È in programma domani – mercoledì 29 luglio – a Bologna un presidio della Cisl Funzione pubblica Emilia-Romagna per sollecitare il rinnovo del contratto nazionale di lavoro della sanità privata. La manifestazione si svolge dalle 10 alle 12 davanti alla sede Aiop (via Barberia 13).
A Modena sono interessati i lavoratori delle strutture sanitarie, accreditate e non con il Servizio sanitario nazionale: Hesperia Hospital, Casa di cura Villa Igea, Casa di cura Fogliani, ospedale Villa Rosa, Poliambulatorio Chirurgico Modenese, Villa Pineta di Gaiato (Pavullo) e Lega del Filo d’Oro. Si tratta di quasi 700 addetti complessivi tra infermieri e personale tecnico-sanitario, operatori socio-sanitari, amministrativi (è esclusa la dirigenza medica). Le strutture per le quali lavorano applicano i ccnl sanità privata di Aris (Associazione religiosa istituti socio-sanitari) e Aiop (Associazione italiana ospedalità privata), scaduti nel 2007.
«Dopo 14 anni senza il rinnovo del ccnl della sanità privata, – spiega la Cisl Fp regionale – lo scorso 10 giugno era stato sottoscritto un impegno nella preintesa che si sarebbe dovuto concludere con la sottoscrizione definitiva entro il 30 luglio. Tuttavia nessuna convocazione è mai arrivata. Aiop si è eclissata ancora una volta, per poi riapparire solamente dopo che Cgil Cisl Uil, incredule di fronte a tanta tracotanza, il 17 luglio hanno mandato una lettera alle parti istituzionali. Aris e Aiop continuano ad accampare le solite scuse, chiedendo garanzie economiche alle Regioni».
Per la Cisl siamo di fronte all’ennesima mancanza di rispetto nei confronti di migliaia di lavoratrici e lavoratori che non possono essere considerati di serie B.
«Si perpetua il tentativo di negare ai dipendenti della sanità privata diritti da parte di datori di lavoro privati che, però, non corrono nessun rischio di impresa e continuano ad aumentare i loro profitti sottopagando dipendenti ai quali chiedono garanzie di servizi ed efficienza al pari dei colleghi del pubblico.
Chiediamo – continua la Cisl – di riconoscere aumenti contrattuali medi mensili di 150 euro, che andrebbero a parificare gli stipendi dei colleghi della sanità pubblica, e l’erogazione di una una tantum di mille euro a dipendente.
Invitiamo le Regioni a trarre tenere nella dovuta considerazione il fatto che alla sanità privata è affidata parte della gestione del nostro Servizio sanitario nazionale.
Anche l’opinione pubblica deve sapere – conclude la Cisl Funzione pubblica Emilia-Romagna – che non è decente né dignitoso attendere 14 anni per rinnovare un contratto nazionale di lavoro».