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Recovery Fund, dal Comune di Bologna e dalla Città Metropolitana inviati progetti per 3 miliardi e 200 milioni

Progetti del valore complessivo di quasi 3 miliardi 200 milioni di euro con un’attenzione particolare alle infrastrutture per la mobilità, alla riforestazione urbana, al contrasto al dissesto idrogeologico, alla digitalizzazione e alla riqualificazione del patrimonio edilizio pubblico e all’aumento della dotazione di edilizia scolastica e alla modernizzazione di quella esistente.

Tutti i progetti, 2 miliardi e 236 milioni di euro per il Comune di Bologna e 917 milioni di euro per la Città Metropolitana, sono stati redatti nel rispetto delle linee guida presentate dal Governo e sono coerenti ai cluster tematici individuati: infrastrutture per la mobilità, istruzione e formazione, digitalizzazione e innovazione, equità, inclusione sociale e territoriale e rivoluzione verde e transizione ecologica.
La Città Metropolitana di Bologna ha inviato oggi all’ANCI le schede di progetto per l’accesso ai fondi europei del “Recovery Fund”.
Ora le schede saranno valutate dal Governo, assieme a quelle delle altre città metropolitane.

Tra i progetti la parte più rilevante, due miliardi e duecento milioni, riguarda le infrastrutture per la mobilità che hanno il duplice obiettivo di promuovere la coesione sociale e territoriale e sostenere la transizione verde: la progettazione e realizzazione di due linee di tram – linea verde Corticella/Castel Maggiore e linea blu Stadio/Casalecchio di Reno – oltre alla progettazione della linea gialla Casteldebole/Rastignano, il completamento del Servizio Ferroviario Metropolitano con la creazione delle linee passanti, il potenziamento del Trasporto Pubblico Metropolitano Integrato. Si propone anche l’acquisto di autobus elettrici e filobus, il rafforzamento della rete ciclabile e cicloturistica, la riqualificazione della strada Porrettana.

Grande spazio hanno i progetti di digitalizzazione con diverse vocazioni: a servizio di una pubblica amministrazione più efficiente verso i cittadini e le imprese, per aumentare la capacità di lavoro sui dati, per superare il digital divide (si propone, tra l’altro, di cablare tutti gli edifici pubblici anche di edilizia residenziale), per sostenere la ricerca industriale e il trasferimento delle innovazioni tecnologiche del know how nelle tre filiere dell’automotive, del packaging e dell’industria della salute.

Per promuovere una rivoluzione verde e la transizione ecologica il Comune di Bologna intende rinnovare progressivamente la dotazione di alberi puntando, attraverso questi fondi europei, in particolare alle alberature stradali. Si propone anche di sostenere la riforestazione urbana affiancando l’intervento privato ai Prati di Caprara per ampliare la quota di verde fruibile.

Nelle schede inviate trova spazio anche il polo fieristico e il progetto di riqualificazione che lo vedrebbe integrarsi ancora di più con la città, ampliando i suoi confini e le sue dotazioni per offrire, anche, una nuova arena per campionati nazionali ed europei di basket, ed un parco attrezzato per lo sport e l’organizzazione di grandi eventi culturali al cui centro si collocherà un’arena all’aperto capace di ospitare fino a 50.000 spettatori.

“I fondi del Recovery Fund sono una grande occasione per l’Italia frutto del lavoro del Governo. I progetti che presentiamo rappresentano una svolta per la nostra città e l’area metropolitana, nel segno della rivoluzione verde e dell’innovazione. Se, in base alle risorse disponibili, verranno finanziati, saranno uno straordinario volano di sviluppo e lavoro e ci consentiranno di porre le basi per una Bologna del futuro che sappia ripartire dopo la crisi determinata dal Covid-19. Appena possibile ne parlerò anche con le imprese e le parti sociali. Le proposte, se accolte e finanziate, saranno poi discusse per l’approvazione definitiva in Consiglio Comunale e Consiglio Metropolitano.
Sono molto soddisfatto per il lavoro svolto e ringrazio le strutture tecniche di Comune e Città Metropolitana.
I sindaci delle Città Metropolitane conoscono il loro territorio e tutti siamo convinti che, dal rilancio delle città, passi il rilancio del Paese”.

 

















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