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Rapina aggravata ai Giardini Ducali di Modena: la Polizia di Stato ferma un indiziato

Il 25 settembre scorso, la Polizia di Stato di Modena ha dato esecuzione al fermo di indiziato di delitto, emesso dalla locale Procura della Repubblica, nei confronti di un cittadino nigeriano di 22 anni, ritenuto responsabile di rapina aggravata.

I fatti risalgono al 21 agosto scorso. Sono le 7.00 del mattino quando un ragazzo di 30 anni, che sta attraversando il Parco Giardino Ducale, viene fronteggiato da due individui che gli sbarrano la strada. Uno dei due, dopo aver rotto una bottiglia di vetro lo minaccia e gli intima di consegnargli tutto il denaro in suo possesso e il telefono cellulare. Il complice, per l’appunto il 22enne nigeriano, blocca il ragazzo puntandogli un coccio di bottiglia all’altezza dell’addome. Poiché la vittima non ha denaro con sé, i due aggressori gli sottraggono la tessera bancomat chiedendogli il codice di sicurezza. Il 30enne, sotto shock, inizialmente fornisce una sequenza numerica sbagliata, poi viene costretto a digitare personalmente il PIN allo sportello bancomat. I rapinatori riescono così a prelevare, con due distinte operazioni, la somma complessiva di 500 euro. Quindi si danno alla fuga, facendo perdere le proprie tracce.

Gli investigatori della Squadra Mobile, coordinati dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Modena, danno immediato avvio alle indagini. La visione e l’analisi delle immagini della videosorveglianza cittadina e privata e la ricostruzione del traffico telefonico di cella del dispositivo rubato alla vittima permettono di acquisire elementi chiave per risalire all’identità di uno dei due rapinatori.

Viene delegata dal Pubblico Ministero la perquisizione domiciliare presso una comunità di accoglienza dove gli agenti rinvengono il cellulare nella disponibilità del 22enne nigeriano, che tra l’altro indossa gli stessi abiti utilizzati il giorno della rapina. Sussistendo gravi indizi di colpevolezza nei confronti del giovane straniero e un fondato pericolo di fuga, il Pubblico Ministero ne dispone il fermo. L’indagato, titolare di permesso di soggiorno per richiesta asilo politico valido fino a gennaio 2021, è stato associato alla locale Casa Circondariale a disposizione dell’Autorità giudiziaria.

















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