Al parco ducale di Modena in corso Canalgrande, giovedì 23 luglio alle 21 è il “Quartetto Mirus”, a cura degli Amici della Musica di Modena, a salire sul palco dei “Giardini d’Estate” organizzati da Ert, nell’Estate modenese del Comune, con sostegno di Fondazione di Modena e Gruppo Hera. Il quartetto – Federica Vignoli e Massimiliano Canneto violini, Riccardo Savinelli viola, Luca Bacelli violoncello, Paolo Marzocchi voce recitante – esegue brani di Webern, Szymanowski, Marzocchi.
L’ingresso alla serata è gratuito con posti contingentati e prenotazione obbligatoria via e-mail (biglietteria@emiliaromagnateatro.com) alla biglietteria del Teatro Storchi (da giovedì a sabato 10 – 14, tel. 059 2136021) o, in caso di disponibilità, anche al botteghino ai Giardini Ducali (da un’ora prima dello spettacolo).
La prima parte del concerto propone due capolavori della produzione quartettistica del primo ‘900: il crepuscolare “Langsamer Satz”, composto nel 1905 da un Anton Webern poco più che ventenne in vacanza con la cugina Wilhelmine Mõrtl, che diventerà sua moglie. Seguirà il Secondo Quartetto del compositore polacco Karol Szymanowski, del 1927, che combina elementi derivati dalla musica folkloristica dell’Europa orientale con una scrittura contrappuntistica di grande sapienza.
La seconda parte del concerto vedrà invece l’esecuzione del melologo di Paolo Marzocchi “Mymosh, il Figlio di Se Stesso”, composto nel 2018. Mymosh è un piccolo robot, nato per caso in seguito a una serie di urti innescati da una vecchia brocca di terracotta lanciata su un pianeta-discarica. Dopo essersi guardato intorno, inizia a pensare e a immaginare un suo personale universo interiore che chiamerà “Gozmos” e che riempirà di pensieri. La storia, nata dalla fantasia geniale di Stanislaw Lem e inserita nella raccolta di favole cibernetiche intitolata Cyberiade (1966), è in realtà una riflessione filosofica sull’intelligenza artificiale, sull’origine della coscienza e su dove finisce la realtà e comincia la simulazione.
Il racconto ha una leggerezza capace di colpire anche i bambini piccoli, che magari non colgono le riflessioni esistenziali del piccolo robot, ma si appassionano e si divertono con le creature che Mymosh immagina nel suo mondo, come i Perlanti e i Pratinfi. In questa versione, la storia di Mymosh è stata trasformata in un “melologo”, una forma di teatro musicale molto antica, in cui la voce narrante è accompagnata da una musica che descrive, sottolinea o commenta le parole recitate.
Costituitosi nel settembre 2008, il Quartetto Mirus nasce all’interno del progetto Sixe (Suono Italiano per l’Europa) promosso dalla Federazione Cemat di Roma.
Paolo Marzocchi, pianista e compositore, è nato a Pesaro nel 1971, dove ha compiuto gli studi musicali. Di formazione classica, si è dedicato alla composizione in tutte le sue forme, dal teatro e cinema alla radio, fino alle sperimentazioni con altri linguaggi.
È ideatore e direttore artistico di WunderKammerOrchestra, un ensemble pensato per portare la musica sinfonica dove le grandi orchestre non riescono ad arrivare, che ha debuttato a Lampedusa per l’inaugurazione del nuovo pianoforte dell’isola, con la direzione di Carlo Tenan e lo stesso Marzocchi al pianoforte.
Tutti gli appuntamenti dei Giardini d’Estate si svolgono in sicurezza e applicando le disposizioni dei decreti anti Covid – 19 (mascherine, distanziamento, disinfettanti…) con l’assistenza sul posto del personale di sala e informazioni sul sito internet di Ert (www.modena.emiliaromagnateatro.com).
I Giardini d’Estate tornano venerdì 24 luglio alle 18.30 con “Burattini d’Estate” e alle 21 con Nicola Borghesi e Lodovico Guenzi in “Capitalismo magico”. Sabato 25 alle 21 “The Summit”, rock opera di Gaia Bedini esito del progetto “Rock all’opera” nel Festival “L’altro suono” del Teatro Comunale Pavarotti (ingresso 5 euro).
Domenica 26 alle 21 chiude la settimana il secondo concerto del Modena Jazz Festival 2020 con un quartetto d’eccezione: Valerio Pontrandolfo al sax, Jimmy Villotti chitarrista, Luca Pisani al contrabbasso, Massimo Chiarella alla batteria.
VENERDÌ BURATTINI E “CAPITALISMO MAGICO”
Doppio appuntamento venerdì 24 luglio alle 18.30 e alle 21 nel cuore verde del centro di Modena in corso Canalgrande per i “Giardini d’Estate” a cura di Ert, nell’Estate modenese del Comune, con sostegno di Fondazione di Modena e Gruppo Hera.
L’ingresso a entrambi gli spettacoli è gratuito con posti contingentati e prenotazione obbligatoria via e-mail (biglietteria@emiliaromagnateatro.com) alla biglietteria del Teatro Storchi (da giovedì a sabato 10 – 14, tel. 059 2136021) o, in caso di disponibilità, anche al botteghino ai Giardini Ducali (un’ora prima dello spettacolo).
Il primo appuntamento alle 18.30 è con la Compagnia trevigiana “L’Aprisogni”, che mette in scena coi burattini “Arlecchino cavadenti, ovvero la pozione prodigiosa con Pantalone tiranno beffato”. Lo spettacolo si muove tra la reinterpretazione ironica di fiabe classiche e l’elaborazione innovativa di canovacci della Commedia dell’Arte e del teatro di burattini di tradizione. Orazio, figlio del vecchio Pantalone, è innamorato della giovane Isabella. I due si dichiarano l’intenzione di convolare a nozze. Ma anche Pantalone ha messo gli occhi sulla bella dama e decide di sposarla.
Alle 21 è la volta di Nicola Borghesi e Lodovico Guenzi in “Capitalismo magico”. I due, soli in scena, dialogano per confrontarsi e ricercare insieme tutto quello che nella realtà pulsa ancora di una viva e inspiegabile magia, nello stile di “Kepler-452”. La compagnia nata nel 2015 a Bologna, si è contraddistinta fin dall’inizio per la sua ricerca artistica che ha portato il gruppo fuori dai teatri, nelle strade e nelle periferie a osservare la realtà attraverso la lente della scena. Ert ha prodotto con loro “Il giardino dei ciliegi – Trent’anni di felicità in comodato d’uso”, spettacolo vincitore nel 2018 del Premio Rete Critica, e “F. Perdere le cose”. Lodovico Guenzi, Lodo, è chitarrista, pianista e cantante e tra i fondatori della band bolognese Lo Stato Sociale.
“There is no alternative, amava ripetere Margaret Thatcher, riferendosi al capitalismo. A noi – affermano Borghesi e Guenzi – che abbiamo trent’anni oggi non ce l’han nemmeno mai detto, tanto era evidente. Il cammino della nostra vita dentro il capitalismo sembra a volte la traversata di una landa desolata che perde via via linfa e colore. A volte la notte non dormiamo, stretti al cuore e alla testa da una strana ansia che non sappiamo dire, pieni di domande vaghe e spaventose. Forse è il terrore che si spengano anche le ultime scintille di non identico dentro e fuori di noi. Come sempre la risposta è fuori dalle mura di casa, all’esterno, in una passeggiata. Forse camminando possiamo cogliere ciò che, dentro al capitalismo, ancora non è identico, conserva una propria forza autonoma, una sorta di sottile magia che viene da lontano e ancor più lontano conduce”.
Tutti gli appuntamenti dei Giardini d’Estate si svolgono in sicurezza e applicando le disposizioni dei decreti anti Covid – 19 (mascherine, distanziamento, disinfettanti…) con l’assistenza sul posto del personale di sala e informazioni sul sito internet di Ert (www.modena.emiliaromagnateatro.com).
I Giardini d’Estate tornano sabato 25 alle 21 con “The Summit”, rock opera di Gaia Bedini esito del progetto “Rock all’opera” nel Festival “L’altro suono” del Teatro Comunale Luciano Pavarotti (ingresso 5 euro).
Domenica 26 alle 21 chiude la settimana il secondo concerto del Modena Jazz Festival 2020 con un quartetto d’eccezione: Valerio Pontrandolfo al sax, Jimmy Villotti chitarrista, Luca Pisani al contrabbasso, Massimo Chiarella alla batteria.
Il programma è anche sul sito del Comune (www.comune.modena.it/estate2020).