È il mancato uso della cintura di sicurezza l’infrazione più registrata dalla Polizia locale di Modena attraverso il Safer Traffic Mobile in queste prime settimane di utilizzo del sistema adottato dall’amministrazione comunale per migliorare la sicurezza sulle strade. La videosorveglianza mobile ha dimostrato di essere particolarmente efficace anche nel rilevare i mezzi privi di copertura assicurativa e l’uso del telefono cellulare alla guida.
Un’infrazione, quest’ultima, particolarmente pericolosa, quanto largamente diffusa e difficile da rilevare durante i pattugliamenti stradali. Modena, infatti, dopo aver impiegato gli agenti su moto civetta, quindi non identificabili, in grado di cogliere sul fatto gli automobilisti al telefono, sta ora sperimentando la Safer Traffic Mobile per contrastare uno tra i comportamenti più spesso causa di distrazione e quindi tra le più frequenti cause dell’aumento di incidentalità.
A meno di tre settimane dall’avvio del Safer Traffic Mobile, entrato ufficialmente in azione il 21 settembre, sono 23 i servizi svolti per complessive 142 ore di attività distribuite su tutti i giorni della settimana e in diversi orari, dal mattino alla sera oltre che pressoché in tutte le zone della città.
Dal 21 settembre al 9 ottobre sono 142 anche le infrazioni rilevate, di cui 83 per il mancato uso delle cinture di sicurezza, 12 per l’utilizzo del telefono cellulare alla guida e 8 per la mancata copertura assicurativa a cui vanno ad aggiungersi altre 18 richieste di esibizione dell’assicurazione per veicoli in sosta sui quali sono in corso le verifiche. In particolare, il sistema acquisisce in automatico tutte le targhe delle autovetture parcheggiate e in movimento intercettate dalle telecamere installate sulla vettura della Polizia locale e attraverso la targa è quindi in grado di verificarne la copertura assicurativa e la revisione.
Per l’accertamento di altri tipi di infrazioni è invece determinante l’azione degli agenti a bordo, che interagiscono con il lap top touch screen a cui vengono trasmesse le immagini catturate dagli occhi elettronici montati sulla vettura in modo di avere una visuale completa di tutto quanto accade attorno. E come confermano i dati, già in questa prima fase lo strumento è stato utilizzato con particolare attenzione al mancato utilizzo delle cinture di sicurezza e per l’uso del cellulare durante la guida, secondo un intento chiarito anche dalla comandante Valeria Meloncelli in occasione della presentazione dell’avanzato sistema tecnologico.
Altre infrazioni accertate hanno, inoltre, riguardato la mancata precedenza ai pedoni sugli attraversamenti pedonali (3), la circolazione in una strada con divieto di transito (3) e ugualmente una serie di altre violazioni del Codice della Strada: dalla circolazione contromano all’omessa precedenza in corrispondenza di un incrocio, dall’inversione a U non consentita alla sosta sulla pista ciclabile o sul marciapiede, dalla circolazione in senso vietato alla sosta sull’isola spartitraffico fino al passaggio col semaforo rosso.
Per Modena la sperimentazione del sistema avanzato per la rilevazione delle infrazioni si colloca nell’ambito delle politiche per la sicurezza stradale che ha visto da tempo intensificate le campagne di sensibilizzazione e contrasto ai comportamenti scorretti alla guida.
Con il sistema Safer Traffic Mobile le sei telecamere montate su un’autovettura della Polizia locale consentono di avere una visuale a 360 gradi intorno al veicolo, a bordo del quale un lap top touch screen trasmette continuamente tutte le immagini ad altissima definizione catturate dagli occhi elettronici. Le immagini vengono pertanto utilizzate in tempo reale dagli agenti a bordo, appositamente formati, a supporto agli accertamenti delle violazioni al Codice della Strada.
Il sistema permette in tal modo di accertare anche le violazioni ai veicoli che non possono essere immediatamente fermati per ragioni di sicurezza. In caso di contestazione immediata, invece, la stampa del verbale avviene subito. Per ogni infrazione che viene accertata gli agenti archiviano una documentazione video che in caso di contenzioso, nel rispetto della normativa sulla privacy, può essere messa a disposizione dell’eventuale autorità competente.