Contro l’omofobia e le discriminazioni di genere serve subito una nuova legge; per questo il Parlamento deve accelerare le procedure per l’approvazione del testo unificato, adottato dalla Commissione giustizia il 14 luglio scorso.
La sollecitazione è contenuta in un ordine del giorno, approvato dal Consiglio provinciale nei giorni scorsi, su iniziativa della consigliera e sindaca di Ravarino Maurizia Rebecchi; il documento impegna l’ente «a promuovere azioni per favorire l’adozione di norme che tutelino la piena libertà e parità della persone Lgbt».
Durante la discussione Rebecchi, dopo aver ricordato che «il fenomeno delle discriminazioni e violenze di genere è un problema ben presente anche nella realtà modenese» ha evidenziato che «la proposta di legge presenta aspetti innovativi, rispetto a quelle precedenti, perché propone un approccio sulle discriminazioni che tiene conto dell’identità sessuale nelle sue varie componenti, sesso, genere, orientamento sessuale e identità di genere, non limitandosi ad un intervento di carattere penale ma prevedendo anche strategie di prevenzione, contrasto e sostegno alle vittime», concetti ripresi anche dalle consigliere Federica Nannetti, «gli episodi discriminatori e di violenza di genere – ha detto – sono sempre più frequenti, serve quindi una azione di contrasto più incisiva anche con una nuova legge» e da Maria Costi che ha evidenziato «i ritardi del nostro paese sul tema delle discriminazioni di genere».
Il documento è stato approvato con il voto contrario del gruppo Uniamoci in quanto, come ha chiarito il consigliere Marco Rubbiani, «non si tratta di un tema di competenza della Provincia e comunque servirebbe una legge contro tutte le discriminazioni, comprese quelle relative alla religione o alla razza, peraltro molto frequenti».
Sulle competenze della Provincia, il presidente Gian Domenico Tomei ha ricordato che le pari opportunità sono una tematica di competenza dell’ente, prevista dalla legge di riforma, come la viabilità e la scuola e che la Provincia gestisce l’Osservatorio sulla violenza di genere e relativo portale oltre ad aderire, insieme a oltre 170 enti, alla rete Ready contro le discriminazioni basate sull’orientamento sessuale.