controllo: 250.000 tamponi rapidi saranno infatti forniti ai datori di lavoro sottoscrittori dell’accordo con la Regione, che avranno la possibilità di far svolgere il test a proprio carico, per quanto riguarda le spese di esecuzione, nelle strutture sanitarie accreditate.

“Continuiamo a rafforzare con tutti gli strumenti possibili la strategia di contrasto al virus, per prevenire e circoscrivere la diffusione, e individuare e isolare i nuovi contagi con la massima tempestività- sottolineano il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, e Raffaele Donini, assessore regionale alle Politiche per la salute-. Oggi mettiamo in campo quasi 2 milioni di tamponi, un numero che supera il totale di test di questo genere effettuati finora da inizio pandemia. Un’accelerazione ulteriore dell’indagine epidemiologica che ci permetterà di aumentare ancora la sicurezza nelle scuole, nei luoghi di lavoro, nelle strutture sociosanitarie. Uno sforzo, quello di potenziare la capacità di indagine e di fare controlli, che ci permetterà di aumentare ulteriormente la sicurezza in tanti luoghi vitali per l’intera comunità regionale”.

“È significativa- aggiungono Bonaccini e Donini– anche la forte collaborazione con uno strumento di crescita come il Patto per il lavoro: il tessuto produttivo dell’Emilia-Romagna si è reso disponibile a impegnarsi in prima linea, e a proprie spese, per il contenimento del virus, e non era affatto scontato questo esempio di grande corresponsabilità”.

Il pacchetto di tamponi rapidi

Sono due i canali di approvvigionamento dei tamponi rapidi che saranno distribuiti in Emilia-Romagna, in totale 1.865.550: 44.880 sono forniti dalla struttura commissariale nazionale – di cui 19.200 arrivati a inizio novembre e 25.600 in arrivo -, i restanti 1.820.750 sono il frutto della gara che la Regione Emilia-Romagna ha indetto insieme alla Regione Veneto; di questi, 970.000 sono già in distribuzione.

La prima fornitura di tamponi garantita dal Governo è stata suddivisa in maniera omogenea tra le 8 Aziende sanitarie, che ne hanno ricevuti 2.400 ciascuna; i test ottenuti tramite gara saranno invece assegnati sui territori secondo una ripartizione che tiene conto della popolazione residente e dei diversi fabbisogni.

















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