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Le regole “proposte” per il ritorno in classe e le bufale in rete

Non è una partita facile quella del rientro a scuola per gli studenti e i professori (compreso chi scrive). Proviamo a riassumere alcune delle linee guida sul tavolo del governo in queste ore.

Si parte con gli ingressi scaglionati e quindi con un orario di accesso alle classi non uguale per tutti. Volendo le scuole potranno anche organizzare dei turni.

Per turni sarà consentito l’accesso alle mense prevedendo l’opzione di pranzo al sacco (restando in aula).

Dal cortile scolastico in poi la distanza obbligatoria tra gli studenti sarà di un metro probabilmente con mascherina, durante le attività di palestra si passa a due metri con il distanziamento.

Ogni istituto dovrà avere un medico su indicazione della Asl per interventi in caso di sospetto o avvenuto contagio.

Proviamo ora a immaginare le aule che dalle indicazioni ministeriali dovranno essere attrezzate con banchi singoli per permettere una distanza di almeno un metro da bocca a bocca.

La cattedra e il docente dovrà stare (possibilmente) ad almeno 2 metri dalla prima fila di banchi.

Per ora la mascherina in aula resta dopo i sei anni (dove non sono possibili i banchi monoposto) e tutte le volte in cui ci si sposta dal proprio posto.  In queste ore si valuta l’eventuale possibilità di abolirla almeno per le elementari.

In caso di sintomi sospetti, lo studente, il docente o l’operatore va isolato e dotato di mascherina chirurgica. Per gli studenti l’isolamento in un locale apposito (niente aule covid) si prevede sino all’arrivo dei genitori, sempre informati come prima dell’emergenza covid-19.

Come per molti luoghi al chiuso, non si verrà ammessi a scuola con una temperatura corporea superiore ai 37,5 gradi.

Orario minimo garantito (15 ore per le elementari e medie e 20 per le superiori) da svolgersi con didattica a distanza per le classi eventualmente in quarantena.

Attendiamo quindi la riunione di oggi tra Governo e Cts (comitato tecnico scientifico) proprio sulle regole per la riapertura e l’uso dei mezzi pubblici (altro punto dolente) della questione.

Mi permetto di chiudere questo riassunto ricordando che la notizia diffusa sui social secondo la quale gli studenti contagiati sarebbero stati “prelevati” per essere messi in isolamento direttamente dalle aziende sanitarie, senza consultare i genitori, sia falsa al 100%.

Claudio Corrado

















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