“Il Parlamento approvi la legge per la prevenzione e il contrasto alle discriminazioni basate su sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere”.
È la sollecitazione espressa dal Consiglio comunale di Modena che, nella seduta di giovedì 8 ottobre, ha approvato un ordine del giorno sottoscritto dai gruppi di maggioranza e presentato dalla prima firmataria Federica Venturelli (Pd). La mozione ha ottenuto il voto a favore della maggioranza (Pd, Sinistra per Modena, Verdi, Modena civica) e del Movimento 5 stelle. Contrari Lega Modena e Fratelli d’Italia-Popolo della Famiglia.
L’ordine del giorno esprime anche solidarietà al relatore della legge Alessandro Zan per le minacce ricevute e invita l’amministrazione, impegnata da tempo in azioni di sensibilizzazione e inclusione, a proseguire nelle campagne già avviate per contrastare il sessismo, l’omofobia e la transfobia e per promuovere una cultura delle differenze e contro gli atteggiamenti sessisti e omo-lesbo-bi-transfobici, con iniziative anche nelle scuole, nell’amministrazione pubblica e nei luoghi di lavoro.
Nella stessa seduta consiliare è stato respinto l’ordine del giorno proposto da Luigia Santoro e dal gruppo Lega Modena (con voto a favore dei proponenti, quello contrario dei gruppi di maggioranza e del M5s e l’astensione di Fratelli d’Italia-Popolo della famiglia) nel quale si chiedeva, invece, “pur nel rispetto della piena parità delle persone di ogni razza, etnia, nazionalità, sesso o religione”, di non introdurre “una legge che pone un’ingiustificata discriminazione e favoritismo rispetto alle leggi vigenti”, che offrono già, come ha sottolineato la consigliera Santoro, “un’adeguata protezione anche nei casi di discriminazione per orientamento sessuale, per i quali le denunce sono pochissime”.
Il documento di maggioranza approvato dal Consiglio, come ha ricordato la consigliera Venturelli nella presentazione, nasce da un’iniziativa condivisa a livello nazionale dai partner della Rete Ready (la rete nazionale delle amministrazioni pubbliche contro le discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere) della quale il Comune di Modena fa parte dalla fine del 2014. L’ordine del giorno sottolinea, inoltre, che il Parlamento europeo già dal 2006 invita tutti gli Stati membri ad introdurre nei loro ordinamenti misure per tutelare le persone Lgbt e che l’Unione, attraverso la direttiva 29 del 2012, ha incluso l’espressione di genere, identità di genere e di orientamento sessuale tra le caratteristiche personali che devono avere protezione a causa della particolare vulnerabilità di chi ne è portatore o portatrice. Dopo aver ricordato che anche la Regione Emilia Romagna ha approvato, nel 2019, una legge contro le discriminazioni e le violenze determinate dall’orientamento sessuale e dall’identità di genere, l’ordine del giorno mette in evidenza che la proposta di legge integra norme già esistenti aggiungendo ai motivi razziali, nazionali, etnici e religiosi, quelli fondati, appunto, sull’orientamento sessuale sull’identità di genere, bilanciando la garanzia della libertà di espressione, pensiero e opinione con la tutela della liberta, dignità e sicurezza delle persone vittime di atti discriminatori e di violenze.