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Bologna, da Comune e Università 500 mila euro per sostenere l’affitto degli studenti universitari fuori sede e a basso reddito

Un nuovo strumento per sostenere gli studenti universitari nel trovare alloggio per periodi brevi a prezzi contenuti arriva da un accordo tra Comune di Bologna e Alma Mater Studiorum – Università di Bologna. Lo schema di accordo è stato approvato nell’ultima riunione di giunta su proposta dell’assessore alla Casa Virginia Gieri.
Grazie a 500 mila euro stanziati a metà dal Comune e dall’Ateneo, è stato costituito un fondo per erogare contributi per offrire tariffe agevolate a studenti fuori sede (residenza in Comuni che sono distanti da Bologna, con i mezzi di trasporto pubblico, per un tempo uguale e superiore ai novanta minuti) e a basso reddito che abbiano un Isee pari o inferiore a 35 mila euro e siano iscritti all’anno accademico 2020/2021.

I contributi riguarderanno affitti brevi, tra una settimana e un mese, in strutture ricettive di locazione turistica e permetteranno agli studenti di godere di una tariffa agevolata e ai proprietari delle strutture di ricevere un contributo aggiuntivo, oltre al prezzo corrisposto dallo studente, pari al il 50% del prezzo stesso.

“Questo fondo, unico in Italia, ci permette di dare un’opportunità agli studenti a basso reddito che affronteranno questa nuova e inedita fase organizzativa dell’Ateneo ed è coerente con le misure alle quali abbiamo lavorato in questi mesi per sostenere la locazione e la capacità di reddito degli inquilini – spiega l’assessore alla Casa Virginia Gieri – . Ringrazio l’Università per la condivisione e la collaborazione. Anticipo anche che a ottobre saremo pronti con il bando per il contributo affitto, un’altra misura che in molti attendono”.

“Grazie alla stretta collaborazione tra Università e Comune di Bologna siamo riusciti a mettere a disposizione dei nostri studenti uno strumento importante, che va ad integrarsi nel complesso delle iniziative messe in campo in vista della ripresa delle attività accademiche in presenza”, dice il prorettore vicario dell’Università di Bologna Mirko Degli Esposti. “Si tratta di un importante passo avanti per permettere che tutti i nostri studenti possano, in sicurezza, tornare a vivere a pieno l’università anche nella sua imprescindibile dimensione sociale e relazionale”.

Il nuovo strumento intende agevolare la permanenza in città degli studenti universitari fuori sede e a basso reddito per brevi periodi, in coerenza con la decisione di organizzare la didattica universitaria in modo misto (in presenza e da remoto) durante il primo semestre.
Il tariffario realizzato congiuntamente da Comune di Bologna, Città Metropolitana, Fondazione per l’Innovazione Urbana, e dagli uffici dell’Ateneo, dopo un’ampia consultazione con gli operatori del settore, prevede dei massimali che comprendono anche le utenze e ogni altro servizio offerto: 120 euro alla settimana per una camera singola, 180 euro alla settimana per un monolocale.
Il Comune predisporrà il bando attraverso il quale le strutture ricettive potranno chiedere i contributi e verificherà il rispetto degli impegni mentre l’Ateneo effettuerà, su richiesta del Comune, la verifica sulle autocertificazioni degli studenti per i requisiti di accesso alle strutture.

















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