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Covid-19: scuola e famiglia, la triste testimonianza di una lettrice

Foto di Fernando Zhiminaicela da Pixabay

Buongiorno,

mi chiamo xxx e vivo a Sassuolo con la mia famiglia.

Vorrei riportare la mia esperienza per cercare di fare emergere la REALTA’ (sono diplomatica e non uso la parola verità).

Purtroppo nella mia famiglia si è insinuato quel maledetto virus: il Covid 19. Abbiamo eseguito il tampone e dopo ben 9 giorni è arrivato l’esito positivo, via sms, di mio figlio, poi silenzio totale. Sono passati 15 giorni e stiamo ancora aspettando la chiamata per effettuare il secondo tampone che da protocollo avrebbe già potuto fare (nel frattempo deve assentarsi dal lavoro).

Il resto della famiglia, dopo 10 giorni, sta ancora aspettando l’esito del primo tampone.

Mia figlia di 13 anni, frequenta la terza media, e noi da genitori responsabili l’abbiamo messa in isolamento tendendola a casa da scuola anche se stava bene, seguendo il protocollo scolastico. Siamo in attesa che l’ausl ci chiami per farle fare il tampone. Sono 12 giorni che la bambina è a casa da scuola e senza didattica a distanza.

La scuola questa mattina ha deciso di contattare l’igiene pubblica dell’ausl di Modena per fare presente la situazione e per fare notare che per questo ritardo fra qualche giorno la bambina avrà già perso 2 settimane di scuola. La risposta è stata che non importa quanti giorni sono, l’alunna dovrà rimanere a casa tutto il tempo necessario finchè non sarà chiamata per fare il tampone e ottenuto dall’ausl il permesso per rientrare.

Si parla molto dell’argomento scuola, bambini e famiglie. Si fanno discorsi psicologici sul fatto che bambini e ragazzi devono andare a scuola e continuare a fare vita sociale per il proprio benessere psicologico e per crescere bene, ma in realtà si lasciano dei ragazzini isolati a casa da scuola perché si hanno forti ritardi coi tamponi. Ma ritardi di 10-15 giorni?

La conclusione: la ragazzina perde settimane di lezione e si sente isolata da tutti ma si continua a dire che in Emilia Romagna funziona tutto alla grande e si sta affrontando al meglio l‘emergenza.

Se ci sono gravi problemi nella gestione di questa piaga vogliono affrontati subito. Le famiglie in questo momento, l’ho provato personalmente, sono abbandonate e lasciate alla deriva in mezzo all’oceano.

Senza poi parlare della famosa tracciabilità. Il tracciamento ha il suo significato potenziando la risposta dei tamponi così da avere gli esiti in 24-48 ore. Solo così hanno senso altrimenti si vanifica tutto.

Inoltre lancio una lancia a favore di medici di base e pediatri perché ritengo che siano un’altra categoria abbandonata e costretta a lavorare in condizioni assurde e a dover supplire a menzogne e squallide rappresentazioni teatrali….il tutto condito con l’intimidazione a non lamentarsi.

Vorrei che la mia e immagino le altre numerose testimonianze, potessero essere rese pubbliche perché sono testimonianze di sofferenza e impotenza di fronte ad un paese che professa il falso e pare non faccia nulla per migliorare la situazione.

Vi ringrazio anticipatamente

cordiali saluti

(lettera firmata)

















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