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Scuola reggiana, più autonomia alle Province per non cambiare nuovamente l’orario

Al termine della riunione di coordinamento fra i sindaci dei 42 Comuni reggiani, il presidente della Provincia Giorgio Zanni e la vicepresidente con delega alla Scuola Ilenia Malavasi hanno raccolto le esigenze provenienti dal territorio in seguito all’ultimo Dpcm emanato dal Presidente del Consiglio dei ministri ed in particolare in relazione al comma 6 dell’articolo 1. Il comma, infatti, specifica che “le istituzioni scolastiche secondarie di secondo grado adottano forme flessibili nell’organizzazione dell’attività didattiche incrementando il ricorso alla didattica digitale integrata, che rimane complementare alla didattica in presenza, modulando ulteriormente la gestione degli orari di ingresso e di uscita degli alunni, anche attraverso l’eventuale utilizzo di turni pomeridiani e disponendo che l’ingresso non avvenga in ogni caso prima delle 9”.

«Condividiamo la volontà e l’estrema importanza di non chiudere il mondo della scuola – commentano Zanni e Malavasi – ma l’applicazione del comma 6 del nuovo Dpcm apre notevoli problematicità, rischiando di azzerare mesi di lavoro compiuto a livello locale. In questo momento il sistema scolastico provinciale sta funzionando, dopo diversi aggiustamenti migliorativi rispetto all’avvio dell’anno scolastico, anche grazie agli investimenti di oltre 2 milioni di euro fatti dalla Provincia su adattamento degli spazi, nuovi affitti e potenziamento della connettività digitale. Uno sforzo che stava portando frutti, così come il lavoro straordinario messo in campo da tutto il mondo della scuola, a partire dai dirigenti. La scuola, in questo momento, è l’ambiente più sicuro per i nostri studenti e a dimostrarlo sono anche i dati sanitari che segnalano come i focolai si stiano maggiormente sviluppando fuori da tali ambienti”.

“Il nuovo Dpcm, prevedendo di rimodulare completamente l’orario scolastico ed imponendo di entrare non prima delle nove, comporterà notevoli difficoltà a dirigenti, insegnanti, personale amministrativo e soprattutto a studenti e famiglie – continuano Zanni e Malavasi – Anche il lavoro sul trasporto scolastico, iniziato a maggio con Agenzia della mobilità e Seta, ha impiegato diversi mesi per mettere a punto un piano che fosse funzionale per tutto il territorio provinciale. È stato, ed è, uno dei temi più delicati e critici dell’avvio dell’anno scolastico. I trasporti sono stati adeguati da Agenzia ogni settimana in base all’orario provvisorio e continuamente mutato delle scuole, che hanno trovato notevoli difficoltà nel reperire insegnanti disponibili a coprire le cattedre vacanti. Da quest’ultima settimana, con l’orario divenuto pressoché definitivo e con un piano di potenziamento delle corse finalmente a regime, stavamo iniziando a vedere l’efficacia di questo immane lavoro e anche le segnalazioni di problemi stavano notevolmente diminuendo. Il nuovo Dpcm significa ripartire da capo e far emergere nuovamente le stesse identiche criticità appena concluse, senza contare che sarà impossibile predisporre un nuovo piano trasporti da oggi a mercoledì».

Dalla riunione di coordinamento dei Sindaci reggiani arriva quindi una proposta al ministro Azzolina: lasciare ai singoli territori la possibilità di organizzarsi in autonomia rispetto all’orario scolastico ed al conseguente piano trasporti. Una richiesta, dunque, di maggiore autonomia alle Province per garantire autonomia e flessibilità agli istituti in base alle diverse esigenze dei territori.

«Il cambio di orario ed il vincolo di non iniziare prima delle 9, in questo momento, è fortemente deleterio per tutto il sistema – concludono il presidente Zanni e la vice Malavasi – Continuiamo a lavorare con il massimo impegno e di concerto con dirigenti scolastici e le aziende di trasporti, mentre già oggi inizieremo a compiere tutti i passaggi istituzionali insieme alla Regione, ad Anci ed Upi per segnalare le nostre ragioni e comprendere le intenzioni del Ministero in vista di mercoledì prossimo, giorno dell’entrata in vigore del comma in questione».

 

















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