La Squadra Mobile della Questura di Bologna, mercoledì scorso, ha rintracciato e sottoposto a fermo di indiziato di delitto un cittadino croato classe ’71, A.A., che il 24 luglio scorso, armato di una siringa, aveva tentato di rapinare una ragazza minorenne in via San Mamolo nei pressi della Farmacia “San Mamolo” e, dopo due giorni, aveva rapinato, sempre armato di una siringa, una Farmacia in via D’Azeglio asportando il fondo cassa.
Per quanto riguarda il primo episodio, l’uomo, approfittando del fatto che la ragazza minorenne era intenta a guardare una vetrina sulla strada, l’ha immobilizzata da dietro e, minacciandola con una siringa, le ha intimato di consegnare i soldi. La giovane ha approfittato di un momento in cui il malfattore aveva allentato la presa per fuggire e rifugiarsi in un bar costringendo l’uomo a fuggire evitando così conseguenze peggiori.
A distanza di due giorni, poi, il nuovo colpo. Approfittando delle poche persone in giro, di domenica pomeriggio, A.A. è entrato all’interno della Farmacia “Beata Vergine di San Luca” con una mascherina in viso e prima ha scaraventato a terra il divisorio in plexiglas sul bancone e poi, sempre armato di siringa utilizzata per minacciare le farmaciste, ha asportato l’intero fondo cassa per circa 600 euro.
La IV Sezione – Contrasto al Crimine diffuso della Squadra Mobile, analizzando i filmati di videosorveglianza delle telecamere presenti nei pressi dei due episodi delittuosi, è riuscita a ricostruire gli eventi e a comprendere che la “mano criminale” era la stessa, sia per la forte somiglianza fisica, per i vestiti indossati, che soprattutto per le modalità di commissione e per l’arma, la siringa, utilizzata in entrambe le occasioni.
Proprio ricostruendo il percorso fatto dall’uomo per arrivare in Farmacia in via D’Azeglio i Poliziotti della Mobile lo hanno riconosciuto per il cittadino croato A.A. e hanno iniziato a setacciare la città alla sua ricerca, rintracciandolo in Piazza Verdi dopo due giorni dall’ultima rapina con alcuni vestiti che aveva indosso anche durante i fatti delittuosi e che sono stati sequestrati.
Fondamentale è stato anche il contributo della Polizia Scientifica Bolognese che, intervenuta per il sopralluogo sulla scena del crimine, è riuscita ad isolare un’impronta dattiloscopica che è stata analizzata e confrontata in Banca dati e ha confermato l’identità dell’autore già identificato dalla Mobile.
L’uomo, A.A. con precedenti penali e di polizia, è stato accompagnato in Questura e si è proceduto al fermo di indiziato di delitto nei suoi confronti in accordo con la locale Procura della Repubblica. Il soggetto è stato condotto in carcere in attesa del provvedimento di convalida.